Foto: La base operativa dell’Unità 8200 sul monte Hermon
Cosa unisce sionismo e nazismo? Una lunga collaborazione.
Cari compagni e sinceri democratici
è recente la posizione assunta dal ministro della Difesa israeliano Moshe Yaalon, che qui sotto riportiamo, di trattare come criminali gli obiettori dell’Unità 8200, specialisti della guerra cibernetica, che si rifiutano di usare le tecnologie da loro impiegate contro i palestinesi e che hanno deciso di smettere di scandagliare le vite private degli abitanti di quelle aree martoriate dai sionisti, per poterli subdolamente ricattare.
Il modo di ragionare di Moshe Yaalon è speculare e giustificatorio della logica dei nazisti nei confronti di quegli obiettori del loro esercito, pochi a onor del vero, che si sono rifiutati, pagando con la vita, di perseguitare gli ebrei durante la seconda guerra mondiale.
I politici sionisti come sempre si dimostrano, nella prassi, nonsolo dei reazionari ma anche poco attenti alle esigenze della propria popolazione, svolgendo con zelo la loro funzione, banale e malefica, di aguzzini dei popoli del Medio Oriente, compreso il loro, per conto del capitalismo globalizzato.
Infatti per i sionisti il nemico principale era ed è il Comunismo non certo il nazismo che alimentano come in Ucraina.
Infatti la loro propensione a frequentare aguzzini pro capitalismo è un fatto storicamente ben accertato:
Nel 1938, secondo Eliahu Ben Elissar nel suo libro La Diplomatie du III Reich et les Juifs 1933-1939 (Paris, Julliard, 1969) dopo l’annessione dell’Austria (Anschhluss) da parte di Adolf Hitler, i sionisti mandarono a Vienna diversi delegati: Pinhas Ginsberg e Max Zimels, con lo scopo di preparare dei convogli illegali verso la Palestina. La Gestapo non ha intralciato minimamente il loro operato.
Ginsberg, secondo due autori sionisti: Jon & David Kimche The Secret Roads: The Illegal Migration of a People, 1938-1948 (London, Secker and Warburg, 1954) venne inviato dall’Agenzia Ebraica presso il Sovrintendente alla Questione Ebraica presso il quartier generale della Gestapo:
“Era in missione speciale; il suo lavoro era quello che volevano i nazisti; il suo obiettivo era organizzare l’emigrazione degli ebrei tedeschi in Palestina, e questo progetto poteva essere realizzato su vasta scala solo con l’aiuto dei leader nazisti. Il ‘Sovrintendente’ della Gestapo ora era interessato. Fece entrare altri tre ufficiali della Gestapo. Il colloquio era diventato una conferenza; la Gestapo stava dibattendo come aiutare ed incrementare l’immigrazione ‘illegale’ in Palestina contro la volontà del mandatario britannico”.
Per gli obiettori dell’Unità 8200, avendo simili ministri, eredi di collaboratori di nazisti, la situazione è particolarmente difficile e rischiosa.
Non dobbiamo far mancare agli obiettori dell’Unità 8200 la nostra solidarietà. La loro lotta e quella del popolo palestinese, ci devono spronare ancora di più nel proseguire la battaglia contro ogni forma di fascismo e di nazismo anche quello che oggi si presenta nella veste più subdola e che ha sfruttato e sfrutta lo sterminio degli Ebrei d’Europa per i fini dell’imperialismo: il sionismo.
Saluti comunisti
Lo staff di iskrae.eu
(seconda parte)
Israele:Yaalon, ex 007 obiettori siano trattati da’criminali’
Ministro difesa dà ordini a capo stato maggiore esercito
15 settembre 2014
(ANSAmed) – TEL AVIV, 15 SET – Il ministro della difesa israeliano Moshe Yaalon ha dato ordini al capo di stato maggiore dell’esercito Benny Gantz di “trattare” gli obiettori dell’unita’ di intelligence ‘8200’ come “criminali”. “Dilemmi etici e morali fanno parte delle discussioni che possono accadere nell’esercito, ma usarli per fini politici – ha detto il ministro, citato dai media – è contro la legge. Nessuno di loro – ha aggiunto – ha servito durante la recente operazione a Gaza, è ovvio dunque che il loro è un atto politico”.
In una clamorosa lettera aperta diffusa venerdì decine di militari della riserva della più prestigiosa unità dell’intelligence di Israele, la ‘8200’, hanno informato il premier Benyamin Netanyahu che non intendono spiare oltre i palestinesi della Cisgiordania. Un gesto che un portavoce dell’Autorità nazionale palestinese ha subito definito “un atto di moralità”.
Quando si erano arruolati, hanno scritto, erano convinti che il loro compito fosse essenzialmente preventivo, cioè legato allo sforzo costante di impedire attentati e di salvare vite innocenti. Col tempo sono giunti invece alla conclusione che la finalità principale del loro lavoro è “perpetuare l’occupazione militare israeliana nei Territori”. Quindi l’annuncio della decisione: non presteranno più servizio nella ‘8200’.
“La popolazione palestinese è del tutto esposta allo spionaggio e al controllo dell’intelligence israeliana” sostengono i 43 firmatari, in buona parte ufficiali, tutti specializzati nel monitoraggio di telefonate, messaggi fax o sms, comunicazioni via web o anche in codice.(ANSAmed).