di Domenico Marino *
“In cosa consiste oggi il sistema? Il sistema in cui viviamo si fonda sulle banche. Non mettiamoci a prendere le armi, a uccidere la gente, a fare la rivoluzione. Oggi la rivoluzione è semplice da fare, quei 3 milioni di persone che protestano oggi con i cartelloni per le strade, dovrebbero semplicemente ritirare il proprio denaro dalle Banche se volessero avere uno strumento con cui farsi ascoltare veramente”. (Éric Cantona)
Lo scandalo della Banca Etruria è l’ennesima dimostrazione, nostrana, che sempre più le banche sono organizzazioni dedite alla truffa sistematica e alla rapina. Se fallisci tu: ti portano via la casa e i risparmi; se fallisce la banca: ti portano via la casa e i risparmi. In poche parole ecco come funziona il sistema bancario.
Dall’inizio di questa profonda crisi capitalistica migliaia di miliardi di dollari sono stati dati dagli Stati alle banche che giocano e speculano con soldi, di fatto, sottratti alla povera gente, che paga doppiamente il prezzo della crisi, e che si trova così coercizzata a stringere la cinghia per sopravvivere, per poi doversi uccidere quando non ce la fa più, perché le poche certezze che aveva accumulato durante la propria vita gli vengono sottratte sotto al naso da una banca che fallisce e della quale, tra l’altro, un ministro della Repubblica ne è azionista. Il danno e la beffa. Come è stato possibile, mi chiedo, che una banca che riguarda un ministro direttamente fallisca in modo così grave, eclatante e indecoroso? A chi sono stati dati i soldi e con quali garanzie? Che razza di bilanci e di storie hanno raccontato per essere autorizzati a deliberare l’emissione di obbligazioni, quando una banca in quelle condizioni, per legge, non poteva farlo? Molto probabilmente i bilanci erano fasulli, con le istituzioni preposte al controllo la Banca d’Italia, la CONSOB e gli organi di revisione o inadeguati o forse più semplicemente complici.
Quali sono i nomi di chi a preso soldi dalla banca senza restituirli e chi aveva “sottoscritto” le garanzie, a che condizioni, a quale istruttoria e a quali raccomandazioni? Chi ha nominato quei dirigenti e quegli amministratori? Che lauti compensi hanno percepito per orchestrare un tale massacro? Renzi, dalla sua ipocritamente “dorata”, quanto sideralmente lontana dal paese, Leopolda, dice che non bisogna speculare sui morti; di certo lui e i suoi “compari” preferiscono speculare in borsa sulle spalle dei proletari e sulle lassi subalterne. E’ desolante e farsesco sentire uno sciacallo blaterare di sciacallaggio. Su i morti è vero non bisogna speculare. Piuttosto si pianga sinceramente per essi e soprattutto si faccia giustizia e si puniscano una volta per tutte i criminali che hanno portato su lastrico migliaia di persone. Ma questo, in un sistema economico basato sulla truffa sistematica e sul rapimento continuo delle risorse, rimarrà inevitabilmente lettera morta.
Per questi furfanti patentati, che il sistema legittima, le cose vanno diversamente, perché c’è sempre qualcuno nel governo che li protegge facendo leggi ad hoc e togliendo autonomia alla magistratura.
D’altronde le loro nomine non vengono fatte a caso ma sono il frutto di interessi di “lobbies” bancarie potentissime che reggono, attraverso sistemi occulti e antidemocratici, le fila di governi fantoccio espressione del grande capitale e della grande finanza. Non possiamo aspettarci che siano le banche e gli Stati, indebitati con le stesse banche, a risolvere i problemi economici che essi stessi creano. Attraverso il debito pubblico le banche controllano Stati nazionali e comunità di stati come l’EU. Il debito pubblico, è bene che tutti lo capiscano una volta per tutte, non è altro che una truffa presente e futura nei quali quasi tutti gli stati sono condotti sul baratro della bancarotta; e un capitalismo senza bancarotta è come la merda senza il puzzo. Non esiste.
*Segretario Sezione comunista Gramsci-Berlinguer di Pisa