Fondata a New York nel 2004 da Donald Trump e dai suoi soci Michael Sexton e Jonathan Spitalny, l’università Trump Entrepeneur Initiative LLC, si è proposta come scuola per manager con corsi sul mercato immobiliare, gestione del risparmio, imprenditorialità, creazione di ricchezza.
I problemi sulla qualità dell’insegnamento in questa università for profit, sono però venuti fuori quasi subito: docenti presentati come esperti ma che in realtà non erano qualificati, corsi a pagamento che potevano essere reperiti anche gratuitamente, in breve tempo le cause collettive per riavere indietro le rette si sono moltiplicate e l’università è stata chiusa nel 2010 per limitare i danni.
Il caso si è ora concluso con il patteggiamento di Trump per 25milioni di dollari, che dovrebbero risarcire 6 mila studenti rimborsandogli le rette.
L’università di Trump non è l’unico caso di istituto privato che chiude, molti altri sono falliti lasciando gli studenti senza titoli ma carichi dei debiti contratti per pagarsi gli studi. Un problema che si somma a quello della mole dei debiti da studio degli statunitensi: le università sono molto costose e chi vuole laurearsi, a meno che non abbia una famiglia ricca alle spalle, consegue l’ambito pezzo di carta dopo aver contratto debiti dai 35mila ai 100 mila dollari. Un peso da estinguere che graverà per molti anni sull’attività lavorativa; una “bolla” che ammonta a 1.300 miliardi, raddoppiata in otto anni. Un sistema universitario elitario è iniquo che fa capire bene quanto poco democratici siano gli Stati Uniti, nonostante pretendano di dare lezioni di democrazia a tutto il mondo.
Lo staff di iskrae