di Antonio Piro
Noi comunisti lo abbiamo sempre detto non si può lottare seriamente contro l’imperialismo senza lottare contemporaneamente anche contro gli opportunisti in tutte le loro varianti. Chi si era illuso che i 5 stelle, la Lega e Leu potessero rappresentare una valida alternativa alla casta borghese, corrotta e parassitaria, deve riconoscere di essersi sbagliato.
La vicenda della nascita del governo Draghi conferma la nostra tesi, i circoli dell’imperialismo hanno messo a capo del governo uno dei loro uomini più rappresentativi e tutto il gregge di opportunisti corre ai suoi piedi a prescindere, come fosse un messia sceso dal cielo con il compito di salvarci dai limiti e dall’incapacità dei partiti che, però, lo hanno messo a capo del loro governo. Una situazione a dir poco paradossale.
Come al solito i servi opportunisti fingono di non capire quale classe rappresenta Mario Draghi e cosa farà davvero, nonostante abbia parlato chiaro:
1) rilancio e rafforzamento dell’Alleanza atlantica, cioè a voluto ricordare a tutti che siamo un satellite statunitense e che il nostro territorio è una pista per i bombardieri e missili delle sue guerre di rapina, ma allo stesso tempo è anche un segnale politico per ricordare a Cina e Russia da quale parte l’Italia sta.
2) Favorire al massimo una più spedita politica di concentrazione dei capitali che si potranno accaparrare le produzioni e le attività delle aziende e società in difficoltà, mentre i lavoratori che rimarranno disoccupati dovranno rendersi più flessibili e parcheggiabili in corsi di formazione senza sbocchi.
3) La proprietà dei vaccini contro il Covid non viene minimamente messa in discussione accettando di fatto che le multinazionali che detengono i brevetti controllino anche la politica sanitaria dei vari Stati.
4) Le tasse verranno abbassate per i ricchi che fino ad oggi hanno pagato poco o nulla. Questo governo farà finta di concedere qualcosina a chi ha poco. Ma nella sostanza alimenterà la lotta tra lavoratori pubblici e privati.
5) Sull’ambiente parlare di innovazione tecnologica senza mettere in discussione il consumismo e il modello di sviluppo capitalistico che lo genera è pura demagogia che solo dei farabutti venduti possono sostenere.
6) Vuole riformare la Giustizia per togliere l’autonomia e l’obbligatorietà dell’azione penale alla magistratura, per avere una Giustizia non più uguale per tutti, ma di stampo classista, come è nel resto d’Europa, dove gli Stati, trasformati in paradisi fiscali per favorire gli speculatori finanziari e la grande criminalità, la fanno da padroni nell’Unione Europea.
La borghesia Italiana è una borghesia corrotta fino al midollo e il suo obbiettivo e mettere i propri artigli sui soldi che arriveranno dal recovery plan, Draghi e Mattarella dovranno cercare di sporzionare al meglio quel po’ di torta che arriverà. Mentre i proletari dovranno limitarsi ad assistere alla spartizione e al massimo poter tifare per una delle fazioni del capitale.
Cgil, Cisl e Uil hanno già dato a questo governo di rapaci la loro benedizione e si sono già predisposti a un complice patto sociale in cambio di una più marcata partecipazione nei fondi pensione, sanitari e enti bilaterali.
Sarà una rinnovata e più vigorosa politica di lacrime e sangue da fare pagare ai lavoratori con più sfruttamento, licenziamenti, precariato e taglio ai salari.
Di fronte a questo salto di qualità del capitale industriale e finanziario il sindacalismo conflittuale avrà il coraggio e l’onestà di superare i propri orticelli? Parlare di unità senza ricercarla e praticarla davvero non serve a costruire una indispensabile e larga opposizione sociale. Partire da una semplice unità d’azione è oggi indispensabile e doveroso, ma marciando verso la costruzione di un grande sindacato di classe.