23 classi delle scuole primarie Saffi e medie Curtatone di Pontedera dovranno fare lezione per almeno un anno nei “moduli scolastici” perché il “pregiato” edificio storico di via della Stazione Vecchia deve essere messo in sicurezza dal punto di vista sismico.
L’amministrazione comunale di Pontedera offre la soluzione di dislocare per un anno gli allievi nei prefabbricati, mentre ricerca un immobile da acquistare da privati che, a loro spese, dovrebbero adeguarlo dal punto di vista sismico e in base alle disposizioni di spazio che le scuole prevedono.
Questo evidenzia una serie di problemi: il primo è logistico, di solito i prefabbricati sono dei container che presentano tutti i problemi di caldo, di freddo e di spazi contenuti tipici delle soluzioni temporanee, comunque un anno rappresenta un periodo temporale abbastanza lungo per rendere disagevole frequentare la scuola.
Il secondo problema è che comprare un edificio da un privato presuppone un costo sicuramente elevato, tanto che non si capisce perché non si possa valutare di sistemare un edificio pubblico dismesso.
Il quadro disegnato fa pensare che si voglia invece fare cassa riqualificando il “pregiato” edificio di via della Stazione Vecchia, accedendo al Fondo infrastrutture previsto dal Ministero dell’Economia per le scuole, e poi vendendolo. Mentre acquistando un immobile da un privato, magari, si può dare una mano in tempo di crisi a qualche costruttore amico.
Il Comune di Pontedera ha fatto esattamente quello che negli ultimi 20 anni hanno fatto, salvo qualche eccezione, tutti i Comuni e cioè si sono limitati ad assecondare le politiche di tagli alle risorse economiche utili ai cittadini. Se molte delle strutture scolastiche sono fatiscenti e insicure si deve a queste politiche.
Non è stata tagliata la gigantesca spesa militare o colpita la rendita e i patrimoni, sono state tagliate le spese sociali, quelle che servono per dare servizi ai cittadini, sanità, istruzione, trasporti, manutenzione delle strade ecc ecc.
Fanno bene i genitori ad organizzarsi e a protestare e noi siamo con loro, ma a volte sarebbe necessario farsi sentire quando le decisioni vengono prese e non quando il disastro è compiuto.
Sindacato Generale di Base (SGB)
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