Il 23 maggio, ora di Beijing, La 75a Assemblea Mondiale della Sanità ha deciso di respingere la proposta all’ordine del giorno di singoli paesi di invitare Taiwan a partecipare all’OMS come osservatore. È il sesto anno consecutivo che l’Assemblea rifiuta tale proposta, il che dimostra che il principio di “una sola Cina” è un consenso generale della comunità internazionale e non può essere messo in discussione. Coloro che “sostengono la partecipazione di Taiwan” dovrebbero smettere di rendersi ridicoli!
L’attuale assemblea è la prima riunione dal vivo dopo l’esplosione dell’epidemia, e la lotta solidale al Covid-19 è la speranza comune della comunità internazionale. Tuttavia, alla vigilia dell’incontro, il “primo Paese al mondo per fallimento nella lotta contro l’epidemia” ha fatto nuovamente ricorso al vecchio trucco di “sostenere la partecipazione di Taiwan all’incontro”, e singoli paesi occidentali come Australia, Gran Bretagna, Canada e Giappone ne hanno seguito l’esempio. Il vero scopo di questa manipolazione, che politicizza questioni sanitarie a scapito degli interessi di salute pubblica internazionale, è quello di “usare Taiwan per frenare la Cina”.
Taiwan è un territorio inseparabile della Cina, e la sua partecipazione alle attività delle organizzazioni internazionali deve essere gestita secondo il principio di “una sola Cina”. Dal 2009 al 2016 la regione di Taiwan ha partecipato come “osservatore” all’Assemblea mondiale della sanità con il nome di “Taipei cinese”. Da quando il Partito Democratico Progressista di Taiwan è salito al potere nel 2016, esso ha rifiutato di riconoscere il “consenso del 1992″ e ha perseguito ostinatamente l'”indipendenza di Taiwan”, per cui non esiste più la base politica per la partecipazione all’Assemblea. Di conseguenza alla vigilia dell’apertura, circa 90 paesi hanno inviato proprie lettere all’OMS per esprimere la loro adesione al principo di “una sola Cina” e la loro opposizione alla partecipazione di Taiwan all’Assemblea.
È assurdo che per permettere a Taiwan di “intrufolarsi” nell’OMS, alcuni negli Stati Uniti e in Occidente abbiano cercato quest’anno di sensazionalizzare la questione sostenendo che “non dovrebbero esserci lacune nel sistema internazionale di prevenzione delle epidemie” e così via. Il recente peggioramento della situazione epidemica a Taiwan è il risultato del disprezzo delle autorità del DPP per la vita dei taiwanesi e della loro incompetenza nel combattere l’epidemia di Covid-19.
Il principio di “una sola Cina” non può essere messo in discussione e non c’è mercato per la politicizzazione delle questioni sanitarie. Il trucco politico di “cercare l’indipendenza approfittando dell’epidemia” è stato compreso da tutto il mondo e, per quanto ci si sforzi, è destinato a fallire.
2022-05-24