Nella puntata della trasmissione pubblica di Report di Rai 3, del 14 dicembre 2020 (che si consiglia di guardare – vedi sotto), si è assistito ad una patetica e fallimentare autodifesa da parte di alcuni dirigenti sindacali della CISL che non hanno voluto rispondere alle domande più che legittime dei giornalisti e, anzi, si sono arroccati in un vergognoso teatrino di rifiuti.
È possibile realizzare nel nostro paese un’inchiesta sul sindacato, senza essere accusati di attacco alle libertà sindacali?#Report pic.twitter.com/vKerQAoBsd
— Report (@reportrai3) December 14, 2020
Un assurdo diniego dei dirigenti sindacali CISL interpellati che solleva perplessità sulla bontà e genuinità della scelta di non rispondere, tanto più, che avrebbero dovuto dare una visione cristallina del loro mandato visto che rappresentano i lavoratori/trici.
Nel 2015 un ex dirigente della CISL, Fausto Scandola, aveva denunciato che alcuni dirigenti della CISL avevano accumulato un lordo previdenziale ben superiore a quanto stabilito dal regolamento dell’epoca. (1/) #Report pic.twitter.com/G7ZwksMj0F
— Report (@reportrai3) December 14, 2020
Un siffatto comportamento non smorza l’opinione di chi solleva quanto scritto negli obiettivi del Piano di rinascita della P2:
Punto 1c) i sindacati, sia confederali CISL e UIL, sia autonomi, nella ricerca di un punto di leva per ricondurli alla loro naturale funzione anche al prezzo di una scissione e successiva costituzione di una libera associazione dei lavoratori;
Punto 2) Partiti politici, stampa e sindacati costituiscono oggetto di sollecitazioni possibili sul piano della manovra di tipo economico finanziario. La disponibilità di cifre non superiori a 30 o 40 miliardi sembra sufficiente a permettere ad uomini di buona fede e ben selezionati di conquistare le posizioni chiave necessarie al loro controllo. (La conquista a suon di miliardi di politici a casa mia si chiama corruzione. Nota dell’autore) Governo, Magistratura e Parlamento rappresentano invece obiettivi successivi, accedibili soltanto dopo il buon esito della prima operazione, anche se le due fasi sono necessariamente destinate a subire intersezioni e interferenze reciproche, come si vedra’ in dettaglio in sede di elaborazione dei procedimenti.
La redazione di Report riporta una nota di chiarimento il giorno successivo che recita:
Specifichiamo che la segretaria generale Annamaria Furlan, il segretario generale aggiunto Luigi Sbarra, l’ex segretario generale Fisascat Cisl Pierangelo Raineri, l’ex presidente del patronato Inas Cisl Antonino Sorgi e l’ex presidente del Caf Cisl Valeriano Canepari, si sono costituiti singolarmente come parte civile contro il dipendente Inps, Riccardo Weiss, per chiedere un risarcimento danni. Hanno chiesto in totale 50mila euro, cioè 10mila euro a testa. Tutto è partito da una serie di reclami all’Inps e all’Autorità garante della privacy, da parte dei dirigenti del sindacato, affinché si facessero degli accertamenti in merito alla divulgazione delle notizie sui loro compensi. L’Inps ha fatto le sue verifiche e ha individuato come uno dei possibili soggetti il dipendente Riccardo Weiss, notiziando l’autorità giudiziaria. Weiss è stato condannato un anno fa a sette mesi in primo grado, per avere visualizzato i redditi dei dirigenti CISL attraverso le sue credenziali, ma non per averli diffusi alla stampa. Weiss ha fatto ricorso in appello.
MOWA
(cliaccare sull’immagine per vedere il video intero della puntata di Report)