Che il potere sia un fatto concreto e non un’astrazione lo si può leggere in alcuni articoli giornalistici che si sono trasformati in “involontari portatori d’acqua” di altri soggetti dove, questi ultimi, adottano, sapientemente, la tecnica di “un colpo al cerchio ed una alla botte“.
Vittime, questa volta insieme al giornalista (sic!) de “La Voce dell’Isola“, della trappola mediatica sono caduti quelli del movimento NO MUOS che rimandano sul loro sito ad un articolo scritto da Salvo Barbagallo, dal titolo “Sicilia militarizzata: cancellare i trattati USA-Italia“, dove l’estensore riporta interi brani di Sergio Romano.
Stiamo parlando di un giornalista (Sergio Romano) che è stato ambasciatore alla NATO, tra il 1983 e il 1985, che appartiene ad uno degli esclusivi think tank del mondo come la Fondazione liberal, nata a Roma nel 1995, intorno al mensile liberal per iniziativa di Ferdinando Adornato (soggetto, questi, che insegnava il marxismo leninismo, poi la democrazia progressista, poi la liberal-democrazia di sinistra, poi liberal nell’accezione americana, poi, diventato liberal nell’accezione europea e, adesso, diventato liberale e basta) e che è stato, niente popo di meno che, uno degli ospiti dell’organizzazione responsabile dei danni sociali e criminali nel mondo come il Bilderberg.
Alzare, giustamente, cartelli contro l’ingerenza militare sul proprio suolo vuol, anche, dire rifiutare ogni connivenza con coloro che si prestano a diffondere subdolamente messaggi di coloro i quali si sono, in realtà, prostrati agli interessi del capitale e, quindi, del potere.
Non è forse così?
MOWA
Sicilia militarizzata: cancellare i trattati USA-Italia
Risulta equivoco e ambiguo, infatti, il silenzio del premier Matteo Renzi e del governatore Rosario Crocetta sullo stato militare della Sicilia, da Sigonella al MUOS di Niscemi, da Augusta a Trapani, …
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