di Jorge Cadima
Tra i documenti d’archivio relativi all’assassinio di J. F. Kennedy ora resi pubblici dal governo degli Stati Uniti si trova (Newsweek, 20.11.17) il memorandum “Top Secret” del Consiglio di Sicurezza Nazionale, con suggerimenti su come gli Stati Uniti potrebbero venire in possesso di aerei militari sovietici. In questo documento ufficiale si legge: “Tali aerei potrebbero essere usati […] in un’operazione di provocazione, in cui sembri che gli aerei sovietici sarebbero in procinto di attaccare gli USA e le installazioni amiche e che fornisca il pretesto per un intervento degli Stati Uniti”. La provocazione confessata richiama un altro documento ufficiale, “Giustificazioni per un intervento militare” a Cuba, preparato dai più alti vertici militari degli USA nel 1962 e più noto come “Operazione Northwoods” (Avante!, 28.12.01). Non è “teoria della cospirazione”, ma prova documentata che la cospirazione esiste, pianificata dall’imperialismo al massimo livello.
Qualche tempo fa (15.11.17) la rete televisiva italiana Canale 5 ha trasmesso un documentario con le dichiarazioni di tre georgiani che confessavano di avere partecipato a un’altra provocazione: il massacro di 80 persone in piazza Majdan a Kiev, causa immediata del golpe del 2014 in Ucraina. Legati a Saakashvili ex presidente georgiano e uomo di fiducia degli USA che nel 2008 aveva attaccato truppe russe in Ossezia del Sud, i franchi tiratori georgiani affermano di essere stati comandati da un militare degli Stati Uniti (nome e immagini rivelate nel documentario), accompagnato da fascisti ucraini che avrebbero occupato alte cariche nel nuovo regime. L’obiettivo dichiarato era di sparare indiscriminatamente su manifestanti e poliziotti per “creare il caos”. La confessione conferma il contenuto delle telefonate (intercettate e messe su Internet) tra l’allora ministro degli Esteri dell’Estonia, Urmas Paet, e l’alta rappresentante dell’UE per la Politica Estera e di Sicurezza, Catherine Ashton, in cui Paet riferiva che durante la sua visita a Kiev il medico legale che aveva fatto le autopsie dei morti le aveva detto: “che tutti gli indizi indicano il fatto che le persone uccise – delle due parti, poliziotti e manifestanti – erano vittime degli stessi franchi tiratori (Avante!, 3.4.14).
Nel documentario di Canale 5 si fa riferimento anche alla presenza di cecchini lituani che sparano sul Majdan. Durante il processo di secessione della Lituania dall’URSS, fu compiuto il massacro di 14 persone nella capitale Vilnius, in quel momento attribuito a truppe sovietiche. Anni dopo, l’allora presidente del Fronte Popolare Socialista, Algirdas Paleckis, ha denunciato, sulla base di testimonianze, la presenza di franchi tiratori (non soldati sovietici) che sparavano dai tetti che circondavano la piazza. Paleckis è stato condannato in tribunale nel 2012 per “avere negato l’aggressione sovietica” (www.15min.lt, 12.6.12). Ma egli ha confermato: “c’erano franchi tiratori sui tetti, nessun tribunale lo può negare e la gente lo sa. Noi che difendiamo la verità, alla fine la faremo trionfare”.
Le rivelazioni delle provocazioni passate legittimano il diffuso discredito delle tesi ufficiali su eventi storici mai spiegati, tra cui gli assassinii dei Kennedy, di M.L. King e l’11 settembre. Aiutano a comprendere il passato, il presente, il futuro e la natura del mostro imperialista, che si alimenta di guerra, di menzogna e di provocazione.
7 dicembre 2017
Traduzione di Marx21.it