L’unità da guerra è stata commissionata nel 2011 dal Ministero della difesa algerino a Orizzonte Sistemi Navali (società controllata da Fincantieri e partecipata da Selex ES) ed è stata realizzata per un buon 90% negli stabilimenti Fincantieri di Muggiano e Riva Trigoso (Sestri Levante). Responsabile dell’integrazione dei sistemi di bordo è stata la Seastema SpA, società con sede a Genova operante nella progettazione, sviluppo e realizzazione di sistemi di automazione integrata in ambito navale, creata nell’ambito di una joint venture paritetica tra Fincantieri e la holding svizzera ABB. Oltre alla costruzione della “Kalaat Beni-Abbes”, Fincantieri ha coordinato la produzione nel cantiere navale algerino di Mers El Kebir (città del nord-ovest nei pressi di Orano) delle tre unità da sbarco minori Landing Craft Vehicle Personnel – LCVP, trasportabili dalla nave ammiraglia. Il valore della commessa è stato stimato in 400 milioni di euro circa, più il costo dei cinque elicotteri AW101 che la Marina militare algerina ha ordinato ad AgustaWestland (Finmeccanica).
La decisione algerina di commissionare all’Italia la costruzione della grande unità da guerra è il frutto di un sapiente e spregiudicato pressing promozionale orchestrato congiuntamente dai manager di Fincantieri, dal governo italiano guidato al tempo da Romano Prodi e dai massimi vertici della Marina militare. Nel novembre del 2007, il complesso militare-politico-industriale italiano organizzò una trasferta in Algeria della nave da sbarco “San Giusto”, con a bordo assetti anfibi del Reggimento San Marco ed elicotteri da guerra antisommergibile “Sikorsky SH-3D”; in tale occasione fu organizzata, a favore degli osservatori delle forze armate algerine, una dimostrazione delle capacità anfibie dell’unità navale, degli elicotteri e dei veicoli dei marò imbarcati. A guidare la delegazione italiana ad Algeri, c’era il sottosegretario alla Difesa, Lorenzo Forcieri, senatore ligure eletto nelle liste dei Democratici di sinistra-Ulivo, poi presidente Pd dell’Autorità portuale di La Spezia.
La Marina militare ha offerto il suo importante contribuito all’affaire, fornendo il supporto logistico e l’addestramento dell’equipaggio algerino. “Questo progetto ha visto la luce nell’ambito di un ampio e innovativo programma di cooperazione italo-algerina che attribuisce, alla Marina Militare Italiana, un pieno e diretto coinvolgimento nell’addestramento del primo equipaggio”, riporta il comunicato stampa emesso dal Ministero della Difesa il 17 gennaio 2014, in occasione del varo dell’unità da sbarco, evento che era stato posticipato di un mese a causa di un incidente mortale accaduto nello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso a un ufficiale della società di rimorchiatori incaricata di assistere la “Kalaat Beni-Abbes”.
16 settembre 2014