Notizie che difficilmente trapelano nei paesi occidentali che potrebbero risvegliare gli animi dei suoi abitanti e mettere in discussione le scelte politiche sbagliate, come ad esempio in Europa, su finanziamenti, cessione di armi… E, intanto, nel silenzio informativo, i morti di esseri umani aumentano.
MOWA
Proiettili da 122 mm sparati dall’Esercito ucraino sono caduti nel il centro della città di Pervomayska la sera del 24 di Agosto, nelle vicinanze del mercato e delle abitazioni civili.
Già tre giorni prima, nella serata del 21 agosto, i militari ucraini avevano tentato di sfondare le linee difensive della Repubblica Popolare di Donetsk nei pressi del villaggio Zhabichevo, nella periferia settentrionale della capitale. A riferirlo era stato il comando operativo della DNR, secondo il quale l’attacco era stato respinto costringendo i soldati di Kiev ad arretrare.
Come avviene da circa un anno, il Gruppo di Contatto aveva patteggiato una tregua, l’ennesima dagli accordi di Minsk, per l’inizio dell’anno scolastico ma sembra che questa non venga rispettata dalle truppe del governo di Kiev.
Come riferito dalle autorità militari della Repubblica di Donetsk, “nel pomeriggio di ieri fino a serata inoltrata le Forze Armate d’Ucraina hanno colpito massicciamente i distretti residenziali Petrovskij, Kuibishevskij e Kievskij della citta’ di Donetsk e la periferia di Yasinovataya. I militari ucraini hanno impiegato armamenti vietati dagli accordi di Minsk come artiglieria da 122mm. e mortai da 120mm. A causa del fuoco ucraino ieri pomeriggio un pompiere ha perso la vita ed altri due hanno riportato ferite”. Vedi: Youtube.com/Watch
Tutto risulta documentato dai corrispondenti di alcune agenzie presenti in zona. Vedi: Youtube.com/Watch
Quando furono firmati gli accordi di Minsk, con decorrenza dal febbraio 2015 si doveva dare inizio ad un processo politico che in realtà non è mai iniziato e non ha dato alcun risultato. Tuttavia all’inizio di ogni tregua, specialmente se accompagnata da un vertice o conversazioni lei leaders del “Quartetto della Normandia”, si era dato luogo ad una serie di voci ed interpretazioni di parte.

Dopo la riunione di questa settimana tra Kurt Volker, rappresentante dell’Amministrazione Trump, e Vladislav Surkov, consigliere del presidente russo, con la visita del segretario di Stato USA James Mattis, per riaffermare l’appoggio statunitense all’Ucraina, il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha dichiarato che “spera che la tregua si rispetti”, dimenticando che le sue truppe non hanno mai cessato del tutto il fuoco in alcun momento e che continuano a richiedere agli USA forniture di armamenti letali. Fino ad ora nessuna delle due parti ha dato inizio al processo politico che avrebbe dovuto iniziare nel 2015.
L’Unione Europea si volta dall’altra parte e finge di non accorgersi del conflitto in corso nel centro dell’Europa mentre i media atlantisti preferiscono occuparsi delle vicende del Venezuela e delle presunte violazioni della democrazia in quel paese. Di quanto accade in Ucraina e del regime filo nazista e liberticida di Kiev, che ha soppresso ogni libertà di dissenso ed eliminato fisicamente vari oppositori e giornalisti, l’Unione Europea preferisce non occuparsi.
Questo forse accade perchè la UE dovrebbe fare fronte alle sue responsabilità di aver contribuito a creare in Europa uno stato fallito come l’Ucraina, che, dopo aver seminato odio etnico e spinto i suoi soldati a combattere contro i propri concittadini del Donbass, si trova oggi in una situazione disastrosa ed è piombata in una crisi profonda e permanente. Alcuni dati lo indicano: l’inflazione è ormai fissa al 13%, dopo aver raggiunto anche il 43%; gli interessi sui prestiti alle famiglie ed alle imprese raggiungono il 20-27%; il deficit del bilancio pubblico è di 3 miliardi di euro; la disoccupazione (ufficiale) è al 12%.
Lo stipendio medio è di 160 euro, uguale a quello di Paesi africani come il Togo od asiatici sottosviluppati come il Laos. L’Ucraina voleva avvicinarsi all’Europa ed invece si avvicina all’Africa ed ai Paesi sottosviluppati! Soltanto i circa sei milioni di cittadini ucraini emigrati (in Europa ed in Russia) con le loro rimesse dall’estero, forniscono una bocccata d’ossigeno all’economia ucraina. Sono ancora molti gli ucraini che vorrebbero fuggire dal loro paese (come accertato da varie inchieste) dove la vita si è fatta molto difficile.
L’Unione Europea, che aveva illuso gli ucraini di “un radioso avvenire” se si fossero staccati dalla Russia, oggi non ne vuole sapere di prendersi carico dell’Ucraina, visti i tanti problemi che già l’assillano. L’Ucraina è stata utilizzata dall’Occidente come strumento contro la Russia e ne ha ricavato soltanto fallimenti, miseria, morte di migliaia di suoi soldati (le cifre ufficiali dei caduti non sono veritiere) e una situazione di instabilità che si ripecuote su tutta l’Europa con tensioni fra NATO e Russia che possono facilemnte portare ad una guerra.
Non c’è molto da dire, l’Ucraina rappresenta un vero “capolavoro” della politica suguita dalla Merkel e dagli altri leaders europei, dove, per favorire gli interessi geopolitici degli USA e di Obama, l’Unione Eurppea si è sparata un colpo suoi propri piedi.
Fonti :El espia digital
Traduzione e sintesi: Luciano Lago
Ago 26, 2017