Tratto da Pangea
In esclusiva: drammatiche testimonianze dirette dalla Libia La crisi di governo non ha impedito al ministro della Difesa Lorenzo Guerini di andare a Washington, dove è stato ricevuto al Pentagono dal segretario alla Difesa Lloyd J. Austin: tema centrale il potenziamento della cooperazione militare USA-Italia in Libia e in generale in Africa. Continua così ad essere attuato il “modello Libia”, una nuova variante di colonialismo per il saccheggio delle ricchezze energetiche del paese. La drammatica testimonianza di un migrante della Sierra Leone dimostra che il “modello Libia” è coperto dalle ONG: egli è stato testimone diretto dell’accordo fra trafficanti libici e la ONG “Open Arms”. Il “soccorso ai migranti” nel Mediterraneo è il pretesto per coprire un sofisticato sistema di finanziamento militare. E la parola stessa “migrazione” diventa una trappola. Alla fine, non è altro che tratta di esseri umani, raggirati con false informazioni e costretti a diventare loro stessi merce di questo grande saccheggio. Mentre i migranti sono fonte di grossi profitti per le milizie locali, gli ingenti finanziamenti italiani ed europei vengono usati per sostenere il dispositivo militare basato sulle milizie, che permette al “governo” di Tripoli di saccheggiare ogni anno gran parte del petrolio libico. Lo denuncia Breka Beltamar, commissaria per la Società Civile in Libia, in base a un documento dello stesso “governo” di Tripoli. Intervengono infine con brevi videomessaggi i protagonisti delle associazioni di “returnees” di diversi paesi africani, che dalla Libia sono riusciti a tornare in patria. La loro attività è di fondamentale importanza per rendere coscienti i loro connazionali dell’infernale meccanismo in cui vengono attirati con il concorso delle ONG, che il migrante della Sierra Leone definisce “l’esca della trappola”.
23 lug 2022