Ieri 26 febbraio, nel pomeriggio, si é tenuto a Pisa un bellissimo presidio molto partecipato contro la guerra in Ucraina, organizzato da Rifondazione Comunista, con Una città in Comune, Potere al popolo, e i movimenti della sinistra.
Dalla parte opposta della piazza vi erano moltissime persone di nazionalità ucraina, con tanto di bandiere e cartelli contro Putin.
Era una gioia vedere tantissimi giovani e bambini che partecipavano in maniera ferma con striscioni e bandiere della pace, dopo due anni di pandemia. Ad un certo punto un signore che aveva un cappello con la bandiera ucraina e la bandiera russa, con scritto “l’unico modo per non fare la guerra è non produrre armi” è stato aggredito verbalmente da alcune signore di nazionalità ucraina e per un’ora buona c’è stato un acceso confronto verbale fra una buona parte della piazza comunista e la comunità ucraina, dove queste signore fomentavano di ammazzare tutti i russi.
Mentre in piazza cominciavano i discorsi contro la guerra e contro la NATO programmati, sull’altro lato della piazza hanno cominciato a cantare pregando e alcune persone hanno gridato che noi ascoltiamo solo la propaganda.
A quel punto parte della piazza ucraina si è mossa contro di noi, con il rischio dello scontro fisico.
L’intelligenza degli organizzatori dell’evento è stata di accettare che due rappresentanti della comunità ucraina parlassero, peró evitando nazionalismi e parole che potessero fomentare la violenza: infatti i discorsi delle due ragazze ucraine sono stati bellissimi, molto toccanti emotivamente per farci capire com’è la situazione in Ucraina, in particolare la frase di una ragazza che ha detto “Perché noi ucraini e russi, che siamo tutti e due popoli slavi, fratelli, ci dobbiamo fare la guerra?”. Questa frase ha scatenato l’applauso sincero e commosso di tutta la piazza, conclusa degnamente con un forte abbraccio fra buona parte tra i manifestanti.
Domanda: chi è e perché organizza queste divisioni quando invece, come abbiamo visto, se ci parlassimo si marcerebbe tutti uniti al grido di “No guerra, no armi, no NATO, per un mondo di pace”?.
Lo staff di iskrae