Gent.mo Direttore Marco Damilano
Alle giustissime parole della Dott.ssa Francesca Mannocchi sia in relazione alla sua malattia sia in relazione al patto sociale spezzato, vogliamo portare a sua conoscenza la nostra battaglia, di articolo 53, che da anni portiamo avanti che il patto sociale spezzato scritto 70 anni orsono nella Costituzione diventi parte della vita quotidiana delle persone!
Egregio Direttore.
abbiamo letto l’intenso ed interessante editoriale a firma di Francesca Mannocchi “Io, la mia malattia e il patto spezzato” pubblicato nella edizione 01 Luglio 2018 de L’Espresso. Le chiediamo di condividere con lei questa nostra nota. Leggerà il nome del nostro piccolo gruppo nell’articolo “I Dannati dell’IRPEF” a firma di Luca Piana e Michele Di Branco, pubblicato sulla edizione del 23 Giugno 2011.
A fronte dell’Articolo della Mannocchi suggeriamo di pubblicare un servizio sulla intima natura dell’Articolo 53 della Costituzione, in cui trovano posto, come potrà leggere, i principi di Equità, Uguaglianza Sostanziale, Giustizia e Progressività, principi che le proposte fiscali di provenienza leghista minacciano molto da vicino in questo momento. Come sempre, siamo a disposizione della Sua Redazione.
Le considerazioni che seguono sono accompagnate, sulla destra, dai link di documenti utili per gli approfondimenti di merito. Troverà, in fondo, tutta la bibliografia necessaria per la Sua Redazione.Auguriamo a Lei , a Francesca Mannocchi ed a tutta la Redazione una buona lettura.Cordiali saluti
Gruppo di Studio “Articolo 53”
Alla base del sostegno del Sistema Sanitario Nazionale, come di tutta la struttura a sostegno dei diritti sociali, si trova il Sistema Tributario, il quale, pur basandosi sull’Articolo 53, trae i principi ispiratori di carattere economico e morale dagli articoli 2 (per l’equilibrio tra diritti inalienabili della persona umana e doveri inderogabili di natura politica, economica e sociale) e 3 (per la uguaglianza sostanziale che assurge a Compito dello “stato-comunità”, dell’Italia intera e, quindi, della Res-Publica.
Lorenza Carlassare, Gustavo Zagrebelsky, il compianto Stefano Rodotà, Don Luigi Ciotti e Maurizio Landini così si esprimevano nel bellissimo manifesto “Costituzione-Via Maestra”. “..Oggi, il dovere tributario e l’equità fiscale, secondo il criterio della progressività alla partecipazione alle spese pubbliche, proclamato dall’art. 53 della Costituzione, si dimostra essere un caposaldo essenziale d’ogni possibile legame di cittadinanza, dopo tanti anni di tolleranza, se non addirittura di giustificazione ed elogio, dell’evasione fiscale….” . Al di là dei proclami e degli slogan da campagna elettorale, “Pace fiscale” significa realizzare quanto Padri e Madri Costituenti hanno richiesto nella Costituzione, combattendo le disuguaglianze tra cittadini. In tale accezione, parliamo anche di “Pace Sociale”.
Noi, come cittadini animati dal desiderio di vedere la Costituzione attuata nell’equilibrio fra diritti e doveri, ci battiamo affinchè il testo costituzionale, arricchito con le parole dei Costituenti contenute nei Verbali della Assemblea Costituente, venga finalmente utilizzato per estrarre le linee guida che il Legislatore deve seguire. Per quanto riguarda il Sistema Tributario, a ben guardare, sin dal 1947 siamo in una situazione del tutto particolare rispetto a tutti gli altri Paesi: Padri e Madri Costituenti operarono in modo da dividere i due commi il COSA, il QUANDO, il COME , il QUANTO ed anche il PERCHE’ del Sistema Tributario. I Parlamenti hanno fatto il possibile per non attuare quei commi, ma essi sono sempre lì, a ricordarci su cosa si basa una Costituzione la quale, come la nostra, si informa a princìpi di democrazia e di solidarietà sociale.
A onor del vero, dobbiamo ammettere che ogni volta che si è messo mano al sistema tributario, è stata persa una occasione fenomenale per fare la differenza. Occorre quindi che si provi a condurre gli Italiani a fare conoscenza dell’ abito che Padri e Madri Costituenti vollero cucire attorno al Sistema Tributario, un abito sontuoso fatto di Equità, Uguaglianza Sostanziale, Giustizia e Progressività.
Sappiamo che l’Articolo 53 nasce, nella seduta della Assemblea Costituente del 23 Maggio 1947, per creare uguaglianza e non per approfondire ulteriormente divisioni tra cittadini in base al censo o alla tipologia di reddito, per consentire a chi più ha di dare qualcosa in più, per fare in modo che, versando tutti ma versando ciascuno il giusto, si possa finalmente arrivare a ridurre per tutti, ma in modo equo, il sacrificio che il concorso alle spese pubbliche comporta.
In particolare stabilirono, quel 23 maggio del 1947 ,
Per la Capacità Contributiva : La Capacità Contributiva (Effettiva), oggetto del concorso di tutti alle spese pubbliche, deve essere determinata nella sua consistenza effettiva (On. Scoca, Ass. Cost. 23 maggio) , riconoscendo che “…Possiamo mantenere le imposte dirette reali (e si debbono mantenere, – almeno come necessaria base di accertamento dell’imposta personale che colpisce il reddito complessivo del cittadino)- purché si attui una riduzione notevolissima delle loro aliquote, e si determinino gli imponibili nella loro consistenza effettiva. Se ciò faremo, potremo potenziare l’imposta progressiva sul reddito e farla diventare la spina dorsale del nostro sistema tributario….. ” (On. Scoca, Ass. Cost 23 maggio 1947) . Interessante il Cassazionista Giangiulio Ambrosini sul tema “Il riferimento diventa necessariamente il reddito effettivo da accertare in modo analitico/deduttivo/sistematico, che determina la capacità contributiva; ove non vi sia reddito effettivo, o questo sia al di sotto della soglia minima di vitale, non è ravvisabile la capacità contributiva.”
essa deriva dalla deduzione delle spese dai redditi globali percepiti “…non si può negare che il cittadino, prima di essere chiamato a corrispondere una quota parte della sua ricchezza allo stato, per la soddisfazione dei bisogni pubblici, deve soddisfare i bisogni elementari di vita suoi propri e di coloro ai quali, per obbligo morale e giuridico, deve provvedere. -Da ciò discende la necessità della esclusione dei redditi minimi dalla imposizione; minimi che lo Stato ha interesse a tenere sufficientemente elevati, per consentire il miglioramento morale e fisico delle stesse ed in definitiva anche all’aumento della loro capacità produttiva.-Da ciò discende pure che debbono essere tenuti in opportuna considerazione i carichi di famiglia del contribuente. Sono, questi, aspetti caratteristici di quella capacità contributiva, che la formulazione dell’articolo concordato pone a base dell’imposizione…” (On. Scoca, Ass. Cost 23 maggio 1947) .
Su questo punto si sono espressi Vanoni in Assemblea Costituente “«…Tutti quanti partecipano alla vita economica, sociale o politica dello Stato sono tenuti al pagamento dei tributi in rapporto alla loro effettiva capacità contributiva, salvo le esenzioni e le prerogative previste dalle leggi».””
e Stammati nel 1968 “….la scelta del reddito effettivo come oggetto dell’imposizione risponde al desiderio di evitare salti di imposta od eccessi di imposizione”. questa scelta si collega al metodo di accertamento, per cui dovendosi procedere all’identificazione del reddito effettivo si rende necessario sostituire al procedimento sintetico ed induttivo (adottato con larghezza, per il passato, dall’amministrazione finanziaria e, purtroppo, non ancora abbandonato dalla prassi degli uffici) il procedimento analitico deduttivo sistematico, ripudiando (come si legge nella relazione ministeriale del 1951 del Vanoni) “quel largo empirismo dominante“ allora (ed oggi) nella nostra prassi fiscale….”
Per la Progressività: come intesa da Padri e Madri Costituenti, ha da considerarsi come applicazione, alla Capacità Contributiva, di aliquote progressivamente crescenti. Anche qui la legge 825 del 1971 a cui rimando parla chiaramente indicando 32 scaglioni e con la formazione incrementale dell’importo, in modo da ottenere la effettiva progressione a differenza della formulazione che leggo in alcune proposte (Aliquote Flat per intere fasce di reddito nella versione Dual Tax) . Non occorre, credo, che faccia la analisi matematica. Ci hanno pensato Padri e Madri Costituenti ad escludere la Flat o anche la Dual Tax. Ecco come si esprime a tal proposito il Costituente ” …Ma, lasciandosi guidare da un sano realismo, non si può negare che una Costituzione la quale, come la nostra, si informa a princìpi di democrazia e di solidarietà sociale, debba dare la preferenza al principio della progressività. Le dispute dei dotti su questo tema mi hanno lasciato sempre perplesso; non cosi le osservazioni d’ordine pratico. Ho sempre pensato che chi ha dieci mila lire di reddito e ne paga mille allo Stato, con l’aliquota del 10 per cento, si troverà con 9 mila lire da impiegare per i suoi bisogni privati; mentre chi ne ha centomila, dopo aver pagato l’imposta del 10 per cento in base alla stessa aliquota, si troverà con una disponibilità di 90 mila lire. È ovvio che per pagare l’imposta il primo contribuente sopporta un sacrificio di gran lunga maggiore del secondo, e che sarebbe equo alleggerire l’aggravio del primo e rendere un po’ meno leggero quello del secondo. Si può discutere sulla misura e sui limiti della progressione; non sul principio. II mio articolo aggiuntivo originario accennava espressamente alla necessità che a tutti i cittadini venga assicurata la disponibilità del reddito minimo necessario alla esistenza; ed anche su questo credo che ci sia la concorde adesione di tutte le parti di questa Assemblea..-” (On SCOCA Ass. Cost 23 Maggio 1947).
In più, a proposito di Progressività, occorre analizzare la questione dei Tributi Indiretti ed il rapporto che essi hanno con la determinazione del carico fiscale sul singolo cittadino. IVA ed ACCISE rappresentano ulteriore concorso alle spese pubbliche “nascosto” negli acquisti di ogni giorno e producono, sul complesso dei contribuenti italiani, introiti per lo stato per DECINE E DECINE DI miliardi l’anno. Don Lorenzo Milani le chiamava “tasse indolori”: il cittadino non si accorge di essere tassato e, soprattutto, non sa che queste somme sono comunque concorso alle spese pubbliche nè sa che, come tali, dovrebbero andare a diminuire la capacità contributiva che egli porta al momento della denunzia dei redditi e, con essa, anche le imposte dirette. Inoltre il cittadino, impegnato nelle attività di ogni giorno, non sa che la Assemblea Costituente ha raccomandato al Legislatore di disporre in modo che “..l’onere tributario complessivo gravante su ciascuno risulti informato al criterio della progressività. Ciò significa che la progressione applicata ai tributi sul reddito globale o sul patrimonio dev’esser tale da correggere le iniquità derivanti dagli altri tributi, ed in particolare da quelli sui consumi.. “ (On SCOCA Ass. Cost 23 Maggio 1947 pag 4203).
E’ evidente che, operando come indicato da Padri e Madri Costituenti, si ricavano proposte che vanno ad attuare non solo l’Articolo 53 ma, per quello che abbiamo detto, anche gli Articoli 2 e 3. Lasciamo alla vostra lettura la proposta che abbiamo da anni pubblicata sul nostro sito e che è stata condivisa con tutte le forze politiche che negli ultimi anni si sono succedute nell’arco parlamentare.
Attraverso di essa, è infatti possibile regolare il gettito alzandolo o abbassandolo in base alle necessità del momento.
E’ infatti evidente che è consigliabile partire da una Riforma del Sistema Fiscale in senso Costituzionale che non andare subito contro i principi costituzionali.
E’ consigliabile anche ridurre nel tempo le aliquote rispetto a doverle alzarel per ovvie ragioni legate alla percezione del contribuente.
Bibliografia
Articolo 53
Valutazione preliminare degli aspetti di illegittimità della attuale legislazione in materia tributaria alla luce degli Atti della Assemblea Costituente
Presentazione degli aspetti caratteristici del Sistema Tributario Attuale
L’articolo 53 della Costituzione e la progressività fiscale contro la “Restaurazione Fiscale” detta anche “Flat Tax”
ll Sistema Fiscale Italiano di fronte ad una mamma ed al suo bambino
LA COSTITUZIONE: Un Manifesto da Attuare
Articolo 53 nella Storia del Nostro Paese
LA COSTITUZIONE COME NORMA PROGRAMMATICA
CONSIDERAZIONI PER UNA RIFORMA TRIBUTARIA IN SENSO COSTITUZIONALE
I dannati dell'Irpef - l'Espresso
Lettera Aperta sul Sistema Tributario
LA MIGLIORE LEZIONE FISCALE CHE IL PAESE ABBIA MAI AVUTO: ON.LE SCOCA, ASS. COST. 23 MAGGIO 1947
On. Perrone Capano:Prestigio Storico della Costituente e Immanente Validità della Costituzione
Documenti ed atti
Assemblea Costituente, Assemblea 23-05-1947
Legge n. 825 del 9 ottobre 1971
CIRCOLO DI STUDIO sulla Costituzione
Commedia su Articolo53
Convegno Firenze
27 02 2011_Avvenire
Atti_Convegno_Firenze_205
Sintesi convegno su Evasione Fiscale di Firenze
Libro-FISCO La Costituzione Tradita
Libro: FISCO: La Costituzione Tradita
Proposta di Riforma del Sistema Tributario
ARDeP-Documento di Presentazione della proposta
Articolo53:Chi siamo
Documento di accompagnamento della proposta
Modello Matematico del Gettito Fiscale
Progetto Complessivo di RIFORMA FISCALE
PROPOSTA DI LEGGE di INIZIATIVA POPOLARE
Libro-Tre Anni In Trincea Sulla Rete
Tre Anni in Trincea Sulla Rete: Indice Generale Capitolo 01:Per una nuova Classe Politica che può e deve nascere Capitolo 02:Fondiamo la "Libera Università Virtuale per l'Etica e la Politica" Capitolo 03:E Io Pago........ Capitolo 06:Il progetto per la nascita di una RETE NAZIONALE del MOVIMENTI – Il progetto “Palingenesi”
La nostra Carta Costituzionale nasce dall’ intenso lavoro condotto dalla Assemblea Costituente a partire dal 25-Giugno-1946, giorno della sua prima seduta. Si fonda su Principi fondamentali, contenuti negli articolo da 1 a 12 e su un restante corpus di articoli divisi in due parti (seguite da 18 articoli di Disposizioni transitorie e finali).
La Prima Parte che copre gli artt. da 13 a 54, tratta dei Diritti e Doveri dei cittadini Si fonda su principi e valori che appartengono all’Italia tutta come paese democratico, repubblicano, antifascista. I membri della Costituente, nel lavorare alla creazione di una nuova Costituzione, a differenza delle attuali forze politiche, non avevano in mente meri interessi di parte politica , ma invece i seguenti punti :
- i massacri e le rovine della Seconda Guerra Mondiale, con i suoi sei anni di scontri e di barbarie, le sue decine di milioni di morti, l’orrore dell’Olocausto, la Resistenza
- la necessita’ della ricostruzione e della rinascita economica e morale, con l’aspirazione ad una nuova concordia nazionale e ad una nuova solidarieta’ sociale,
- la volonta’ di mettere al bando definitivamente la guerra, la dittatura e la violenza, superando con coraggio i dolorosi fatti pregressi e dando al contempo all’Italia un dettato costituzionale equilibrato ed in grado di precorrere i tempi, infondendo dei principi tuttora validi ed attuali.
La Carta Costituzionale, checche’ ne pensino tanti politici, intellettuali e docenti, e’ la cartina di tornasole del livello di civilta’ di una Nazione: la NOSTRA !!!
Da anni, come semplici cittadini del Gruppo di lavoro “Articolo 53 Salvatore Scoca – Meuccio Ruini” cerchiamo di diffondere conoscenza e coscienza costituzionale attraverso la parola dei Padri Costituenti, ragion per cui vediamo cosa dicevano i Padri Costituenti a proposito della Costituzione nella Scuola:
Gli Onorevoli MORO,FRANCESCHINI, FERRARESE E SARTOR hanno presentato il seguente ordine del giorno: €˜L’assemblea Costituente esprime il voto che la nuova Carta Costituzionale trovi senza indugio adeguato posto nel quadro didattico della scuola di ogni ordine e grado, al fine di rendere consapevole la giovane generazione delle raggiunte conquiste morali e sociali che costituiscono ormai sacro retaggio del popolo italiano. Credo che questa sia la sede piu’ opportuna per votare questo ordine del giorno. ( E’ approvato all’unanimita’ – Vivi, generali applausi)
______________________________
(Ordine del Giorno 11 Dicembre 1947, Presidente: Umberto Terracini€ )
Riteniamo che questo sia sufficiente per fare capire a chiunque, intellettuali inclusi, quale tesoro i Padri Costituenti ci hanno lasciato. Siamo pero’ nella situazione in cui, ancora una volta, dobbiamo ribadire che occorre andare a leggere con cura quello che Padri e Madri Costituenti hanno detto e scritto. Non basta leggere gli articoli della Costituzione. Sono illuminanti i testi dei verbali delle sedute, in quanto fanno capire lo spirito di collaborazione che animava la Assemblea Costituente e lo spessore morale, sinora purtroppo ineguagliato, dei suoi membri.
Non e’ una scoperta dei nostri tempi il fatto che molte parti della Costituzione non sono ancora attuate. Gia’ qualche anno dopo la promulgazione della Carta, il Sen Meuccio Ruini fu intervistato da “Candido” su questo argomento.
La questione oggi e’ pero’ molto, molto piu’ grave : ad oltre 65 anni siamo ben lontani dalla attuazione della Costituzione!!.
Eppure c’e’ chi da tempo si spertica in affermazioni gravissime quali che essa risentirebbe delle implicazioni sovietiche che fanno riferimento alla cultura e alla costituzione sovietica da parte dei padri che hanno scritto la Costituzione€ o che si tratterebbe di una legge €˜vecchia, che va cambiata.. Addirittura c’e’ chi arriva a ritenerla non piu’ significativa persino nell’ €™Articolo 1, laddove si sancisce il diritto inalienabile al Lavoro.
“€œMala tempora currunt ” direbbero i nostri antenati. La cosa che ci sembra ben piu’ triste e’ che a debordare in questo modo non sono compagni al bar davanti ad un bicchiere, non sono gli anarchici o i nostalgici, ma sempre piu’ spesso membri autorevoli delle istituzioni, gli stessi che hanno peraltro giurato fedelta’ alla Costituzione. Ci sarebbe da domandarsi: œma se gli sta cosi’ stretta, che hanno giurato a fare ?
Abbiamo detto, e costantemente ripetuto, che la Costituzione non e’ applicata in alcune sue parti e questa e’ la ferita piu’ profonda che sino ad oggi questa nazione ha inferto alla sua Carta Costituzionale. Improvvisamente, oggi, tutti cominciano ad aprire gli occhi, da Destra a Sinistra, attraversando, almeno a parole, l’ intero arco parlamentare.
Dopo 70 anni ci si accorge che questa mancata attuazione sta provocando disastri ?
E cosa si attende per attuare la Costituzione ?
ASSOCIAZIONE ARTICOLO 53-On. SALVATORE SCOCA – MEUCCIO RUINI
PER ATTUARE LA COSTITUZIONE
CENTRO RICERCHE E STUDI ATTI DELLA COSTITUENTE
“LA LEGALITÀ’ COSTITUZIONALE E’ TRASPARENZA”