Riccardo Cucchi
La lotta contro l’antisemitismo non è solo legittima. È necessaria. Come sono necessarie tutte le battaglie contro ogni razzismo e ogni forma di discriminazione.
La proposta di Legge depositata dalla Lega, primo firmatario Massimiliano Romeo, apre però scenari molto insidiosi. A cominciare dalla tentazione, mai sopita, di contrastare ogni manifestazione contro il genocidio dei palestinesi.
L’articolo 3 prevede “il diniego all’autorizzazione di una riunione o manifestazione pubblica per ragioni di moralità che può essere motivato anche in caso di valutazione di grave rischio potenziale per l’utilizzo di simboli, slogan, messaggi e qualunque atto antisemita.”
Non sarebbe difficile, con questa fumosa descrizione, definire antisemita il diritto all’esistenza di un popolo, quello palestinese, invocato da cittadini che scendano in piazza per manifestare contro il genocidio in atto a Gaza.
Anche questa proposta di legge si inserisce nel quadro più generale di un impedimento alla espressione del pensiero critico che ha ispirato i decreti sicurezza e che ispira, quotidianamente, il Governo Meloni quando usa le querele bavaglio contro i giornalisti. È una vera e propria ossessione quella che alimenta le scelte di questa maggioranza di governo impegnata a porre limiti e paletti alla libertà di espressione. Dei giornalisti, ma anche della pubblica opinione, dei cittadini.
È chiaro che, se questo decreto dovesse passare, ogni critica al governo Netanyahu, ogni richiesta di fermare le operazioni militari, la strage di innocenti, di revocare il divieto di accesso agli aiuti umanitari per una popolazione affamata potrebbe essere spacciata per antisemitismo. Potrebbero essere impediti anche dibattiti pubblici e qualunque iniziativa che si proponga di chiedere la fine del genocidio.
L’intento repressivo dei tre articoli di cui è composto il disegno di legge è evidente. Ed è ancora più evidente la deriva culturale e politica che lo ispira: confondere la critica al governo israeliano con l’antisemitismo e il sostegno del popolo palestinese massacrato a Gaza e perseguitato in Cisgiordania come sostegno ad Hamas. Una linea sposata da tempo dal governo Netanyahu e trasformata in vera e propria azione di propaganda tesa a tacitare coscienze e libertà di pensiero in tutto il mondo.
È davvero drammatico constatare come la difesa del popolo ebraico perseguitato che è stato un elemento fondante, culturale e politico, di intere generazioni sia oggi di fatto strumentalizzata per nascondere i crimini contro l’umanità della destra fondamentalista che governa lo stato di Israele.
19 Agosto 2025


20 Ago 2025
Posted by Iskra

