Tratto da OttolinaTv
*i pipponi del Marrucci*
LA GRANDE CONCENTRAZIONE: chi ha suicidato l’economia occidentale e perchè?
“-10,7%. in Germania è crollo degli ordini manifatturieri”
A lanciare l’allarme, la settimana scorsa, era il Sole24ore
E’ il più forte calo dall’estate del 2020, e il terzo più grande di sempre da quando viene fatta con regolarità questo tipo di rilevazione
“Letteralmente un collasso”, avrebbe dichiarato al sole l’economista di Commerzbank Ralph Solveen
Se nella guerra fredda tra USA e Cina e in quella calda in Ucraina probabilmente non ci sarà mai un vero vincitore, il perdente invece c’è già, eccome
SIGLA: LA GRANDE CONCENTRAZIONE: chi ha suicidato l’economia occidentale e perchè?
Manco il tempo di digerire l’allarme inquietante lanciato dal Sole, che ecco arrivare la conferma
Martedi, sempre il sole infatti ha pubblicato i numeri diffusi dall’istituto nazionale tedesco di statistica Destatis
già in marzo la produzione industriale tedesca avrebbe subito una contrazione del 3,4%
Dire che non se l’aspettavano, è un eufemismo
All’annuncio dei pessimi dati sugli ordini rilasciato poco prima infatti l’esercito dei pompieri di professione era accorso come un sol uomo per provare a minimizzare: sono oscillazioni normali, è solo perchè abbiamo accumulato tanti ordini nei mesi precedenti
Si, certo. come no
Il dato sulla produzione di marzo è peggio del previsto. del doppio
“Con questi dati”, afferma carsten brzeski di ING, “aumentano di molto la possibilità di una revisione al ribasso della crescita del pil nel primo trimestre”
Che, ricordiamo, era 0
Tradotto, bentornata recessione
“Anche perchè”, sottolinea giustamente il sole, “i dati sulla produzione non sono gli unici a calare. anche vendite al dettaglio ed esportazioni frenano vistosamente”
Insomma, dopo un anno abbondante di suicidio assistito sull’altare degli interessi geopolitici del padrone di washington, a berlino finalmente è arrivato il conto
A meno che anche a questo giro Berlino non si organizzi per fare il vento, e il conto lo faccia pagare a qualcuno ancora più fesso di lei
E un fesso, si trova sempre
Sopratutto se guardi qua (IMMAGINE PALAZZO CHIGI)
La ricetta è esattamente quella che vi abbiamo anticipato più volte
“Un sostegno esterno all’industria manifatturiera tedesca”, scrive infatti il sole, “potrebbe arrivare dal governo. il ministro dell’economia Robert Habeck ieri infatti è tornato a promettere sovvenzioni alle imprese per calmierare i prezzi dell’elettricità, nella transizione verso le rinnovabili”
“Stando alla bozza di un documento strategico presentato giovedi da Habeck”, continua il sole, “in una fase intermedia fino al 2030 il governo prevederebbe un “prezzo ponte” sovvenzionato per le industrie ad alto consumo elettrico di 6 centesimi per kilowattora, per un costo per le casse dello stato tra 25 e 30 miliardi”
Dove li trovano?
Ma indebitandosi ovviamente
Però, a condizioni tedesche
Martedi scorso la commissione europea infatti ha annunciato con tono trionfalistico il collocamento di 9 miliardi di titoli
Ma il trionfalismo potrebbe essere leggermente fuori luogo
I titoli a 3 anni infatti pagheranno interessi del 2,84%. quelli a 30, del 3,48%
Un punto percentuale secco in più rispetto ai Bund tedeschi
Ed ecco così spiegato facilmente perchè una risposta continentale alle politiche protezionistiche USA rilanciate con l’inflation reduction act è fuori discussione
Alla germania conviene fare da sola
La prospettiva del debito comune europeo è morta e sepolta. e con lei ogni velleità residua di armonizzazione del mercato unico. dopo 10 anni siamo al remake della crisi dei debiti sovrani. alla germania nano politico su scala globale, non rimane che tornare a fare il bulletto economico su scala regionale
E a noi non rimane che ingoiare merda
Con l’aggravante che provano pure a dirci che è cioccolata
Per rimediare alla morte definitiva di ogni prospettiva di debito contratto a condizioni di favore a livello continentale, il governo infatti la scorsa settimana ha annunciato in pompa magna l’emissione di una bella quantità di BTP
Con lo spread che si aggira attorno a quota 200, ed è probabilmente destinato a superarla, ci costeranno una fortuna
Ma per l’ex due volte ministro domenico siniscalco, intervistato da La Repubblichina, “per l’Italia, è un momento magico”
Siniscalco, giustamente, ricorda come “C’è una massa immensa di depositi bancari in giacenza da aggredire”
e su questo siamo tutti d’accordo
Se prima dell’arrivo dell’era dei tassi zero famiglie e imprese italiane detenevano oltre il 15% del debito nazionale, a dicembre 2021 la quota era arrivata al minimo storico del 6%
I titoli di stato non rendevano niente. e allora tanto valeva i soldi tenerli a disposizione sui conti correnti
1.300 miliardi delle famiglie, e 380 miliardi delle società non finanziarie sono ancora fermi lì
un bottino appetitoso
Sul quale gli azionisti delle banche si sono fatti d’oro, sulla pelle dei piccoli e piccolissimi risparmiatori
in sincrono con la corsa al rialzo dei tassi della BCE infatti le banche, ovviamente, hanno aumentato gli interessi sui prestiti a dismisura
Il tasso medio sui mutui è passato nel giro di un anno dal 2 a poco meno del 4,5%
E peggio ancora i prestiti alle aziende: da interessi dell’1,78% a 4,68 per cifre inferiori al milione, e addirittura dall’ 0,87 al 4,01 per somme superiori
Nel frattempo però le remunerazioni sui depositi non si muovevano di un millesimo: ancora a marzo erano ferme allo 0,6%
Risultato? solo negli ultimi 3 mesi le banche italiane solo per questa voce hanno registrato utili per 9,2 miliardi. l’anno scorso erano meno di 6
Oltre 1 miliardo al mese extra che gli azionisti delle banche stanno letteralmente scippando alle vecchiette
Intesa san paolo ha raddoppiato i profitti. unicredit li ha decuplicati
E i risparmiatori ovviamente non ne possono più
Oggi, giusto per fare un esempio, i titoli italiani con scadenza a 4 anni pagano il 3,6%
Chi ha un gruzzoletto già da qualche mese ha cominciato ad abbandonare le banche per tornare a comprare titoli, e la percentuale di debito detenuto da famiglie e imprese italiane è già tornato a salire verso quota 10%
Intendiamoci, un po’ più di autarchia finanziaria non può farci che bene
Purtroppo però, è abbastanza difficile che basti
Oggi infatti la quota del debito italiano detenuta da investitori esteri si aggira attorno al 20%
Prima del tracollo di lehman brother e del quantitative easing di Draghi, sfiorava il 50
In questi anni a sostituirla appunto è stata la BCE
Che però ha ampiamente annunciato che la pacchia è finita
E sostituirla a forza di Btp da piazzare sul mercato, ammesso e non concesso che sia fattibile, ben che vada ci costerà una fortuna
Forse “momento magico” non è esattamente la definizione più appropriata
Io piuttosto parlerei di un enorme gigantesco cazzo nerboruto che ci stanno infilando su per il culo + TORPILOQUI VARI
d’altronde, sono valutazioni abbastanza soggettive
Dipende sempre dal punto di vista
Quello dell’ex ministro Siniscalco ad esempio lo conosciamo abbastanza bene
Appena 6 mesi dopo essersi dimesso da ministro, Siniscalco infatti entra nel libro paga della banca d’affari USA Morgan Stanley, prima come managing director e poi country head per l’Italia
per ricordargli che forse, ma dico proprio forse eh, c’era un leggero conflitto d’interessi con i suoi precedenti incarichi, è dovuta intervenire l’autorità garante della concorrenza e del mercato
Ma non sarebbe finita lì
Quasi 10 anni dopo infatti Siniscalco viene citato in giudizio dalla corte dei conti in qualità di ex direttore generale del tesoro per danno erariale
Aveva sottoscritto derivati che avevano causato un buco di 4 miliardi
E indovinate con chi? ma con morgan stanley, ovviamente
Risultato? è stato assolto con formula piena
Non c’era dolo, dicono
Siniscalco comunque non è certo l’unico a vedere in questa fase più opportunità che rischi
Il giornale di confindustria ad esempio, apparentemente contro ogni logica, continua a sostenere apertamente la corsa al rialzo dei tassi della BCE
Secondo il sole infatti a causare l’inflazione sarebbero nientepopodimeno che “i governi che alimentano in modo indifferenziato la domanda”
E invece, suggerisce il sole, “le spese pubbliche devono puntare al contenimento dei debiti”
In sostanza, secondo il sole, grazie ai tassi alti, la BCE allora non fa che costringere questi governi generosi e spendaccioni a usare la spesa pubblica nel modo più corretto: abbattere il debito, perchè la spesa per gli interessi diventa insostenibile
ovviamente, usare la spesa pubblica per abbattere il debito, significa tagliare i servizi
E tagliare i servizi, significa premere sull’acceleratore di esternalizzazioni e privatizzazioni
In particolare, la privatizzazione dei servizi pubblici essenziali in regime di monopolio: l’ultima vacca d’oro che è rimasta da mungere al capitalismo decotto italiano, che investire per innovare e provare a ritagliarsi spazi di mercato gli fa troppa fatica
come ogni classe dirigente locale di una colonia che si rispetti, governi e imprenditori italiani sono ben felici di dare il loro contributo al declino industriale del loro paese in cambio di qualche rendita di posizione
E il declino, effettivamente, avanza inesorabile
“Consumi di gas giù del 26%”, titolava sempre il sole la settimana scorsa
Secondo i dati del ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, nei primi tre mesi del 2023 il consumo di gas in italia è stato pari a 20,5 miliardi di metri cubi: il 19,4% in meno rispetto allo stesso periodo del 2022. il solo mese di marzo ha visto una discesa del 26,2%
“Un calo sorprendente”, ha commentato davide tabarelli di Nomisma Energia. “Sapevamo che c’era una riduzione dei consumi delle famiglie”, sottolinea, “ora sappiamo che questa contrazione è evidente anche nelle grande industria”
Tabarelli, che non è esattamente mao ze dong, finalmente rimette un po’ i pezzetti al loro posto. “c’è una flessione della produzione”, afferma. Solo che fino ad oggi era difficile apprezzarla in tutta la sua gravità, perchè “dai fatturati questa contrazione non si vede”
E graziarcazzo. Come ricorda lo stesso Tabarelli, “stanno vendendo meno, ma a prezzi più alti”
Altro che l’inflazione trainata dai governi spendaccioni, come sostiene confindustria. e altro che spirale salari prezzi. come abbiamo già osservato nelle settimane scorse, a trainare l’inflazione sono un gruppo piuttosto ristretto di aziende che sulla guerra dei prezzi c’hanno marciato, e che hanno dispensato dividendi da record
E Landini, muto
Mentre nel resto d’europa i lavoratori sono sul piede di guerra e una rinnovata stagione di mobilitazioni ha imposto aumenti sostanziosi da parte dei padroni e anche dei governi, in Italia tutto tace
“Non penso che lo sciopero generale serva”, ha dichiarato Landini
Dalla Meloni al principale sindacato italiano, non c’è via di uscita dall’egemonia liberal
Il dogma è che siamo nella parte giusta del mondo
E stare nella parte giusta del mondo ha un costo
E chi non accetta di sostenerlo di tasca sua, è un populista
Ma saranno mica populisti anche i numeri?
L’inidice delle piccole medie industrie del settore manifatturiero europeo in aprile si è ulteriormente contratto: da 47,3 punti, a 45,8
Ma a crollare più di tutti è proprio l’Italia: da 51,1 a 46,8. il dato peggiore dallo scorso ottobre
Sotto il 50, significa contrazione
A pesare in particolare le esportazioni extra unione europea
Che per noi principalmente significano una cosa: gli USA
E potrebbe essere soltanto l’inizio
La crisi delle banche regionali infatti è tutt’altro che risolta. e l’impatto potrebbe andare ben oltre qualche fallimento
come scrive Morya Longo sul sole24ore, “le medie banche usa saranno probabilmente costrette a ridurre il credito a imprese e famiglie”. d’alronde, ricorda Longo, “quando un sistema bancario ha bilanci pieni di perdite occulte e non è in grado di ricapitalizzarsi reagisce sempre così”
Il riferimento come sapete è ai circa 1.700/1.800 miliardi di dollari di perdite che in buona parte per ora continuano a starsene nascoste tra i bilanci delle banche
E che mano a mano che la gente continua a ritirare quattrini dai conti correnti, o perchè presa dal panico, o anche semplicemente perchè per non farsi mangiare quattrini dall’inflazione è alla ricerca di investimenti più remunerativi, vengono a galla
Come sottolinea anche Longo, questo non significa necessariamente che ci debbano essere altri fallimenti, ma di sicuro vuol dire che “le banche difficilmente riusciranno a svolgere in pieno la loro funzione”
A differenza di quello che si cerca di far credere quando si dice che il problema comunque riguarda solo le piccole, negli USA “le banche medie tradizionalmente forniscono circa la metà dei finanziamenti all’economia USA. e l’impatto prima o poi si sentirà sul pil”
Secondo maurizio novelli di Lemanik, “il vero processo di inversione del ciclo inflazionistico sarà prodotto da un netto calo del credito e dal calo conseguente della domanda interna, che porterà l’economia in recessione entro pochi mesi”
dai, alla fine lo vedi che alzare i tassi serve davvero a bloccare l’inflazione?
Un po’ come è innegabile che amputare una gamba serva a guarire un versamento a un ginocchio
Un po’ estremo, ma efficace
Sopratutto se la gamba non è la tua
E le gambe di chi sta in cima alla catena alimentare, al momento, sembrano al sicuro
Come ricorda longo, “dopo l’acqusizione di First Republic Bank, JP Morgan è arrivata a detenere il 15% circa dei depositi totali del mercato USA. sommata a bank of america, arrivano al 31%. il ruolo degli istituti piccoli si sta sempre più marginalizzando”
insomma, come continuiamo a dire da mesi, tutto sto bordello stringi stringi non rappresenta altro che un gigantesco acceleratore nel processo di concentrazione dei capitali
Mano a mano che si stringono i borsoni, only the strong survive, e the strong si pappa tutto il resto
Dopo le ultime acquisizioni, JP Morgan è diventata di gran lunga la più grande banca privata del pianeta
Può vantare asset per 4 mila miliardi di dollari, due volte il PIL italiano, e 3 volte quelli che aveva appena 15 anni fa, prima della crisi del 2008
“In senso assoluto”, scrive il finanzial times, “il potere di JPMorgan è senza pari nel mondo occidentale”
Ma la catena alimentare non è ancora arrivata al suo vertice
Perchè anche JP Morgan ha i suoi proprietari
E indovinate un po’ chi sono?
Mai sentito parlare di Vanguard e di BlackRock?
Probabilmente si. ma probabilmente molto meno di quanto sarebbe necessario per avere una vaga idea di come s’è trasformato il capitalismo negli ultimi 15 anni
Rispettivamente con il 10 e il 6,5% delle azioni, vanguard e blackrock sono le prime azioniste di JP Morgan
più o meno la stessa identica struttura proprietaria di tutte le principali aziende per capitalizzazione nei mercati USA
in microsoft vanguard è il primo azionista con l’8,2%,e blackrock il secondo con il 4,5
In alphabet, e cioè google, idem, rispettivamente con 7,7 e di nuovo 4,5
Idem anche per amazon, rispettivamente con 6,6 e 3,7
In nvidia col 7,9 e il 5,1
In tesla 6,5 e 3,5
In visa 8,6 e 4,7
E così via, all’infinito, per tutte le aziende del paniere standard & poor 500, dove insieme a State Street, considerata la terza gamba, minore, delle “big three”, secondo una ricerca di harvard dell’anno scorso detengono qualcosa come il 22% delle azioni totali, e addirittura il 25% dei diritti di voto. nel 1998 era il 5,2%
Una delle rarissime eccezioni tra le principali corporation quotate a new york è apple, che ha come secondo azionista la berkshire hathaway di Warren Buffett
Ma chi sono i principali azionisti di berkshire?
Al primo posto c’è di nuovo vanguard con più del 10%, e poi blackrock con il 5,7 e anche state street col 5,5
E non è ancora finita
Perchè chi è il primo azionista di blackrock e di state street?
Ma di nuovo vanguard, ovviamente, rispettivamente con l’8,6 e il 9,6%
Se la percentuale di quote delle aziende del paniere dello standard & poor 500 detenute dalle big three è quadruplicata nell’arco di un ventennio, quella di vanguard è addirittura decuplicata: dallo 0,9 del 1998, all’8,8%. che però è un dato che ha già qualche annetto. e che nel frattempo è cresciuto ancora. parecchio
E potrebbe essere solo l’inizio
Sempre secondo lo stesso paper di Harvard, se non cambia qualcosa, “le Big Three controlleranno Il 34,3% dei voti delle aziende dello S&P 500 in dieci anni e il 40,8% dei voti in venti”
Benvenuti nell’era dell’asset manager capitalism, dove, come scrive il financial times, “una dozzina di persone potrebbero finire per godere de facto del controllo sulla maggior parte delle società pubbliche negli Stati Uniti e forse anche nel mondo”
i mistici della trickle-down economy, contro ogni evidenza, da 40 anni provano a convincerci che se chi sta in cima alla catena alimentare si riempe la pancia, ci saranno più avanzi per tutti
Così a occhio, chi sta in cima alla catena alimentare in realtà ha come unico obiettivo quello di ridurre il più possibile i posti a tavola, anche a costo di ridurre pure le dimensioni della torta da spartire
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E chi non aderisce è Mortimer Buckley
Che uno dice, e chi minchia è questo?
Che è parte del problema
Perchè Mortimer Buckley è il presidente e ceo di Vanguard
Secondo alcuni, l’uomo più potente del mondo
E quando dell’uomo più potente del mondo la gente non ha mai manco sentito pronunciare il nome, non è un bel segnale