di Beatrice Bardelli
Otto a sette. Una maggioranza risicata, a considerare i numeri. Ma, a considerare il “chi” sta dietro questi numeri ci si rende subito conto che a Pisa, in Consiglio comunale, si è verificata una svolta epocale.
La storica, e granitica, maggioranza del PD nell’ente locale pisano a guida Marco Filippeschi, sindaco renziano di ferro e presidente nazionale della Lega delle autonomie, si è spaccata. Per la prima volta. E dentro quegli 8 voti che hanno fatto approvare una mozione anti-Renzi, contro la deriva autoritaria e presidenzialista del suo governo e delle sue “riforme-deforme” costituzionali, 2 voti appartengono a due disobbedienti del PD.
Incredibile ma vero. Non credevano alle loro orecchie Ciccio Auletta e Marco Ricci della coalizione Una Città in Comune – Rifondazione Comunista quando hanno appreso, ieri sera, il risultato delle votazioni.
Sapevano di poter contare sui voti dei consiglieri dei gruppi di minoranza di sinistra (Sinistra Ecologia e Libertà, Gruppo misto-ex Pd vicino a Possibile, Movimento 5 Stelle) ripresentando una mozione redatta nel lontano luglio 2014 in occasione dell’avvio della discussione sulle riforme costituzionali ma tenuta nel congelatore per oltre un anno e mezzo dalla macchina comunale.
Una mozione naturalmente aggiornata all’oggi e riveduta e corretta con la consulenza del Comitato per la Democrazia costituzionale di Pisa con cui UCIC-PRC collaborano attivamente. Ma mai si sarebbero aspettati di vincere grazie ad una serie di fattori attribuibili solo al comportamento dei consiglieri del PD pisano. La maggior parte di questi, infatti, ha snobbato la seduta del Consiglio comunale di ieri pomeriggio nell’arrogante illusione di tenere sotto controllo “remoto” la volontà dei propri colleghi di partito, dimostrando inoltre un assoluto disprezzo per l’argomento all’ordine del giorno sulle Riforme costituzionali.
In un’aula semideserta, con solo 18 consiglieri presenti in rappresentanza dei vari partiti di destra e di sinistra, quegli 8 voti a favore (di cui 2 del PD) sono stati sostenuti dalla scelta, inaspettata, di altri 2 consiglieri del PD che hanno deciso di astenersi insieme ad 1 consigliere del Nuovo Centro Destra. Garantendo così la vittoria della mozione antiRenzi.
Stamani, in conferenza stampa, hanno usato un linguaggio comune, in difesa della Costituzione, i capigruppo di UCIC-PRC, Ciccio Auletta, di Sel, Simonetta Ghezzani, del M5S, Elisabetta Zuccaro, e del Gruppo misto, Stefano Landucci.
“Da Pisa, dal nostro Consiglio comunale si apre la campagna referendaria contro la deriva autoritaria di questo governo che vuole disintegrare la democrazia in Italia e vuole imporre il dominio dell’esecutivo” hanno detto. Ed ancora: “Anche dentro un Consiglio comunale di maggioranza, il PD può trovare la forza di ribellarsi ad un personaggio come Renzi, così come hanno fatto i nostri colleghi pisani”.
“Quello che è successo ieri a Pisa – ha commentato Ciccio Auletta – costituisce un fatto politico di rilevanza nazionale, in quanto è proprio a partire dai territori e dagli enti locali che arriva un inequivocabile No al progetto di svuotamento della nostra carta costituzionale che il governo e la sua maggioranza stanno portando avanti anche attraverso la riforma della legge elettorale”. Nella mozione infatti, si esprime “fortissimo allarme per la deriva autoritaria in atto contro la quale si stanno costituendo in tutta Italia, ed anche a Pisa, Comitati referendari per il NO al Referendum confermativo promosso dal governo Renzi sulla riforma costituzionale (Senato)” e al contempo si “ribadisce che l’obiettivo della stabilità del governo del paese e dell’efficienza dei processi decisionali nell’ambito parlamentare non può produrre un’alterazione profonda della composizione della rappresentanza democratica, sulla quale si fonda l’intera architettura dell’ordinamento costituzionale vigente come ha scritto la Consulta nella sentenza n.1/2014″ proprio in merito alla legge elettorale maggioritaria.
“La battaglia a difesa della Costituzione è tutta da giocare – ha continuato Auletta – e le fratture nel Pd sono evidenti. Sulla mozione il Partito Democratico si è diviso fra chi ha votato a favore del documento, chi si è astenuto e chi ha votato contro. L’approvazione del documento del consiglio comunale di Pisa dimostra che è possibile proprio sui temi fondanti della nostra democrazia essere maggioranza nelle istituzioni e nel paese”.
Dalla assemblea elettiva della città di Pisa parte quindi un messaggio forte e al contempo un invito a tutti gli altri consigli comunali d’Italia a prendere posizioni analoghe in quanto ciò che è in gioco è la democrazia del nostro paese. Un messaggio che arriverà anche in Parlamento per essere consegnato ai presidenti di Camera e Senato, ai capigruppo parlamentari delle due Camere ed all’Anci nazionale così come richiesto esplicitamente dalla mozione stessa approvata da un Consiglio comunale che, per la prima volta, è riuscito a mettere in minoranza il partito di Renzi.