Tratto da OttolinaTV
a partire dall’estate, dopo aver dovuto constatare il catastrofico fallimento di ogni altro sistema d’arma che, secondo gli annunci, avrebbe dovuto cambiare radicalmente le sorti del conflitto, il tormentone è diventato quello degli Storm Shadow britannici e degli ATACMS statunitensi, e dell’autorizzazione a utilizzarli per attaccare direttamente il suolo russo
fino a quando alle 3 e 45 della notte tra il 18 e il 19 novembre le forze armate ucraine finalmente non sono passate all’attacco
l’obiettivo sarebbe stato questo fantomatico “arsenale 67” della GRAU, la divisione del Ministero della Difesa della Federazione russa responsabile degli armamenti missilistici e dell’artiglieria, situata nei pressi della città di Karachev, nella regione di Bryansk, una quarantina di chilometri a est dall’omonimo capoluogo di regione, e a oltre 100 chilometri dal confine con l’Ucraina
stando alle fonti russe, si sarebbe trattato in tutto di 6 missili, che ovviamente hanno immediatamente attivato il sistema di difesa aerea s-400, che ne avrebbe abbattuti 5
il sesto invece sarebbe andato a segno, ma sempre secondo le fonti russe si tratterebbe in realtà solo di frammenti caduti dopo essere stato intercettato, che avrebbero scatenato un incendio, che però, sempre secondo i russi, non avrebbe causato “né vittime, né danni”
la questione è particolarmente delicata perchè, come ormai è ben noto, l’utilizzo di questi sistemi d’arma implica la presenza di personale statunitense sul suolo ucraino
insomma armi USA, utilizzate da personale USA, per attaccare dall’Ucraina direttamente territorio russo.