di Giuseppe Salamone
In una delle ultime interviste apparecchiate stile dittatura Pinochet, la donna, madre e Cristiana ha detto che lei non sperpera denaro, che ha il coraggio di cambiare le cose, che ha autorevolezza e credibilità a livello internazionale (ahahahah!) e che concentra le risorse su ciò che è importante.
Ecco qui una lista già bella e definita (con la speciale collaborazione di quella parte di opposizione con l’elmetto tra cui Schlein in prima fila) di quel governo che dice di non sperperare i soldi degli italiani:
8,2 miliardi per l’acquisto di 272 carri armati tedeschi; 7,4 miliardi per l’acquisto di 24 nuovi caccia Eurofighter Typoon; 960 milioni di euro per batterie missilistiche Usa Lockheed Martin; 808 milioni di euro per missili antiaerei Stinger a cui si aggiungono i missili anticarro Spike per altri 92 milioni di euro. Due nuove fregate Fremm e due sottomarini U-212 per un costo totale di 3,2 miliardi di euro.
Inoltre c’è il caso dei 6 droni Usa per 738 milioni di euro senza alcun passaggio parlamentare. In totale tutti i 27 programmi presentati da Crosetto, uno che la confidenza con le armi ma soprattutto con le aziende che le producono non l’ha mai persa, costano allo Stato, ovvero soldi presi dalle nostre tasse, ben 34,6 miliardi di euro di cui 23 miliardi per il programma di riarmo e i restanti 11 miliardi per diversi progetti pluriennali ministeriali.
A proposito di sperpero di soldi c’è da segnalare anche il potenziale taglio dell’aliquota Irpef: sconto del 2% a chi ha un reddito da 28 mila euro mentre sconto del 10% a chi ha un reddito da 60 mila euro. Cioè più guadagni e meno paghi. Incredibile! E mentre esultano per l’occupazione che sale e per un boom economico che vedono solo loro, i dati Eurostat fotografano una realtà totalmente diversa: nel 2023 il reddito disponibile reale lordo delle famiglie è diminuito soprattutto a causa della crescita elevata dei prezzi. Rispetto al 2008 è più basso di oltre 6 punti percentuali.
Nell’Unione Europea la media dei redditi è 110,82 mentre in Italia è a 93,74 da 94,15 dell’anno precedente. Questo significa che seppur l’occupazione cresca, si lavora per stipendi da fame. Stipendi che non ti permettono nemmeno di farti una spesa decente o di comprare tutto il materiale scolastico per i figli. Questi due dati (occupazione e redditi) messi assieme ci dicono una cosa inequivocabile: in Italia non si lavora, tendenzialmente si viene sfruttati.
Ricapitolando: 35 miliardi per le spese militari senza contare quelli che mettono a disposizione tramite Nato e UE, taglio Irpef ai più ricchi e badilate sui denti ai poveri e reddito delle famiglie italiane che cala costantemente. Però qual è il dibattito dato in pasto all’opinione pubblica a reti unificate?
Per cosa si scalda gran parte dell’opposizione che minaccia interrogazioni parlamentari e fa barricate? Ma certo, per un’influencer che sta perculando ministro della cultura e governo.
Al netto di quest’ultima figuraccia, vi rendete conto quale sia la caratura di tutta la classe politica e mediatica italiana?
Vi rendete conto che ci hanno trascinati in guerra con questa gente che si fa prendere in giro da una perfetta sconosciuta?
Vi rendete conto che parlano del nulla mentre sulle questioni che contano veramente fanno i conigli?
Vi rendete conto che potrebbero arrivarci bombe in testa e mentre si consuma un genocidio questi monopolizzano parlamento, TV, giornali e dibattito pubblico su una questione, che seppur vergognosa, non riduce la povertà, non combatte la fame e non mette fine a una guerra nel cuore dell’Europa tantomeno al genocidio di quel criminale di guerra di Netanyahu?
Spero di sì…
04 settembre 2024