Gli Stati Uniti soffriranno di più per il riscaldamento globale: l’innalzamento del livello del mare, gli eventi meteorologici estremi e altre conseguenze dei cambiamenti climatici consumeranno ogni anno fino a 250 miliardi di dollari dall’economia americana. Lo afferma un articolo pubblicato su Nature Climate Change.
“Centinaia dei più svariati scenari mostrano che gli Stati Uniti saranno maggiormente colpiti dagli effetti del riscaldamento, perfino a confronto con altre grandi economie”, sostiene Kate Ricke dell’Università della California di San Diego.
La maggior parte degli scienziati che studiano oggi il clima della Terra riconoscono l’esistenza del riscaldamento globale e che esso cambierà radicalmente la faccia del pianeta. Ciò è supportato dai risultati delle misurazioni di dozzine di satelliti climatici, migliaia di stazioni meteorologiche e centinaia di modelli computerizzati del clima del pianeta.
Per evitare tale scenario, i paesi del mondo hanno firmato nel dicembre 2015 il primo accordo universale e vincolante a Parigi sulla lotta al riscaldamento globale. Nel suo contesto, gli stati si sono impegnati volontariamente a ridurre significativamente le emissioni di gas serra nei prossimi decenni.
Anche prima del ritiro di Washington dall’accordo, molti climatologi erano abbastanza scettici riguardo alle possibilità che l’accordo di Parigi sarebbe stato rispettato. Le ragioni sono, per esempio, le molte eccezioni per i paesi del terzo mondo e ovviamente obblighi impraticabili verso alcuni paesi, per esempio gli Stati Uniti.
Ricke e i suoi colleghi hanno verificato se il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi fosse giustificato da un punto di vista sia economico che climatico, come ripetutamente affermato dal presidente Trump e dai suoi sostenitori.
Per farlo, gli scienziati hanno combinato tutte le possibili conseguenze economiche e sociali associate al riscaldamento globale e hanno stimato l’influenza sull’economia per ognuno di questi fattori, utilizzando dozzine di diversi modelli climatici. Questi calcoli hanno inaspettatamente dimostrato che le conseguenze del riscaldamento globale saranno radicalmente differenti per i diversi paesi del mondo.
Ad esempio, si è scoperto che i paesi nordici, come la Russia, il Canada e gli stati dell’Europa settentrionali non saranno danneggiati ma miglioreranno la loro vita nel caso in cui la temperatura media dovesse aumentare rapidamente.
Questo, come osservano gli scienziati, è dovuto al fatto che le temperature attuali in questi paesi sono molto più basse rispetto all’optimum economico. Di conseguenza, l’aumento della temperatura aumenterà la resa nell’agricoltura e ridurrà il consumo di energia nell’industria.
Al contrario, molti paesi meridionali soffriranno maggiormente gli effetti del riscaldamento globale. Tra questi i più danneggiati sono Stati Uniti, Messico, Cina e Brasile le cui economie subiranno perdite annue di centinaia di migliaia di dollari (circa 250.000 solo gli USA).
Queste stime e previsioni, come sperano gli scienziati, aiuteranno i politici ad adeguare le loro posizioni e a smettere di agire a scapito dei propri interessi economici.
24.09.2018