El comunista *
L’insurrezione magistrale e popolare ha mostrato con successo il rifiuto alla Riforma dell’Istruzione – estensione della Riforma del Lavoro – di centinaia di migliaia di lavoratori della scuola, con il Primo Sciopero Civico Nazionale, realizzato lo scorso 11 Settembre, contro le politiche del Patto per il Messico e di Peña Nieto. Lo Sciopero Civico Nazionale ha acquistato forze nuove, che fino a poco tempo fa non erano mobilitate nè organizzate dal magistero indipendente e democratico. Veracruz (70% di scioperanti e in alcune regioni fino al 95%, con l’occupazione di ponti e strade), Campeche, Aguascalientes, Quintana Roo, etc. che si sommano ai 76.000 maestri della sezione 22 di Oaxaca, ai 65.000 maestri di Michoacán, ai più di 50.000 maestri di Chiapas, ai 20.000 maestri mobilitati a Puebla e ai combattivi professori di Guerrero. In totale, con azioni di massa o piccole dimostrazioni, con o senza sospensione dell’attività lavorativa, praticamente 600.000 maestri dei 32 stati della repubblica – la “ridicola minoranza” della quale parlano i mezzi di comunicazione borghesi – ha espresso il proprio rifiuto alla riforma del lavoro ad essi imposta e alla politica di mercantilizzazione dell’istruzione e in quasi la metà degli stati, il Partito Comunista del Messico si è unito a loro ed è intervenuto. Com’era prevedibile, il Patto per il Messico ha risposto con una feroce repressione, con lo sgombero lo scorso 13 settembre, del Movimento Magistrale e Popolare che ha resistito stoicamente per un mese nel cuore del paese.
“Nonostante la ritirata tattica, la polizia federale ha perseguitato gli insegnanti per quasi tre chilometri, ha piazzato franchi tiratori sulle torri della cattedrale, infiltrato militari in borghese, fatto uso di autoblindi equipaggiati con acqua mista ad acido, ferito alla testa vari compagni, usato gas contro i cittadini che gli gridavano contro, etc. Contemporaneamente, a Guerrero, procedeva all’arresto di Minervino Morán.”
Tuttavia il terrore governativo, con il tempo, ha perso tutti i propri effetti. La repressione non ferma la lotta degli insegnanti, lo sgombero non spezza la resistenza. Se il nemico potesse sconfiggerci con uno sgombero, già da anni (diciamo il 2012 o il 2008-2009 o il 2006 o 1971 o 1968, etc.) non sarebbero rimasti insegnanti in lotta, eppure eccoci qui. Il Movimento Magistrale e Popolare ha saputo ripiegare tatticamente e ricordiamo che nelle operazioni militari non c’è niente di difficile quanto la ritirata ordinata. Grazie ad essa ha potuto procedere alla preparazione della controffensiva con il Secondo Incontro Magistrale e Popolare. Con la sua forza e la sua audacia, oggi il magistero è l’opposizione di maggior peso al governo del Patto per il Messico e di Peña Nieto. Non dobbiamo dimenticare la condotta dei deputati e senatori del PRI, PAN e PRD, né quanti pretendevano di sgomberare con le parole gli insegnanti dalla piazza, “piovesse, tuonasse o facesse fulmini”, quanti pretendevano che si piantasse in asso tutto trasformando la lotta in una semina di illusioni.
Tutto questo ci dimostra che l’alternativa popolare va costruita indipendentemente da essi e contro di essi. Durante questi giorni abbiamo imparato ciò che prima avremmo impiegato 12 o 18 anni ad imparare. Nonostante i nuovi compagni muovano il primo passo nella lotta per difendere le proprie conquiste lavorative, capiscono ben presto che la lotta che hanno intrapreso si scontra con tutto il pacchetto di barbare riforme, che si tratta, cioè, di affossare il Patto per il Messico, che si tratta, cioè, di rovesciare il potere dei monopoli. In tempi di lotta cruenta cadono le maschere, si scopre la vera natura delle diverse forze politiche e la natura di classe dello Stato.
“Giacché la lotta degli insegnanti ha dichiarato guerra a tutte le altre selvagge misure, il governo del Patto per il Messico ha capito che sarebbe stato, per ora, un grave errore aumentare la forza delle proteste con l’approvazione dell’aumento dell’IVA e la sua applicazione ad alimenti e medicine – incluso il 5% che chiedeva ‘a tutti i costi’ il Consejo Coordinador Empresarial (CCE).”
Per questo ha scartato l’iniziativa di una riforma fiscale, questo bisogna spiegare al popolo. Non è stato frutto di un’improvvisa coscienza benevola del Patto per il Messico, né si sono disinteressati della classe che servono. Hanno semplicemente capito molto bene che se avessero approvato l’aumento IVA avrebbero generato un grande malcontento in casalinghe, lavoratori, impiegati, piccoli commercianti etc. che avrebbero preso in considerazione l’idea di unirsi alle proteste degli insegnanti.
La campagna di diffamazione persegue esattamente l’obiettivo di isolarli.
Nessun sano di mente spenderebbe centinaia di milioni di pesos in spazi radiofonici, giornalistici, televisivi e cinematografici per spargere fango, se non avesse un obiettivo che può fruttargli più dei costi sostenuti. Per evitare che altri comparti e settori non organizzati dei lavoratori si uniscano agli insegnanti e mettano a rischio l’intero dominio capitalista in Messico, è necessario calunniarli, infangarli, sminuirli, etc. Quelli che controllano le televisioni sono gli stessi che promuovono la riforma educativa, la privatizzazione delle risorse energetiche, la riforma del lavoro, il saccheggio delle pensioni, gli stessi che beneficiano del TLC e del debito, che hanno i propri rappresentanti nel Patto per il Messico. Insegnanti, se lottate contro la riforma dell’istruzione, lo scontro con tutta la politica del potere monopolistico è inevitabile. Essi vogliono mettere a tacere con lo stivale, i gas ed il rumore assordante dei loro spettacoli, la lezione più grande che questa generazione di docenti ha dato: gli insegnanti oggi stanno mostrando a tutti i lavoratori, gli sfruttati e gli oppressi del paese un cammino di lotta che trascende la sola resistenza alla riforma dell’istruzione.
E’ per questo che noi comunisti, il Partito Comunista Messicano (PCM), il Fronte della Sinistra Rivoluzionari (FIR) e la Lega della Gioventù Comunista (LJC), proponiamo di lottare in un fronte unico, con un programma generale per affrontare la borghesia, poiché è lei a sferrare un attacco ai lavoratori. Vorrebbero che ci dessimo per vinti, avendo già approvato la Riforma dell’Istruzione, ma noi lottiamo non per una parte, ma per il tutto. Noi rispondiamo che la nostra lotta finirà quando avremo rovesciato questo governo della fame e della miseria e si sarà affermato il potere popolare.
Il Partito Comunista Messicano (PCM), il Fronte della Sinistra Rivoluzionari (FIR) e la Lega della Gioventù Comunista (LJC) ritengono che solo una nuova rivoluzione che socializzi i mezzi di produzione, di conversione e le risorse naturali rappresenterà un radicale ed effettivo cambiamento a favore dei lavoratori messicani.
“Solo se al Patto per il Messico viene tolto il potere, solo se l’esperienza delle Assemblee Popolari e della APPO (Asamblea Popular de los Pueblos de Oaxaca, ndr), delle Polizie Comunitarie, etc. viene estesa, solo se le scuole, le fabbriche, i magazzini, etc. vengono strappati dalle mani della borghesia, si potranno introdurre misure urgenti per uscire dal baratro sociale nel quale ci troviamo.” Abrogazione delle riforme selvagge, riduzione dell’orario di lavoro, piena occupazione, riscatto della previdenza sociale, misure drastiche per metter fine alla fame, rottura dei trattati dannosi come il TLC, disconoscimento del debito esterno e interno, assegnazione di un’abitazione per tutti, etc. Ma una Rivoluzione non è un regalo e per essere conquistata richiede sacrifici e un cammino di lotta organizzata. Dobbiamo costruirla passo passo con assemblee, seguendo l’esempio della APPO, nelle quali si esprimano la volontà popolare ed il suo potere, costruendo istanze che evitino che lo Stato eserciti la repressione con impunità, seguendo l’esempio delle Polizie Comunitarie che affrontano tanto i paramilitari quanto l’esercito della borghesia. Voi insegnanti avete visto questo film già un paio di volte, forti delle esperienze di Oaxaca e della APPO, dell’esperienza delle lotte di Guerrero, del Movimento Magistrale di Morelos, etc. Tutta questa esperienza ha permesso per la prima volta di organizzare una ritirata, di non affrontare il nemico nel luogo e nel momento scelto da lui. Tutta questa esperienza permette ora di convocare alla lotta più di mezzo milione di lavoratori da tutto il paese. E tutta questa esperienza, se dotata di un’organizzazione superiore, di un programma unico, può infliggere una schiacciante sconfitta al potere dei monopoli.
In questa giornata del Secondo Sciopero Civico Magistrale e Popolare noi comunisti non abbiamo tempo per riposare, dobbiamo temprare le nostre forze per potenziare la vita delle nostre cellule, la formazione di nuovi quadri: è necessario lottare, organizzare, orientare. L’ascesa della lotta di classe nel nostro paese richiede tutta la capacità organizzativa dei comunisti. “E’ giunto il momento di passare all’offensiva e nel Terzo Incontro Magistrale y Popolare, dobbiamo porre le basi di un fronte anticapitalista, antimonopolista, antiimperialista, per il rovesciamento, per il potere operaio e popolare, per il socialismo-comunismo.”
Maestri, non è lottando soltanto contro la legge secondaria della riforma dell’istruzione, non è cedendo alla borghesia che vi opprime che l’attacco ai vostri danni diminuirà o si mobiliteranno meno forze repressive contro di voi. La borghesia non acconsentirà, per via della crisi, a retrocedere sulla riforma dell’istruzione, anche se dovesse acconsentisse a posporre alcuni effetti di altre riforme. Lotterete lo stesso, per sconfiggere questa riforma come per sconfiggere tutte le altre, ma se lottate contro tutte, se lottate per affossare il Patto per il Messico, se questa bandiera si alza e fa comprendere la sua forza, si moltiplicherà ed aprirete le porte ad una nuova fase della storia delle insurrezioni nella nostra patria. Voi insegnanti, lottando per qualcosa in più, non avete nulla da perdere e un mondo da guadagnare.
Proletari di tutto il mondo, unitevi!
* Organo del comitato centrale del Partito Comunista del Messico
settembre 2013
Traduzione per Resistenze.org