All’ANPI di Udine
Avvicinandosi al 25 Aprile, vorrei segnalare le sempre più frequenti iniziative incompatibili con le finalità antifasciste dell’associazione, iniziative portate avanti da alcune ANPI, come quella della Valle del Ticino del link qui sotto:
http://lnx.ecoistitutoticino.org/wordpress/osare-la-speranza-primo-incontro-la-rivoluzione-bielorussa/
La bandiera che viene sventolata nell’immagine della manifestazione inserita nella pubblicità dell’evento, è quella bianca con fascia rossa che usavano le formazioni bielorusse collaborazioniste dei nazisti durante la seconda guerra mondiale, come si può leggere qui:
https://giuliochinappi.wordpress.com/2020/09/13/breve-guida-alle-bandiere-della-bielorussia/ articolo tutto da leggere ma di cui segnalo questi passaggi:
«Tali colori [bianco e rosso] vennero poi ripresi nel 1941 dall’amministrazione nazista, che aveva occupato il territorio nel corso della seconda guerra mondiale. Il drappo bianco-rosso venne utilizzato anche dai volontari bielorussi nell’esercito tedesco e nelle Waffen SS, nonché dal governo fascista antisovietico della Bielorussia nel 1943-1944, di fatto un governo fantoccio nelle mani dei nazisti. […]
Coloro che oggi sostengono a spada tratta l’opposizione bielorussa e la destabilizzazione di quel Paese, altro non fanno che alimentare le mire espansionistiche di Polonia e Lituania ed esponenti politici di dubbio gusto, che hanno ottenuto anche il sostegno dei gruppi neonazisti bielorussi, i quali non si vergognano nell’esporre la bandiera bianco-rossa accanto alla svastica, proprio come avveniva negli anni ’40.
Naturalmente, ciò non significa che tutti coloro che espongono la bandiera bianco-rossa siano dei neonazisti: probabilmente, molti bielorussi neppure conoscono il significato originale di quella bandiera, ma quanto abbiamo esposto la dice lunga su coloro che dirigono il movimento antigovernativo nell’ex repubblica sovietica.»
Purtroppo sembra che anche molti aderenti all’ANPI non conoscano il significato originale di quella bandiera. Credo che all’interno dell’ANPI ci sia bisogno di rinvigorire la nostra memoria storica.
Alessandra Kersevan
Foto: “Consiglio Centrale Bielorusso”