Essere schiavi o servi sono condizioni orribili ed inacettabili per qualsiasi essere umano perché priva gli individui del libero arbitrio. Ed è giusto ribellarsi.
Si è ridicoli, invece, considerarsi concettualmente liberali e non riportare notizie provenienti dal Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU, riunito a Ginevra. Comportamento, questo, che testimonia sino a dove l’arroganza del potere sia pervasiva sull’informazione onesta.
Fortuna vuole che a ricordare quanto si sia meschini, vi siano atti ufficiali del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU, firmati proprio da quei paesi che hanno subito violenza coloniale dell’imperialismo e che di soprusi ne sanno decisamente molto.
Ha ragione da vendere lo storico, docente emerito dell’Università di Torino, Angelo D’Orsi quando sostiene:
I nostri notiziari di regime, non li si può chiamare diversamente, uniti nella lotta alla verità, ci informano zelanti di una dichiarazione di 13 Stati latinoamericani che “non riconoscono” l’Assemblea Costituente voluta da Maduro in Venezuela. Al di là del dato privo di significato (“non riconoscono”! Che cosa vorrebbe dire? In base a quale diritto Stati esteri si permettono di disconoscere atti costituzionali di un Paese sovrano?), si rimane sbalorditi dalla menzogna sostanziale.
…
Perciò, anche se abbiamo dubbi e riserve, mettiamoli da parte: oggi la causa che Maduro rappresenta non può non essere la causa di chi non accetta che Washington comandi il mondo; anche se siamo perplessi o peggio indifferenti, ma ci consideriamo “di sinistra”, se vogliamo tenere fede al principio primo e fondamentale del “Manifesto” di Marx ed Engels, quello espresso nell’appello finale (“Proletari di tutti i Paesi, unitevi!”), ossia l’internazionalismo proletario, oggi il nostro dovere è stare dalla parte della Repubblica Bolivariana del Venezuela e del suo presidente, Nicolás Maduro.
MOWA
Ginevra: Dichiarazione congiunta di 57 paesi a favore del Venezuela e contro ogni intervento esterno
Nel Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU, riunito a Ginevra, 57 stati firmano una dichiarazione che manifesta il chiaro appoggio al Venezuela bolivariano e il rifiuto di qualsiasi forma di intervento straniero nella sue questioni interne.
La dichiarazione è stata sottoscritta da: Russia, Cina, India, Sud Africa, Iran, Vietnam, Algeria, Egitto, Giordania, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Irak, Libano, Libia, Angola, Etiopia, Palestina, Qatar, Bielorussia, Arabia Saudita, Azerbaigian, Siria, Ecuador, Bolivia, Cuba, Nicaragua, San Vicente y las Granadinas, San Cristóbal y Nieves, Dominica, Bahrein, Isole di Comore, Gibuti, Somalia, Sudan, Tunisia, Yemen, Repubblica Democratica Popolare di Corea, Eritrea, Namibia, Laos, Filippine, Sudan del Sud, Repubblica del Congo, Burundi, Zimbawe, Myanmar, Timor Est, Tagikistan, Oman, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Guinea Ecuatoriale, Mauritania, Mozambico, Togo, Venezuela. Di seguito il testo integrale della dichiarazione.
Dichiarazione congiunta di appoggio al Venezuela:
- Riconosciamo l’imperativo di tutti gli stati a rispettare la sovranità della Repubblica Bolivariana del Venezuela in conformità con i principi di non interferenza nelle questioni interne stabilite dalla Carta delle Nazioni Unite.
2. Consideriamo che è al popolo venezuelano che compete, in via esclusiva, determinare il suo futuro senza ingerenze esterne.
3. Appoggiamo il Governo Costituzionale della Repubblica Bolivariana del Venezuela nel suo intento di preservare la pace e mantenere il carattere istituzionale democratico nel paese, così come la sua determinazione di garantire la piena osservanza dei diritti umani e delle libertà fondamentali in Venezuela.
4. Sosteniamo la reiterata chiamata che ha fatto il Presidente Nicolas Maduro al dialogo politico tra i diversi settori attivi in Venezuela, con il proposito di preservare la pace e garantire la stabilità delle istituzioni democratiche del paese.
5. Celebriamo gli encomiabili sforzi realizzati a favore del dialogo politico e della pace dall’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR) e dagli ex presidenti José Luis Rodríguez Zapatero, ex presidente spagnolo; Martín Torrijos, di Panama y Leonel Fernández, della República Dominicana, insieme all’Inviato Speciale della Santa Sede.
6. Appoggiamo, allo stesso tempo, il coinvolgimento dei paesi dell’America Latina e dei Caraibi a sostegno del dialogo politico in Venezuela, in particolare, di: El Salvador, Nicaragua, Repubblica Dominicana, Uruguay e degli Stati membri del CARICOM.
7. Condanniamo qualsiasi azioni che perturbi la pace, la tranquillità e la stabilità democratica, che mini la istituzionalità democratica della Repubblica Bolivariana del Venezuela e che metta in discussione la sua sovranità.
8. Consideriamo che la comunità internazionale deve sostenere le possibilità di offrire aiuti tecnici prendendo a riferimento le richieste del Paese in oggetto, per affrontare le sfide dei diritti umani nel paese.
http://www.misionvenezuelaonu.org/
Venezuela rechaza las declaraciones de la embajadora de los Estados Unidos ante ONU
La Misión Permanente de Venezuela ante Naciones Unidas rechaza categóricamente el pronunciamiento realizado por la embajadora de los Estados Unidos, Nikki Haley, donde solicita “acción” de la comunidad internacional por la situación nacional.
Haley en su comunicado hace referencia a un supuesto bloqueo respecto a este tema, tanto en la Organización de Estados Americanos (OEA) como en el Consejo de Derechos Humanos de las Naciones Unidas.
Ante estas declaraciones, Venezuela reafirma el contundente apoyo recibido en el seno de Naciones Unidas en el Consejo de Derechos Humanos con sede en Ginebra por parte de 57 países, quienes suscribieron un contundente documento que se solidariza con los intentos de intervención extranjera en los asuntos internos de Venezuela.
Esta declaración fue suscrita por Rusia, China, India, Sudáfrica, Irán, Vietnam, Argelia, Egipto, Jordania, Kuwait, Emiratos Árabes Unidos, Pakistán, Irak, Líbano, Libia, Angola, Etiopía, Palestina, Qatar, Bielorrusia, Arabia Saudita, Azerbaiyán, Siria, Ecuador, Bolivia, Cuba, Nicaragua, San Vicente y las Granadinas, San Cristóbal y Nieves, Dominica, Bahréin, Comoras, Yibuti, Somalia, Sudán, Túnez, Yemen, República Democrática Popular de Corea, Eritrea, Namibia, Laos, Filipinas, Sudán del Sur, República del Congo, Burundi, Zimbabue, Myanmar, Timor Leste, Tayikistán, Omán, República Democrática del Congo, Nigeria, Guinea Ecuatorial, Mauritania, Mozambique, Togo y Venezuela.
A continuación el texto íntegro de la referida declaración:
Declaración Conjunta en apoyo a Venezuela:
1. Reconocemos el imperativo de todos los Estados de respetar la soberanía de la República Bolivariana de Venezuela, de conformidad con los principios universales de no interferencia en los asuntos internos establecidos en la Carta de las Naciones Unidas.
2. Consideramos que es al pueblo venezolano a quien compete, exclusivamente, determinar su futuro sin injerencias externas.
3. Apoyamos al Gobierno Constitucional de la República Bolivariana de Venezuela en su compromiso de preservar la paz y mantener la institucionalidad democrática en el país, así como su determinación de garantizar la plena observancia de los derechos humanos y las libertades fundamentales en Venezuela.
4. Respaldamos la reiterada convocatoria que ha hecho el Presidente Nicolás Maduro Moros al diálogo político entre los diferentes sectores que hacen vida en Venezuela, con el propósito de preservar la paz y garantizar la estabilidad de las instituciones democráticas del país.
5. Celebramos los encomiables esfuerzos realizados en pro del diálogo político y la paz por la Unión de Naciones Suramericanas (UNASUR) y los ex presidentes José Luis Rodríguez Zapatero, de España; Martín Torrijos de Panamá; y Leonel Fernández, de República Dominicana, junto con el Enviado Especial de la Santa Sede.
6. Apoyamos, asimismo, la incorporación de países de América Latina y el Caribe al fomento del diálogo político en Venezuela, a saber: El Salvador, Nicaragua, República Dominicana, Uruguay y los Estados miembros de la CARICOM.
7. Condenamos cualquier acción que perturbe la paz, la tranquilidad y la estabilidad democrática, socavando la institucionalidad democrática de la República Bolivariana de Venezuela y que amenace su soberanía.
8. Consideramos que la comunidad internacional debe fomentar las capacidades y proporcionar ayuda técnica tomando como base la solicitud del País concernido, para tratar los desafíos de derechos humanos del país.
22 de Junio de 2017