Si squarcia in parte il velo di mistero che avvolge la vicenda della ragazza di 15 anni sparita nel 1983 in Vaticano. La risposta: “Documentazione falsa e ridicola”
Ancora il caso di Emanuela Orlandi al centro dei misteri vaticani. Spunta un dossier che “testimonia” di spese sostenute per la giovane, vitto e alloggio, spostamenti visite mediche, in un arco temporale che arriva fino al 1997, 14 anni dopo la sua sparizione avvenuta nel 1983. Le gerarchie ecclesiastiche sono oggi chiamate in causa per dare un senso a questo plico pieno di documenti utili a capire quale sia stata la vera sorte della ragazza, di cui si sono perse le tracce nel 1983 in circostanzwe misteriose. Il dossier, della cui esistenza si vociferava da mesi, contiene documenti che comprovano le spese sostenute per “gestire la vicenda di Emanuela Orlandi”, come rivela Emiliano Fittipaldi in un’anticipazione su Repubblica del suo libro “Gli impostori”, seconda puntata del capitolo “Vatileaks”, lo scandalo (e il processo) seguito alla pubblicazione di stralci dei documenti rubati dal Vaticano e pubblicati dal cronista e dal collega Gianluigi Nuzzi.
Il contenuto del plico e i dettagli delle spese sostenute per “allontanare Emanuela Orlandi” potrebbero non essere autentici perché il plico non riporta timbri ufficiali. Comunque vada, sarà uno scandalo del quale Papa Francesco dovrà occuparsi. Perché, dice Fittipaldi, “apre squarci clamorosi sulla vicenda della ragazzina scomparsa nel 1983. Se falso, segnala uno scontro di potere senza precedenti nel pontificato di Francesco”. Se vero getta nuove ombre sul Vaticano e su chi potrebbe aver agito nell’ombra.
La famiglia Orlandi: vogliamo la verità
Oggi il fratello di Emanuela, attraverso le avvocate assunte dalla famiglia, Annamaria Bernardini De Pace e Laura Sgrò, chiede che venga fatta luce su questi documenti e chiede alla Segreteria di Stato di “sgomberare il campo da ogni dubbio” e chiedono di “avere accesso a tutti i documenti e comunque poter incontrare il segretario di Stato Pietro Parolin: il caso non è e non può essere chiuso”.
Cosa contiene il dossier
Il plico con ogni probabilità venne rubato insieme agli altri documenti durante l’irruzione presso la Prefettura vaticana, il 29 e 30 marzo sdel 2014 con conseguente scassinamento della cassaforte contenente i documenti dlela Commissione Cosea di cui fanno parte anche monsignor Baldi e Chaouqui, entrambi sotto processo per Vatileaks. Durante le indagini, il capo ufficio monsignor Alfredo Abondi conferma che “nella sezione riservata della Prefettura venivano conservati i documenti sulla sicurezza e sulle situazioni rilevanti relative all’Amministrazione. Nei giorni successivi al furto nel dicastero ci fu recapitato un plico con i documenti sottratti”. Per il monsignore si tratta di “materiale che riguarda pratiche risalenti a 10 o anche 20 anni fa”. Da quel momento in poi comincia a circolare la voce che tra i documenti rubati ci sia anche un plico dedicato a Emanuela Orlandi.
Spesi 483 milioni fino al 1997
I documenti sono nelle mani del giornalista di Repubblica che ne dà conto nel suo libro e pubblica un’anticipazione sul quotidiano di oggi. “Il dossier – scrive Fittipaldi – sintetizza gli esborsi sostenuti dal Vaticano dal 1983 al 1997. La somma totale investita nella vicenda Orlandi è ingente: oltre 483 milioni, quasi mezzo miliardo di lire”. Le voci sono varie. Si va dal pagamento di una “fonte investigativa presso Atelier di moda Sorelle Fontana” di sei mesi prima della sparizione della ragazza che, qforse era già sotto controllo. “Per la fonte, la Santa Sede aveva sborsato 450.000 lire. C’era un’altra spesa per la ‘preparazione all’attività investigativa estera’ costata altre 450.000 lire, uno “spostamento” da ben 4 milioni di lire e, soprattutto, le ‘rette vitto e alloggio 176 Chapman Road Londra'”.
Poi una sequela di spese sostenute fino al 1997, tra cui spese sanitarie di vario genere, rette di un collegio esclusivo di Londra, e spese che coinvolgerebbero vari personaggi tra cui Agostino Casaroli, il segretario di Stato che nella vicenda Orlandi ebbe un ruolo importante. Conti salatissimi per viaggi di alti funzionari vaticani a Londra, spostamenti e trasferimenti verso l’Italia e verso l’Inghilterra e “attività investigativa relativa al depistaggio”. Scrive Fittipaldi che «il documento segnala che il resoconto dei costi per le attività relative alla cittadina Orlandi e al suo “allontanamento domiciliare” si riferisce stavolta al periodo “aprile 1993-luglio 1997”. Le voci del quadriennio sono solo tre: oltre alle solite rette (con “il dettaglio mensile e annuale in allegato 22”) e ad altre “spese sanitarie forfettarie”, figura il capitolato finale. Mi si gela il sangue: “Attività generale e trasferimento presso Stato Città del Vaticano, con relativo disbrigo pratiche finali: L. 21.000.000″».
Fittipaldi: comunque è una rivelazione
“Delle due l’una – osserva il giornalista – o il documento è vero, e apre squarci clamorosi e impensabili sulla storia della Orlandi. O è un falso, un apocrifo che segna una nuova violenta guerra di potere tra le sacre mura. Ma – conclude – chi può aver costruito un simile resoconto?”. Fittipaldi torna a occuparsi di Vaticano con il libro-inchiesta ‘Gli impostori’ dopo essere stato coinvolto due anni fa nel caso Vatileaks per il suo libro ‘Avarizia’. Messo sotto processo dal Vaticano con l’accusa di aver divulgato documenti top secret, il giornalista è stato prosciolto lo scorso anno “per difetto di giurisdizione”.
Il Vaticano: informazioni false e ridicole
La reazione del Vaticano non si è fatta attendere. Il dossier è “falso e ridicolo”, ha detto il direttore della Sala Stampa vaticana, Greg Burke. “Non ho mai visto quel documento pubblicato da Fittipaldi, non ho mai ricevuto alcuna rendicontazione”, ha detto precedentemente, in mattinata a Stanze Vaticane, il blog di Tgcom24, il cardinale Giovanni Battista Re. L’alto prelato risulta tra i destinatari del dossier sulle presunte spese sostenute per “allontanare” Emanuela Orlandi e datato 1998. Il cardinale, Prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi, all’epoca era Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato.