Il CC avrebbe dovuto innanzitutto votare un dispositivo in base al quale rendere disponibili l’insieme dei posti della Segreteria e poi esprimersi sui criteri politici e numerici.”
E’ evidente, da ciò che scrive il Collegio Statutario, che non solo si accolgono le mie buone ragioni, ma si sancisce che l’elezione della segreteria con la mia destituzione, in rottura della maggioranza congressuale, è avvenuta in violazione dello statuto, delle regole cioè che presiedono allo svolgimento corretto, democratico e trasparente della vita interna del Sindacato.
Un grave fatto nella storia della Fiom che un nuovo voto, che il collegio statutario pure impone al Comitato centrale, non può certo sanare.
7 febbraio 2013