Presentiamo una breve intervista a Paolo Silva, vice presidente dell’associazione Familiari Vittime di Piazza Fontana, figlio di Carlo Silva, uno dei 17 assassinati nella strage fascista di Piazza Fontana il 12 dicembre 1969 a Milano.
Salvaguardare la verità storica di quei fatti è importante soprattutto oggi quando assistiamo al tentativo di esponenti del governo Meloni di riscrivere la storia del nostro paese ignorando le responsabilità di uomini del movimento sociale italiano e della destra estrema in quella stagione definita dagli storici “Strategia della Tensione”.
Sabato 7 dicembre 2024 Dichiarazione del Presidente Nazionale ANPI Gianfranco Pagliarulo:
“Esiste un solo caso di violenza attribuita alla destra come quello di Ramelli che fu preso sotto casa con le stesse modalità? Io almeno non ne ho memoria”. Leggo con sbalordimento le parole del presidente del Senato, ancora una volta dimentico della sua carica, oltre che di tante altre cose. La Russa dimentica tanti altri ragazzi assassinati dai fascisti. Io sono di Bari, e non ho dimenticato, fra i tanti, l’efferato omicidio di Benedetto Petrone, assassinato il 28 novembre 1977 mentre fuggiva inseguito da una squadraccia fascista uscita dalla sede del fronte della Gioventù.
Ma era poliomelitico, non poteva correre e fu ammazzato a coltellate. La Russa dimentica le stragi, da piazza Fontana nella sua Milano a piazza della Loggia all’Italicus, solo per citarne alcune. Per non parlare di Bologna. Tutte stragi fasciste. La verità è molto semplice: si vuole riscrivere non solo la storia del fascismo e della Resistenza, ma anche quella degli anni 70. E questo è male. Che lo faccia però il presidente del Senato è francamente sconcertante.”