DANILO TOSARELLI – MILANO
Più passa il tempo e più sento nettamente un fastidio insopportabile.
Provo persino disgusto, nel continuare a parlare di vaccinazioni, green pass e loro correlazioni.
E’ amaro constatare, che in alcune famiglie il clima si è fatto pesante, opprimente.
Qualcuno sostiene convintamente la scelta della maggioranza degli italiani.
Qualcun altro, in contrapposizione, esprime un’ira funesta difficilmente gestibile.
E’ sufficiente un qualunque TG, per scatenare sentimenti e reazioni contrastanti.
In un attimo, un ambiente sereno si trasforma in un’arena, con gladiatori assetati di sangue.
Discussioni infinite, tra chi è contrario a vaccinazioni e/o green pass e chi non la pensa così.
Discussioni spesso sterili, perchè ritengo che ormai ognuno ha già fatto la sua scelta.
Di tempo ne è passato e le posizioni sono ormai fortemente cristallizzate.
Difficile possa avvenire un ravvedimento spontaneo, tranne chi si è ammalato e si ricrede.
Tutto ciò succede in molte famiglie, ma anche con cari amici.
Persone alle quali si era legati da valori comuni, consolidati nel tempo.
Una constatazione amara, ma è la realtà dell’oggi.
E’ proprio vero.
Questo virus ha lasciato un segno profondo nelle nostre esistenze.
Purtroppo, anche ferite che richiederanno tempo, prima che si possano rimarginare.
Credo si debba fare lo sforzo di andare oltre. E’ indispensabile.
So bene che qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di scegliere.
Il 31 dicembre 2021 termina lo stato di emergenza.
Salvo escamotage tecnici, che non sto a precisare, la proroga massima sarà il 31 gennaio 2022.
Non manca molto.
Abbiamo ancora circa 10 milioni di non vaccinati.
Dall’altra parte, sono 44 milioni gli italiani vaccinati.
La questione rimane aperta. Sono i numeri a parlare.
Non si è ancora realizzata quell'”immunità di gregge”, che dovrebbe prevenire nuovi contagi.
Ed ecco in arrivo le terze dosi.
Non possiamo permetterci di tornare indietro.
Il governo Draghi dovrà prendere decisioni importanti, che andranno ben oltre il fatidico 31 dicembre.
E’ inevitabile.
Ammetto che non sia semplice. Ma ognuno dovrà assumersi le responsabilità che gli competono.
Dopodichè, ribadisco, va fatto un salto di qualità.
Il cuore va lanciato oltre l’ostacolo.
Le nostre coscienze devono tornare lucide e consapevoli di quanto sta accadendo a livello sociale.
Non può essere, che ci si senta dei rivoluzionari nel protestare solo contro vaccini e green pass.
Ormai sembra l’unico terreno di protesta unificante.
Peccato, che le parole d’ordine di queste manifestazioni denotino infantilismo e superficialità.
Con una miopia, che potrebbe anche avere conseguenze tragiche.
Arriviamo allora al dunque.
Altre, sono le questioni che dovrebbero occupare la scena politica.
Altre, sono le motivazioni che dovrebbero produrre proteste e mobilitazioni.
In Italia abbiamo livelli di povertà in costante aumento.
Secondo dati ISTAT, nel 2020 si registrano 5,6 milioni di individui in povertà assoluta.
Nel mondo del lavoro aumentano i livelli di sfruttamento.
Dati OCSE ci dicono, che in 30 anni i salari degli italiani sono diminuiti del 2,9%.
In Francia e Germania sono aumentati del 30%.
Salute, assistenza, pensioni sono costantemente sotto attacco.
Aumentano stanziamenti e agevolazioni per favorire il privato, a discapito del settore pubblico.
L’emergenza Covid ha dimostrato, quanti danni possa provocare il taglio della sanità pubblica.
Continuano ad aumentare i prezzi di beni di prima necessità.
Aumenta tutto. Gas, luce, benzina. Ogni servizio va pagato profumatamente.
I livelli di sussistenza stanno diventando sempre più faticosi.
A nessuno verrà mai in mente di riproporre una “nuova scala mobile”?
Si lanci un segnale forte in tal senso.
Non solo la sinistra, che non percepisco, ma le Organizzazioni Sindacali lancino un segnale.
Impongano al governo un’agenda, che affronti questioni vitali come queste.
Naturalmente con la necessaria determinazione e con lungimiranza.
Draghi è l’uomo dei poteri forti e non dimenticarselo è già cosa buona…
Qualcuno mi accuserà di essere velleitario, semplicista, persino inadeguato.
Io invece sostengo, che questo cambio di strategia può trovare ampi consensi.
E’ ormai ora, dopo l’intontimento provocato da questa epidemia, di cambiare registro.
Torniamo ad affrontare con consapevolezza, le questioni essenziali della nostra esistenza.
Io credo che il “nostro popolo” saprà distinguere la differenza con la situazione attuale.
Non escludo si litigherà di meno e probabilmente si protesterà di più.
Questa volta però, di nuovo tutti insieme….
Il Covid ci ha diviso, la grave questione sociale potrebbe farci rinsavire.
Lanciare un segnale forte in tale direzione è davvero impensabile?
Esiste solo il Covid?
Chi c’è, batta un colpo…
Foto di Dieterich01 /