Il 22 giugno 1983 spariva nel nulla una quindicenne. Non si trattava di un’adolescente come le altre. Emanuela Orlandi era cittadina vaticana e figlia di un dipendente del Vaticano. Quarant’anni dopo, quella scomparsa resta uno dei più ben celati misteri di questo Paese. Una vicenda che non può che non appassionare gli amanti dei gialli, dei thriller internazionali e della Storia.
Mafia, servizi segreti, massoneria, Vaticano, Cia, Kgb, guerra fredda. Gli ingredienti ci sono tutti. E tutti sono presenti in questo libro. “Emanuela, una piccola questione di tempo” è un mirabile romanzo, basato interamente su fatti realmente accaduti e personaggi realmente esistiti. È la storia vera di una ragazza finita suo malgrado vittima di un intrigo internazionale.
A svelarci i misteri una poliziotta vera, che sulla sua capacità indagatrice ha costruito una carriera. Una poliziotta così brillante da portare Rosario Priore, il giudice istruttore dell’attentato a Karol Wojtyla (che si intreccia in qualche modo con questa vicenda), ad aver accettato di scrivere la prefazione, come ha accettato anche uno dei più brillanti ed esperti giornalisti di cronaca che questo Paese abbia avuto: Annibale Paloscia.
Non potete dire di sapere che cosa è successo a Emanuela Orlandi se non avete letto prima il libro di Anna Franceschi, che ha frequentato la stessa scuola della ragazza sequestrata.