Ognuno dei droni di ultima generazione made in Usa costerà più di 190 milioni di dollari…
I Triton a partire dal 2017 partiranno dalla base aeronavale di Sigonella.
P.B.
di Antonio Mazzeo
L’ultima generazione dei droni made in USA avrà un costo superiore ai 190 milioni di dollari per ogni unità. Lungo 14,5 metri e con un’apertura alare di 39,9, il Triton potrà operare entro un raggio di 2.000 miglia nautiche dalla base di decollo, a un’altitudine massima di 18.288 metri e una velocità di crociera di 575 km/h. Il velivolo godrà di un’autonomia di volo tra le 24 e le 30 ore consecutive.
L’MQ-4C è stato sviluppato nell’ambito del cosiddetto programma BAMS (Broad Area Maritime Surveillance) con cui US Navy punta a rafforzare la propria superiorità strategica nello svolgimento di missioni prolungate d’intelligence, sorveglianza e riconoscimento (ISR) su vaste regioni oceaniche e costiere, per localizzare e intercettare unità navali di superficie e sottomarini potenzialmente ostili. Più specificatamente, il sistema BAMS è stato concepito per sviluppare le capacità di raccolta e trasmissione delle informazioni a utenti operativi e tattici (sottomarini a capacità e propulsione nucleare, portaerei, gruppi di volo, ecc.), operando in stretto collegamento con il Global Information Grid (GIG), il network informativo del Pentagono.
L’MQ-4C sarà in grado di operare in modo autonomo e a grande distanza per attività ISR, grazie a una serie nuovi e sofisticatissimi apparati elettronici e sensori radar; tra essi, in particolare, i multi-sensori elettro-ottici all’infrarosso (EO/IR); il sistema ESM (Electronic Support Measures) “LR-100” di Northrop Grumman; un sistema automatico per l’identificazione del traffico navale AIS (Automatic Identification System); il sistema L-3 Communications CDL (Common Data Link) per la trasmissione in banda larga entro l’orizzonte radar in banda Ku e X; un sistema per le comunicazioni satellitari commerciali INMARSAT. Ad essi si aggiunge pure un radar per la scoperta di bersagli aerei denominato AARSS (Air-to-Air Radar Subsystem), fornito da ITT, con antenna a scansione elettronica operante in banda Ku. Il Triton sarà equipaggiato infine con un sensore attivo multi-funzione (MFAS) progettato specificatamente per individuare qualsiasi oggetto si muova nell’oceano. Grazie ai nuovi sensori, il Triton assicurerà una copertura del raggio di ricerca a 360°, ottenendo importanti vantaggi rispetto ai “Global Hawk” nel controllo in tempo reale del traffico marittimo e nell’individuazione dei target nemici.
Il Pentagono ha avviato il programma per la flotta UAV Triton nel 2008 con lo stanziamento di 1,16 miliardi di dollari. Ad oggi, Northrop Grumman ha completato la costruzione dei primi due dimostratori, mentre un terzo sarà consegnato a breve. Originariamente si prevedeva di fare entrare in funzione i 60 velivoli ordinati entro la fine del 2015. Si sono però registrati alcuni ritardi nelle consegne anche per il cattivo funzionamento di alcuni sistemi a bordo e nel 2012 un drone sperimentale BAMS-D è precipitato al suolo durante un test di volo vicino all’isola di Bloodsworth, nella contea di Dorchester (Maryland), dopo essere decollato dalla vicina base aeronavale di Patuxent River. Nell’aprile 2013, il Pentagono ha annunciato che la produzione del nuovo drone sarebbe slittata dall’anno fiscale 2014 al 2015 “onde effettuare ulteriori test di volo, acquisire i requisiti tecnici per lo stabilizzatore di coda e il timone verticale e completare l’integrazione del software per i sensori marittimi”. Secondo il Naval Air Systems Command (NAVAIR) degli Stati Uniti d’America, la capacità operativa iniziale del sistema a pilotaggio remoto MQ-4C sarà raggiunta nel 2017. Recentemente sono stati aggiudicati due contratti, il primo per la costruzione del complesso che controllerà le missioni mondiali del Triton all’interno della base navale di Jacksonville; il secondo per realizzare la facility per la manutenzione e le attività d’addestramento dei piloti che teleguideranno i Triton nella base navale di Point Mugu, a nord di Los Angeles.
30 settembre 2014