Una notizia che non lascia dubbi su come siano pericolose alcune manifestazioni culturali oppressive e, soprattutto, come possano essere manipolate da chi ha interesse a preservarle invece di eliminarle.
Una dimostrazione tangibile, in quest’episodio accaduto in Germania (ma poteva accadere ovunque), se non si prendono le dovute democratiche precauzioni sugli appartenenti alle forze dell’ordine o militari.
Alcuni semplici esempi:
a) non assumere personale nella P.A. chi abbia palesemente manifestato idee filo-nazifasciste;
b) nel periodo di prova accostare il neo-assunto a dei tutor (di provata fede democratica) che lo esaminino sotto il profilo culturale;
c) una volta superato il periodo di prova e assunto sottoporre gli addetti a controlli periodici di routine per verificare se ha conservato il rispetto democratico della propria Costituzione.
Il resto dovrebbe venir facile… e, forse, non ci sarebbero casi di servizi “deviati”, Gladio, banda della Magliana, Uno bianca, ecc.
Forze dell’Ordine che rispettino la Costituzione antifascista in tutte le sue parti e non solo quello che conviene.
MOWA
Si era costruito una doppia identità ingannando tutti. E progettava un attentato. Questo giovedì è stato arrestato ad Hammelburg vicino Francoforte un 28enne, sottotenente dell’esercito tedesco che, senza neppure parlare l’arabo, si era fatto passare per profugo siriano ottenendo dal gennaio del 2016 anche tutti i sussidi. Il caso imbarazza sia l’esercito e il centro per richiedenti asilo della Baviera che lo ha accolto.
“Pensiamo che si sia finto profugo di guerra siriano alla fine di dicembre 2015 usando un falso nome. Poi ha fatto richiesta di asilo con le autorità bavaresi prima di essere accolto in un centro” – ha detto Nadja Niesen, procuratore di Francoforte.
Inspiegabile come il soldato di nazionalità tedesca, di stanza a Illkirch in Francia nella brigata franco-tedesca, riuscisse ad allontarsi per indossare i panni di profugo in un campo in Germania, a Gießen, ad almeno tre ore di auto dalla base militare.
Con l’uomo è stato fermato anche un complice di 24 anni, in casa nascondeva dell’esplosivo; dai messaggi si evince che i due erano mossi da odio xenofobo, odio contro profughi e rifugiati, ma non avevano ancora definito un obiettivo preciso.