Discorso pronunciato da Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, alla chiusura del Nono Periodo Ordinario di Sessioni dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare nella sua IX Legislatura, nel Palazzo delle Convenzioni, il 22 luglio del 2022, “Anno 64º della Rivoluzione.”
Discorso pronunciato da Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, alla chiusura del Nono Periodo Ordinario di Sessioni dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare nella sua IX Legislatura, nel Palazzo delle Convenzioni, il 22 luglio del 2022, “Anno 64º della Rivoluzione.”
(Versione stenografica della Presidenza della Repubblica)/
Caro General d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione Cubana;
Il mio abbraccio anche al Presidente Lazo, che sarà guarito presto, ne sono sicuro
Care deputate e cari deputati:
Le sessioni dell’attuale Legislatura, che chiudiamo oggi, hanno un’importanza enorme. Abbiamo approvato il Codice delle Famiglie, una norma indispensabile per la società cubana, che in settembre sarà portata a
referendum perchè il popolo si pronunci per questo, il Sovrano.
Questo fatto da solo rende già trascendente questo momento,ma mi piacerebbe estendermi sulle essenze, appoggiato negli argomenti da brillanti giuristi e specialisti di altre materie, qui con noi oggi, che formano la commissione redattrice di una norma giuridica ora dotata di gerarchia costituzionale per il valore del tema per la società cubana.
Quando il 10 aprile del 2019 abbiamo approvato la Constituzione della Repubblica di Cuba, abbiamo consolidato le basi del nostro Stato socialista di
diritto e giustizia sociale.
Tra le materie più riflesse nel regolamento costituzionale spicca il Diritto della Famiglia per il suo ruolo vitale nella formazione di generazioni e nella trasmissione di valori, costumi tradizioni e indici civici, e questo ha generato un cambio di paradigma.
Il Codice delle Famiglie è senza dubbio una delle norme legali che hanno avuto più trascendenza sociale e politica nella storia giuridica del paese, perchè non solo sviluppa i diritti costituzionali in materia familiare e altri affini, ma risponde anche agli impegni internazionali assunti da Cuba,ratificando trattati dei diritti umani come la Convenzione sull’Eliminazione di tutte le Forme di Discriminazione contro la Donna, nel 1979, la Convenzione sui Diritti del Bambino nel 1989; e la Convenzione sui Diritti delle Persone Invalide 2006, i cui valori e principi sono raccolti nel Codice.
Questa è una legge che ha percorso un lungo cammino cercando consensi sociali e accademici. La sua costruzione ha supposto la coesistenza di saperi apportati da distinte scienze.
Ogni bozzetto usato in questa monumentale opera giuridica conferma l’importanza d’erigere le norme legali del paese da una messa a fuoco scientifica, multidisciplinare e holística, come esige oggi il pensiero scientífico moderno e marxista.
Per svelare il volto di questa norma non solo è stato necessario lo scalpello col martello che apporta l’Accademia, espresso attraverso la consultazione specializzata, sviluppata nei mesi di settembre e ottobre dell’anno scorso.
In questo volto c’è la linfa popolare della nazione, mentre si raccoglie il sentire di migliaia di cubane e cubani che in occasione della consultazione popolare avevano espresso il loro appoggio o semplicemente il loro diverso parere su ogni istituzione che raccoglie il suo articolato.
La società cubana, attraverso i suoi studenti, operai, contadini, intellettuali, combattenti, giovani, donne, anziani, persone con invalidità, ha espresso le più diverse opinioni su una legge che ha richiamato la sua attenzione dato che il suo punto di mira non è altro che le famiglie.
Con questa consultazione abbiamo vinto tutti.
Il popolo, perchè è stato partecipe diretto di una norma legale che offre il suo manto protettore ad ogni persona, di qualsiasi età, sesso, genere, orientamento sessuale o di genere, la sua situazione d’invalidità o la sua possibile situazione di vulnerabilità, in qualsiasi manifestazione.
Tutto, attraverso un Codice che scommette nel tempo presente di saldare tutti i debiti del passato e d’educare le generazioni del futuro.
Come società vinciamo, perchè essendo i principali destinatari delle norme giuridiche, diventiamo i suoi più fedeli artefici.
Il risultato della consultazione popolare non è solo un arsenale di conoscenze posto in funzione della redazione del Codice delle Famiglie ,ma anche di grande utilità per derivare politiche pubbliche e anche per sostentare le basi di altre norme giuridiche contenute nel cronogramma
legislativo approvato da questa stessa Assemblea Nazionale e ancora pendente da concretare in quello che resta di questa Legislatura e nella prossima.
Questo Codice che in settembre passerà allo scrutinio sociale attraverso un referendum, cosa inedita sino ad ora in Cuba per questo tipo di disposizione normativa, ha sviluppato una cosa straordinariamente nuova: l’affetto come valore giuridico.
Per questo lo abbiamo nominato Codice degli Affetti, che non è un lemma, è un’essenza.
Questa norma ha un indiscusso valore etico, c’insegna a pensare e ci dà le redini per educare le future generazioni
L’educazione positiva della quale abbiamo tanto parlato non è educare da vicino o l’accompagnamento delle nostre figlie e figli.
Non si tratta d’escludere il potere del sangue, del ADN, ma riconciliarlo con altre maniere di costruire maternità e
paternità ,nelle quali in occasioni non esiste questa componente genetica, ma sì ci sono il cuore e l’amore.
L’affetto è la scommessa continuata di questo Codice per la costituzione dei vincoli giuridici, essenzialmente i familiari.
In funzione di questo, il diritto ha dovuto modellare uno scenario di rigidità verso un’apertura alla flessibilità e alla
interdisciplinarità.
Sulla base della protezione della dignità umana, il Diritto delle Famiglie oggi ci sostenta in un nuovo ordine costituzionale e legislativo che riversa lo sguardo sulle famiglie come unione di persone vincolate da un legame affettivo, psicologico, sentimentale, che obbliga a una
comunione di vita, in modo che si appoggino gli uni agli altri
Possiamo parlare di un Codice che riconosce i diritti di tutte e di tutti, che vede la persona anziana, ma non dalla debolezza, il dolore, la compassione, ma come un protagonista del suo destino, trasmittente verso l’interno delle famiglie di valori, costumi e principi; come portatore di nuove energie in conseguenza, protagonista del suo ambiente familiare.
Gli adulti anziani non sono solo soggetti di diritti, ma anche di doveri per la formazione dei più giovani nelle case.
A loro dobbiamo quello che siamo oggi.
Il Codice apre anche le sue porte della protezione giuridica alle persone in situazione d’invalidità e regola il diritto alla loro autodeterminazione, scrivendo la sua stessa biografia partendo dalla sua storia vitale.
Riconosce il diritto d’ogni persona d’esercitare la sua capacità giuridica e formare parte come attore protagonista e non secondario del suo ambiente socio-familiare; si tratta di una norma che intravede la necessità di dare risposte, dal Diritto, all’invecchiamento della popolazione molto significativo nella società cubana.
Da lì la necessità di riconoscere la cura con affetto come un diritto di ogni persona nel medio familiare.
Le famiglie sono la principale fonte per ricevere affetto, e anche cure e nello stesso tempo educare i più giovani nella cultura, il rispetto e la natura reciproca delle attenzioni.
Come il suo precedente del 1975, che nel suo momento costituì una pietra miliare nella storia legislativa e sociale cubana, il presente Codice delle Famiglie centra anche lo sguardo su bambini, bambine e adolescenti.
Nel principio dell’interesse superiore, dal quale tutti abbiamo appreso attraverso differentii media di comunicazione è la pietra angolare per interpretare e applicare il Codice.
José Martí diceva che i bambini sono la speranza del mondo e per loro costruiamo e continueremo a costruire questa nazione. Ogni articolo di questo Codice pensa nei bambini, ai loro diritti, ai loro doveri, la loro educazione, la loro inclusione familiare, il valore della sua parola, la sua formazione civica. S’arricchisce la visione dei bambini come soggetti di diritti.
La sostituzione della patria potestà per la nuova visione delle responsabilità familiari lascia da parte la mirata patriarcale stereotipata che non lega con il pluralismo familiare.
I bambini, le bambine e gli adolescenti devono essere accompagnati nella loro crescita morale e spirituale, nello sviluppo della loro personalità dai genitori, padre e madre, in una relazione armonica, nella quale prevalgano
il rispetto reciproco, la lealtà, l’onestà e la complicità dell’ affetto e dell’ amore, lontani da qualsiasi manifestazione di violenza nello spazio domestico, di fronte alle quali il Codice è intollerante.
Se una norma offre alternative, opportunità, opzioni, è quella che abbiamo appena approvato.
Il Codice non ha costruito un modello familiare, non è stato disegnato da un laboratorio giuridico, un’istituzione.
Non è stato fatto per disegnare una famiglia o per assumere una costruzione familiare che non consideri le convinzioni estetiche o religiose di una persona.
Nemmeno cerca la tolleranza, ma il rispetto.
Questa è la parola chiave: rispetto dei diritti delle persone in ragione del libero sviluppo della personalità e del diritto di costituire una famiglia, consacrati nella Costituzione del 2019.
Il Codice che approviamo pone le basi di un Diritto familiare più democrático, più solidale, ma anche molto più responsabile.
È vero ch si danno autonomia e potere di decisione alle persone per sposarsi o no, per scegliere il compagno, dello stesso o differente sesso , per determinare il regime economico del matrimonio , per formare o no un’unione di fatto, delegare o no – di fronte a situazioni eccezionali e nei limiti della Legge – l’esercizio della responsabilità dei parenti a favore di terzi, per determinare di comun accordo l’ordine dei cognomi di figlie e figli, il numero di questi e il momento in cui si desidera tenerli per prevedere strumenti di auto protezione delle persone di fronte a situazioni di inabilità sopravenute.
Ma in questa stesa misura si stabiliscono le quote di responsabilità, in modo che si ubichino nell’equilibrio della bilancia che significano la giustizia, l’autonomia e la responsabilità.
Non si tratta solo di dare. Questo è uno dei messaggi che ci trasmette il Codice.
Non ci sono precedenti nella nostra geografía emisferica, tanto continentale come insulare, di un codice di uguale natura che abbia tenuto la legittimità democratica che questo possiede.
Si è fatto pazientemente e il numero di versioni spiega il suo tragitto dilatato; ma ne è valsa la pena.
Oggi la nostra società socialista si rinforza e contiamo con una norma giuridica d’avanguardia, che sarà riferimento per future riforme in questo ambito, dentro e fuori dalle frontiere del nostro continente e che serva anche d’esempio per le future norme legali che danno continuità al processo legislativo cubano.
Non c’è miglior occasione di questa per esprimere e rendere un meritato omaggio , così come si allude nella parte espositiva del Codice —con la forza della giustizia e la virtù— al pensiero della nostra cara ed eterna Presidente della Federazione delle Donne Cubane, Vilma Espín, instancabile combattente per i diritti delle donne, l’inclusione sociale, la protezione di bambine, bambini e adolescenti, nel suo valoroso per ottenere giutizia sociale e miglioramento umano (Applausi).
Che questo Codice serva come un gran libro guida che i nostri educatori dovrebbero avere con sé e soprattutto i maestri elementari che accompagnano l’infanzia cubana nei primi passi della sua formazione umanistica, e come testo di riferimento per la formazione civica di donne e uomini del domani, che daranno continuità a questa grande opera che è la Rivoluzione.
Ogni famiglia è un cammino particolare, unico, irripetibile, come irripetibile è ogni persona.
Le famiglie sono espressione del più delicato tessuto sociale.. Da loro veniamo, in loro ci formiamo, lì riceviamo i più alti valori e principi con i quali ci educhiamo. Le famiglie sono come la Patria: ci dotano d’identità, di civismo, di solidarietà, di rispetto, d’altruismo.
La scommessa per l’approvazione del Codice delle Famiglie nel referendum lo è anche per la democrazia, per la virtù d’essere cubani, per la felicità di ogni bambina, bambino o adolescente, per autonomia e per il potere decisionale di ogni adulto anziano, per l’inclusione di ogni persona con invalidità, per la condanna del maltrattamento familiare, per il rispetto delle diversità familiari.
È una scommessa per la vita, per la dignità delle cubane e dei cubani, per la continuità di coloro che ci hanno guidato.
È la concretezza della massima martiana: “Con tutti e per il bene di tutti”.
È un codice d’amore, un codice di pace! (Applausi).
Per tutte queste ragioni che nel cammino della sua elaborazione ci hanno insegnato a guardarci e conoscerci meglio, noi stessi come individui e come società, mi sento commosso e orgoglioso di convocare il nostro popolo a dire Sì per il Codice delle Famiglie! ( Appluasi)
Deputate e deputati:
Le relazioni internazionali transitano in uno scenario pericoloso. Il costo lo soffrono già milioni di persone. L’offensiva statunitense indirizzata a soggiogare Stati e gruppi di Stati per via dell’espansione della NATO conduce inevitabilmente a un clima de tensione e conflitto, le cui conseguenze sono imprevedibili.
È che il mondo è cambiato, non siamo agli inizi del decennio dei ’90, quando gli Stati Uniti credettero di godere di un’egemonia unipolare indiscussa con la capacità d’imporre la loro volontà a qualsiasi Stato.
Nemmeno la pratica criminale di sottomettere a penurie economiche con misure coercitive le popolazioni intere di Stati Sovrani con il fine di strappare concessioni, offre successi politici.
Per questo tanti nel mondo ammirano la Rivoluzione Cubana, l’indomabile resistenza del nostro popolo di fronte all’aggressione dell’imperialismo statunitense e l’opera di giustizia e umanesimo che difendiamo.
Altri semplicemente respingono l’abuso e la politica immorale degli Stati Uniti contro Cuba, anche quando ideologicamente possono non identificarsi con la Rivoluzione.
Chiunque avverte che il Governo statunitense agisce con disonestà quando sostiene che il blocco economico e la guerra spietata contro Cuba si debbono alle sue “preoccupazioni per il benessere del popolo cubano”, ignorando il rispetto dei diritti umani, o a un affanno per fomentare la democrazia. Mentono! La nefasta traiettoria
storica degli Stati Uniti in materia di diritti umani e democrazia si conosce. Come si conoscono gli abusi che avvengono ogni giorno in questo paese.
I popoli hanno sempre più una chiara coscienza sulla complicità e la responsabilità diretta del Governo degli USA nei crimini più atroci commessi in questo emisfero da parte delle forze di repressione addestrate e educate nelle scuole militari statunitensi e subordinate ai servizi speciali, e anche alle ambasciate di questi paesi in varie nazioni dell’America Latina .
Esistono registri storici che lo dimostrano.
Questo registro spiega molto chiaramente che quel che perseguono è distruggere il processo rivoluzionario cubano e quello che significa, precisando l’avviso che tutti coloro che osano intraprendere una via alternativa al loro manuale d’istruzioni per il mondo, corre, come Cuba, il rischio di soffrire la perenne ostilità da parte degli Stati Uniti d’America.
Questo spiega l’aggressività contro Cuba, Venezuela e Nicaragua, il colpo di Stato contro la Bolivia nel 2019 e altri colpi sofferti in America Latina e i Caraibi.
È il motivo delle pressioni e delle minacce esercitate su mucchi di governi non solo dell’America Latina e i Caraibi, ma anche in altre parti, per evitare che esprimano i loro giusti reclami e le aspettative dei loro popoli
È la ragione delle esclusioni nel fallito Vertice emisferico realizzato a Los Ángeles, California, nel mese di giugno scorso.
In quello scenario, la condotta selettiva e d’esclusione degli Stati Uniti si è trasformata in un boomerang.
Lontano dall’isolare Cuba e altri paesi, il Vertice è terminato mostrando l’isolamento della politica statunitense verso l’emisfero. Il modello dei dibattiti è stato marcato con dichiarazioni di dissenso alle esclusioni, con il reclamo che si ponga fine al blocco economico contro Cuba e le accuse alla OSA, in particolare al suo Segretario Generale.
A Los Angeles è stato realizzato anche un Vertice dei Popoli, evento parallelo di rappresentazione popolare con la partecipazione di molte forze progressiste, di gruppi sociali, comunitari e sindacali.
Sono andati lì a reclamare i loro diritti, a difendere la pace, a domandare che si ponga fine alle ingiustizie di un ordine economico e politico ingiusto, che privilegia le cupole corporative e il gran capitale multinazionale a costo delle maggioranze e dello sfruttamento senza limiti dell’ambiente.
Tornando all’aggressività contro il nostro paese, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti non ha maniera nè fondamenta per dare argomenti alla designazione di Cuba come affermazione di Cuba come stato che patrocina il
terrorismo. Non c’è politico o funzionario del Governo statunitense che possa sostenere onestamente questa accusa. Nessuno ha potuto presentare una prova che garantisca questa calunnia.
Le conseguenze di questa designazione sono marcatamente nocive per una piccola nazione come la nostra. Pregiudica enormemente le transazioni
finanziarie e commerciali internazionali. Intorpidisce
l’accesso a istituzioni finanziarie e alle possibilità di pagamenti e crediti: Impone uno stigma sulle nostre entità e istituzioni, alle quali è estremamente difficile agire, anche con entità straniere con le quali per anni hanno sostenuto relazioni produttive.
L’inaccettabile è che il Governo statunitense si arroga,
unilateralmente e senza mandato di nessuno, la prerogativa di giudicare altri governi senza sentirsi obbligato a dare fondamenta alle sue accuse.
Il Dipartimento di Stato utilizza questa lista e altre simili come strumenti di coercizione politica.
Manipola con opportunismo temi sensibili come il terrorismo, la religione, i diritti umani, la corruzione e molti altri per strappare concessioni a paesi sovrani o castigarli quando vanno contro i loro interessi.
Dal 2019 le misure di rinforzo e massima pressione applicate dal governo di Donald Trump avevano già portato la guerra economica a una dimensione qualitativamente più aggressiva con il conseguente impatto sulla vita di tutti i cubani e contro gli sforzi per fomentare lo sviluppo della nazione.
Questa aggressività si rinforza anche con i programmi di sovversione, che non terminano nell’intento di destabilizzare politicamente il paese.
Il Governo statunitense dedica annualmente a questo proposito decine di milioni di dollari del bilancio federale, pagati dai contribuenti.
Appoggiati a un’infrastruttura tecnologica sofisticata e dedicata alle campagne di disinformazione, calunnie, discredito e al sicariato informativo, applicano contro Cuba le formule della Guerra Non Convenzionale già provate e applicate con gravi costi umani e materiali in altre parti del mondo.
Soccombono di fronte all’influenza politica della mafia anticubana situata fondamentalmente nel sud della Florida e che si è installata in prima linea d’aggressione contro Cuba e contro i processi rivoluzionari e progressisti della regione, promuovendo per questa intolleranza la minaccia, l’estorsione, il ricatto e qualsiasi altra forma violenta di proibire il pensiero differente, di castigare chi nella sua stessa comunità esprima rispetto, amicizia, sentimenti fraterni o anche solidarietà con il loro paese d’origine.
In forma ingannevole cercano d’identificare questo insieme di gangster con l’universo delle persone d’origine cubana che risiedono negli Stati Uniti, una parte importante del quale si avvicina a Cuba, è in contatto con i suoi familiari e amici, rispetta il paese e si oppone al continuo castigo
di una super potenza straniera contro una piccola nazione.
Molti di loro divulgano la loro vocazione solidale e altri lo fanno in forma più discreta.
Il Governo degli Stati Uniti ha nuovamente tentato di forzare un sollevamento popolare in Cuba durante questo mese di luglio, ed ha fallito. Come aveva tentato, ed era fallito, nel 2021 . Lo ha fatto apertamente ed ha utilizzato una vasta campagna di propaganda ancorata a poderose
piattaforme digitali, con l’attiva partecipazione di alti funzionari. Ha avuto fiducia per realizzarlo nella sua politica di massima pressione economica, indirizzata a deprimere il livello di vita della nostra popolazione, generando problemi nel rifornimento sicuro di servizi essenziali come quello elettrico e colpire il livello di consumo e l’accesso ad articoli di base tra gli altri.
E non parlo in passato, questa perversa politica è viva e in funzione, oggi.
Dobbiamo abituarci all’idea che il blocco durerà.
L’imperialismo non abbandonerà con facilità quest’arma spietata contro Cuba.
La soluzione ai problemi economici la dovremo incontrare con il nostro sforzo e la creatività, sotto gli effetti del blocco e nonostante questi.
Questo è l’impegno immediato e a lungo tempo. Il dovere è denunciare e combattere la guerra economica in tutti gli angoli e in ogni opportunità che si presenti.
Non scartiamo la possibilità eventuale di una migliore intesa con il Governo degli Stati Uniti verso una relazione di rispetto e si sa che Cuba è disposta ad avanzare in questa direzione e a dialogare su qualsiasi tema, senza danneggiare la nostra sovranità.
Continueremo a promuovere e facilitare i vincoli più ampi possibili con i numerosi settori di questi paesi che sono disponibili ad avvicinarsi a Cuba. .
Includiamo tra loro gli statunitensi residenti negli Stati Uniti che sono d’origine cubana. Siamo convinti che ci sono benefici reciproci nello scambio tra le due nazioni, nonostante le grandi differenze.
La traiettoria di Cuba nello sviluppo delle sue relazioni estere, dimostra che il fomento della pace, la cooperazione e la solidarietà sono caratteristiche che definiscono la nostra proiezione internazionale.
Lo abbiamo dimostrato nella nostra regione latinoamericana e caraibica e anche in altre latitudini.
Non abbiamo il potere di cambiare la logica imperiale; ma non rinunciamo, dalla nostra logica antimperialista e socialista, alla costruzione socialista, perché è l’unico cammino verso la maggiore giustizia sociale possibile.
La cosa più facile sarebbe lasciarci andare e lasciare che si distruggano tutti i sogni per i quali tante generazioni hanno lottato e resistito.
La cosa più semplice sarebbe vendere il paese, come hanno fatto tanti governi neoliberali di questa stessa regione.
La nostra logica socialista è umanista, contraria alle esclusioni.
C’ispira l’ideale di una società migliore, dove ci sia crescita economica sì, ma con una distribuzione equa della ricchezza.
Lottiamo per uno sviluppo con uguaglianza sociale..
Compagne e compagni :
In queste sessioni sono state date informazioni su cambi importanti per recuperare e fomentare risorse che mobilitino sino a dove sia possibile le forze produttive.
C’è ancora molto da fare, ma non è esagerato insistere su quello che tutti sanno e alcuni pretendono di sottovalutare : la nostra economia transita in uno scenario complesso nel quale risulta veramente difficile ottenere le entrate in divisa necessarie al paese.
Nel mezzo di un brutale indurimento del blocco ci colpisce, come il resto delle nazioni, la crisi economica internazionale derivata dagli effetti di due anni di pandemia e del conflitto bellico europeo , tutti fattori che hanno scatenato l’aumento dei prezzi dei combustibili, degli alimenti, dei medicinali e di altri prodotti imprescindibili che dobbiamo importare.
Com’è stato informato, il Prodotto Interno Lordo a prezzi costanti nel 2021 ha raggiunto una leggera crescita del 1,3 %, con l’arresto della caduta sperimentata negli anni 2019 e 2020; ma ciò nonostante, i livelli di attività sono ancora inferiori a quali raggiunti negli anni precedenti la pandemia
Non si apprezza sino ad ora un recupero significativo delle nostre principali produzioni e nemmeno nel turismo.
Con gli scarsi livelli di divisa a disposizione si realizza un permanente sforzo per assicurare un livello di prodotti e servizi basici alla popolazione e assistere in maniera prioritaria le persone e le comunità in situazione di vulnerabilità.
In queste condizioni ha proliferato un mercato non ufficiale di compravendita di divisa e l’inflazione continua a danneggiare la capacità d’acquisto delle entrate provenienti dal lavoro.
Nessuno risolverà i nostri problemi.
Il controllo della COVID -19 che abbiamo raggiunto è un passo fondamentale per il recupero dell’economia e ci permette d’avanzare nell’implementazione di un insieme di misure elaborate considerando gli stati d’opinione della popolazione e i criteri di scienziati e di esperti in questi temi.
Nell’ultimo anno abbiamo percorso tutto il paese per toccare da vicino i problemi e abbiamo sostenuto incontri con i più diversi settori, durante i quali più che parlare abbiamo ascoltato. A questo si somma la revisione di centinaia d’opinioni e proposte della nostra popolazione.
Siamo ben coscienti che l’economia è l’impegno principale che affrontiamo e lo dobbiamo fare con misure audaci, aggiustate al nostro modello economico e sociale e senza
farci paralizzare dai rischi.
È urgente affrontarli rivoluzionando la Rivoluzione!
Le misure annunciate qui dal Vice primo Ministro, Ministro dell’Economia, che formano parte di questi passi avanti e questi rischi, sono orientate a dinamizzare il mercato interno partendo dalla captazione di divise, l’incremento delle entrate per esportazione e la riattivazione della produzione nazionale.
Con questo fine si è deciso di reistituire il mercato cambiario attraverso la compra-vendita di divise, includendo il dollaro, con un tipo de cambio economicamente fondato; d’ampliare lo schema secondario d’assegnazione di divisa per gli attori economici statali e non statali; d’approvare
la partecipazione di micro, piccole e medie imprese prívate in affari misti con entità statali e investimenti stranieri e rendere flessibili le importazioni con carattere non commerciale.
Tutto questo deve permetterci d’incrementare gradualmente i rifornimenti di beni e servizi per gli attori economici e per il mercato cambiario; disporre di risorse finanziarie oggi insufficienti, per l’assistenza a persone e famiglie in situazioni di vulnerabilità; sostenere
e ampliare i programmi sociali, e onorare debiti e pagamenti fermi.
Approfitto per reiterare la volontà di compiere i nostri impegni con i creditori.
Ringraziamo sinceramente coloro che ci hanno accompagnato nella nostra resistenza.
È chiaro che non potremo avanzare solo con l’applicazione di misure in ambito monetario e finanziario
Perchè queste misure abbiano un effetto favorevole nell’economia è decisivo incrementare le produzioni nazionali e le entrate in divisa per esportazione; ridurre il deficit del bilancio; migliorare la sua struttura e raggiungere una maggior efficienza e controllo della spesa pubblica; lo stabilimento dei sistemi dei prezzi adeguati, il controllo effettivo con partecipazione popolare delle schede di costo che dev’essere abbordato dalla gestione dei governi municipali.
Avanzeremo in tutto, non restiamo a braccia conserte.
Si dispone di un programma per valutare e implementare le misure che ci permetteranno d’avanzare, preservando il maggior grado d’equità e di giustizia sociale possibile.
Lavorare, mobilitare, stimolare ed esigere che il talento e lo sforzo si trasformino in risultati!
Insistere nell’interminabile impegno di strappare un pezzetto ai problemi, ogni giorno, e questo è l’impegno.
Lo vediamo e lo sentiamo costantemente: nell’epica lotta dei lavoratori degli impianti elettrici e nell’eroismo dei nostri
medici e dei nostri scienziati contro la COVID-19 e il dengue.
A proposito della contingenza energetica che ha portato ai primi piani lo sforzo dei lavoratori del settore, è mio dovere chiarire che restano giorni difficili davanti a noi .
Quello che non può mancare con il riconoscimento allo sforzo, è l’informazione opportuna e utile alla popolazione. La verità,la spiegazione sincera e la pianificazione che si può garantire solo con previsione sono aspetti decisivi, come sarà sempre il risparmio solidale e responsabile da parte della nostra popolazione.
Vi posso garantire che si sta lavorando senza riposo per rimontare ogni difficoltà, sia frutto del blocco o degli stessi limiti e deficienze nostre.
Oggi lottiamo simultaneamente per mantenere il controllo della COVID-19 e affrontare un’altra epidemia di dengue; per recuperare la vita economica e sociale del paese; rompere l’assedio economico e finanziario che impedisce il rifornimento di combustibile, di elementi produttivi, i rifornimenti, i finanziamenti in divisa, stabilizzare il sistema elettro- energetico nazionale; elevare la produzione di alimenti; recuperare la produzione di zucchero,restaurare le case e le istituzioni danneggiate dall’esplosione del Saratoga a L’Avana e per le intense piogge in varie provincie; appoggiare la trasformazione dei quartieri con speciale enfasi nelle famiglie in situazione di vulnerabilità , e garantire un’estate con opzioni ricreative alla portata della maggioranza della popolazione in tutto il paese.
Certo questa lista d’impegni che nell’immediato definisce le priorità non è la sola che occupa il Partito e il Governo.
Il paese lavora con sistematicità in programmi a corto, medio e lungo tempo su temi centrali per il futuro, come la
trasformazione digitale della società, la sovranità alimentare, la crescita della donna, contro la discriminazione razziale, le politiche per la gioventù, i meccanismi di democrazia e partecipazione popolare, l’ambiente, il benessere animale, la comunicazione sociale, la decolonizzazione culturale e altro, includendo lo scontro all’aggressione permanente del Governo degli Stati Uniti.
Quello che voglio sottolineare è che questo paese non è fermo.
Lo vogliono fermare ma noi non siamo fermi, né ci fermeremo.
(Applausi).
La nostra alternativa è chiara e non sarà mai la resa.
Non ci arrendiamo e non ci lasceremo vincere!
(Applausi).
Queste affermazioni sono confermate dalle sessioni di questa Assemblea che oggi chiudiamo, non solo per quello che abbiamo discusso e approvato stavolta, ma per la maggior connessione che sentiamo con i problemi nei municipi, nei quartieri, nelle comunità che hanno tuttavia un protagonismo insufficiente ma già visibile in quello che si dice e in quello che si fa.
Il quartiere è la Patria nella sua più piccola dimensione.
È il nucleo duro della nostra resistenza. Lì si sferra la lotta quotidiana contro il blocco a colpi d’appoggio e solidarietà tra vicini. Ma lì si sono accumulati i problemi derivati da questo assedio brutale di 63 anni e dalle nostre debolezze nell’amministrazione per superare l’assedio.
Quello che discutono le commissioni e quello che finalmente si approva, sarà più effettivo mentre si sistematizza queto vincolo quartiere – municipio- Assemblea.
E l’Assemblea somiglierà sempre più alla società cubana nella misura in cui si vincola più profondamente alle sue basi.
Questa è la tribuna del popolo cosciente del suo potere, che esige di cambiare tutto quello che dev’essere cambiato. E lo faremo! Siamo un arcipelago circondato dall’acqua, ma questo non significa che possiamo vivere liberi dai duri colpi del mondo, profondamente disuguale e ingiusto.
L’appello alla scienza e all’innovazione come strumenti della direzione collettiva ci apporta chiavi preziose ma non basta fare uso di queste, vanno aggiustate alle reali condizioni nelle quali si deve sviluppare la nostra volontà
d’avanzare.
Compagne e compagni:
Tra pochi giorni celebreremo il 69º anniversario dell’assalto alle caserme Moncada, di Santiago di Cuba, e Carlos Manuel de Céspedes, di Bayamo.
La data sempre ispiratrice sarà un’altra opportunità per riflettere e affacciarci dal presente e dalla storia all’orizzonte che ci dobbiamo come premio per tanto sforzo e eroismo, per tanta nobiltà e creatività.
In un recente percorso a Mayabeque ho parlato di questo popolo tremendo, di questo bel popolo che quando vuole vuole davvero, che si distingue per i suoi sentimenti e il suo stoicismo, che non tornerà mai più ad essere schiavo, e per questo difende la Rivoluzione con tutte le sue energie.
Allora ho precisato che come servitori di questo popolo e come ci hanno insegnato Fidel, Raúl e la storia dal 1868 sino ai nostri giorni, il nostro dovere è far sì che la Rivoluzione avanzi ed evitare che la Rivoluzione si sbagli.
Questa è la nostra battaglia nella quale speriamo che tutti voi ci accompagnerete.
Per Cuba, per la sua storia e il suo presente, continuiamo ispirati e decisi a combattere!
Hasta la Victoria, Siempre!
Patria o Muerte!
Venceremos!
(Ovazione/ Traduzione Gioia Minuti)