di MOWA
«La bugia fa poca strada, il bugiardo non sempre.» (Emanuela Breda)
Nei cosiddetti veri “paesi democratici” occidentali, quelli che esportano la democrazia, si continuano a porre restrizioni. Restrizioni economico-finanziarie a paesi come la Cina che non è andata nel mondo a fare guerre (se non quelle commerciali come tutti gli altri) specie nei confronti dell’Italia e dell’Europa mentre si persevera a sostenere paesi guerrafondai come Israele che continua a violare i diritti umani ed è stato, per questo, condannato dall’Onu e i suoi vertici sono ricercati dalla Corte suprema internazionale, addirittura, per genocidio nei confronti del popolo palestinese.
Una Cina che viene dipinta, dai più pigri intellettualmente e ignoranti, come una dittatura dove non esistono né elezioni né libere associazioni di partiti quando, invece, se ci si informa, si scopre che vi è la bellezza di diversi partiti, nove per la precisione, di cui otto sono riuniti nel Fronte Unito e altri indipendenti come dichiarato, nel 2022, dall’American Economic Review che è la principale pubblicazione dell’Associazione Economica Americana. Inoltre vi è, secondo una ricerca condotta tra il 2006 e il 2019, un sistema di elezioni nei villaggi, una sorta di divisione amministrativa di più basso livello, che serve a qualificare il diritto di voto per i cittadini. Si deve anche dire che la Cina non è una Repubblica presidenziale, simile a quelle rette da molti capi di stato nei cosiddetti Stati parlamentari europei e asiatici ma ha un ruolo prettamente formale.
Vi è da dire, anche, che la loro Costituzione ha subito diverse modifiche: il 1982 è una data importante perché venne separata formalmente l’organizzazione dello Stato dal partito, il 1988, 1993, 1999, 2004 sono date importanti perché venne formalizzata la tutela dei diritti umani. La Costituzione è stata via via adattata alle nuove esigenze con una maggior tutela della proprietà privata e con altri riferimenti ad una società più ecologica, tutto nella visione descritta nel Preambolo per “costruire un paese socialista moderno e forte, che sia prospero, democratico, culturalmente avanzato, armonioso e bello, e che realizzi la grande rinascita della nazione cinese”.
Ma possiamo vedere quanti stereotipi di varie stupidità continuino da decenni a circolare sia sui media tradizionali che sui social, rispetto alla Cina, nelle cosiddette democrazie occidentali che democratiche, invece, hanno dimostrato di non esserlo affatto, anzi si dimostrano “molto portate” a sviluppare guerre in ogni angolo del globo. Per secoli la Cina è stata invasa e non viceversa, gli ultimi, in ordine di tempo, furono i giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale, invasione che causò la morte di oltre trenta milioni di persone. Per liberarsi, i cinesi fecero una guerra di Liberazione. Non si deve neppure dimenticare quanti e quali danni provocarono i britannici a metà dell’ottocento con la diffusione dell’oppio che arricchiva le tasche dei colonialisti, e la cosiddetta guerra “civile” organizzata dall’Europa che li costrinse a cedere Hong Kong, paese che è stato reso solo recentemente. Nella Seconda Guerra Mondiale ci vollero i comunisti cinesi unitamente ai nazionalisti locali per riuscire a contrastare il piano d’invasione del fenomeno imperialista occidentale. E l’Occidente continua a bombardare le persone sui media con la propaganda che i cinesi sono pericolosi. Ma, una volta conosciuta la storia e i piani di espansione occidentali, si è ancora sicuri che quelli pericolosi siano proprio loro?
Foto di MOWA


19 Set 2025
Posted by Iskra
