di MOWA
«La verità trionfa da sola, la menzogna ha sempre bisogno di complici.» (Epitteto)
Il fatto che, mentre la governante di un paese parla a nome dei propri cittadini su un tema serissimo come l’Ucraina venga ripresa (tramite i media) dal presidente di un altro Stato europeo che la apostrofa dicendole “basta fake news”[1], dovrebbe preoccupare gli stessi cittadini per il livello di “incomprensione” in corso. Ma, ad essere clementi su quell’epiteto che sta ad indicare l’essere “bugiardi” lanciato da Emmanuel Macron nei confronti di Giorgia Meloni (che rasenta la calunnia) si rimane, comunque, perplessi non sapendo come si possa credere ad una Meloni che respinge l’argomento posto da Macron nella suddetta riunione con la seguente motivazione “Noi coerenti, non mandiamo truppe”[1] se, poi, il 19 settembre 2024, al Parlamento europeo, la stessa ha approvato una risoluzione che, tra le altre cose, all’articolo 8 «invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali forniti all’Ucraina contro legittimi obiettivi militari sul territorio russo…» e nella citata Risoluzione del Parlamento europeo vi è la decisione del proseguimento del sostegno finanziario e militare all’Ucraina da parte degli Stati membri dell’UE (2024/2799(RSP)) che dice: “Proseguimento del sostegno finanziario e militare all’Ucraina da parte degli Stati membri dell’UE.”[2] Nell’interessante paragrafo “L” dove si dicono cose sottaciute agli italiani come: “…la missione di assistenza militare dell’UE (EUMAM) a sostegno dell’Ucraina ha addestrato finora circa 60 000 membri delle forze armate ucraine sia in materia di formazione interarma che di formazione specializzata; che la NATO garantirà all’Ucraina un contributo finanziario annuo di 40 miliardi di EUR”. [2]
Tutto ciò compiuto in sordina nel parlamento europeo sia da parte dei politici della maggioranza, che da quelli di una parte dell’opposizione, che in accordo hanno aderito all’invio di armi al paese ucraino senza avere il mandato vincolante dei popoli che rappresentavano. [3]
Un voto, quello dato alla suindicata risoluzione, che ha visto, ovviamente, il Parlamento europeo molto diviso con 425 parlamentari favorevoli (Fratelli d’Italia, Forza Italia e Partito Democratico -con due eccezioni: Marco Tarquinio, Cecilia Strada-), 131 contrari e 63 astenuti.
Tornando, però, al dissenso tra Macron e Meloni c’è da capire la diatriba in cui l’uno tenta di provare a far dire all’altro che è un bugiardo. Bisogna ricordare che il primo, insieme al Regno Unito, aveva provato a convincere, pochi mesi fa, gli altri Stati ad inviare delle poco convincenti “truppe di pace in Ucraina” facendo sollevare perplessità, anche, nel ministro della Difesa Brekelmans su chi avrebbe dovuto avere il “dominio dell’escalation” nel caso vi fossero state delle tensioni[4] e sostenendo che: “i comandanti militari francesi avrebbero stimato di poter contribuire con circa 10.000 soldati a una forza europea di peacekeeping, che potrebbe comprendere un totale di 25.000-30.000 uomini”.[4] La seconda, invece, si era limitata a fare, in quell’occasione, un timido appunto basato sulla ristrettezza della rappresentatività dei Paesi membri dell’Europa in quel consesso. Una farsa!
Nessuno degli esponenti dei paesi europei o delle istituzioni europee ha mai avuto il coraggio di dire ai propri abitanti quanti siano, realmente, gli effettivi delle forze militari disponibili complessivamente.
120-140000 unità, sosteneva l’invitato, Gianandrea Gaiani, di Analisi Difesa ad Ottolinatv (1:01′:30”) [5] fra i quattro Stati più rilevanti (Francia, Germania, Gran Bratagna e Italia) truppe che, se impiegate su tutto il fronte al confine con la Russia andrebbero, tra l’altro, a sguarnire la difesa interna di ogni paese. Inoltre, il confine che ci separa dalla Russia, nella sola parte dei membri europei consta la bellezza di 2600 km come dicono quelli dell’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale).[6]
Bisogna rendersi conto di quanto queste figure politiche, quelle che prendono queste decisioni e fanno queste proposte, siano anacronistiche per un possibile futuro pacifico dell’Europa e, avendo capito che tutto ciò, non è né logico né sensato è fondamentale mettere in campo la maggior energia possibile per affermare le ragioni del dissenso rispetto alle azioni bellicose convogliando tutte le forze verso la diplomazia, l’unica e fondamentale a tutela delle nuove generazioni perchè possano avere una futura vita di pace da vivere in un paese veramente democratico…
NOTE:
[2] https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-10-2024-0012_IT.pdf#page=6
[4] https://www.wired.it/article/ucraina-peacekeeping-truppe-paesi-pace-accordo/
[5] https://www.youtube.com/watch?v=bkMgzWMGcnE
[6] https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/nato-russia-2600-km-di-confine-comune-35647