di MOWA
«Ci vuole qualcosa di più che l’intelligenza per agire in modo intelligente.» (Fëdor Dostoevskij)
La popolazione mondiale, stante gli ultimi accadimenti sia sul versante militare che economico-finanziario imposto dalle grandi potenze, è di fronte ad un bivio: ampliare la guerra o arrivare ad una pace nei conflitti importanti in corso? Certamente, quelli dimostrati sino ad ora sia dall’Occidente che dall’altra parte nella contesa intra-europea o Medio-orientale non sono segnali irrilevanti in quanto dimostrano una incapacità di arrivare ad una soluzione accettabile per la popolazione.
Da parte occidentale c’è il continuo interesse per i territori di parte del globo ricchi di risorse in materie prime (quelli ad Est), inoltre, per il proprio tornaconto, si muovono su più fronti, economico con l’imposizione di dazi più alti con la conseguente creazione di un dumping tale che non agevolerà certo quel mercato internazionale di cui si sentono portavoci, e capace di sviluppare bolle solo a favore di grandi società di investimento come BlackRock o Vanguard, politico/destabilizzatore mandando – in veste non ufficiale o dichiarata – soggetti capaci di creare instabilità nei vari paesi.
Non è casuale che strutture occidentali come il Pentagono o la Nato [1] rivestano un ruolo politico-militare (come spiegato, ormai da anni, da un fior fiore di letteratura) con il compito di “agevolare” quel tipo di mercato… a scapito, ovviamente e prevalentemente, dei miliardi di persone sull’altro versante del Mondo e che non fanno parte di quella classe sociale élitaria.
Poi, abbiamo Stati o Continenti che tentennano o fingono di non capire come siano importanti le attività fatte in sinergia tra altre realtà che possono aprire nuove opportunità come sta avvenendo con i BRICS. Una realtà, questa, che sta dimostrando di saper abbattere i conflitti per un interesse più alto e comune come quello dello sviluppo delle proprie realtà. E, scusate se non sembra una cosa da poco!
Invece, in Occidente, si insiste con la vecchia logica colonialista del più forte e prepotente per impossessarsi, ma sarebbe meglio dire “rubare”, le risorse. Si continua, infatti, con l’ “espropriazione” delle terre (fatte anche con la violenza) da parte di gruppi che hanno a capo filibustieri del mercato capitalistico spacciati, dalla stampa compiacente o prezzolata, per filantropi quando, in realtà, agiscono come avvoltoi sui più deboli.
E si faccia attenzione su quanto siano più chiare, che in passato, le frasi pronunciate o le azioni compiute, in questi ultimi tempi, da personaggi come il capitalista Musk o Trump che esprimono in modo non filtrato l’essenza autentica della classe sociale a cui appartengono: cinismo, brutalità e affari sulla testa di tutto e tutti.
Potremmo dire proprio il classico bullismo applicato a livello iternazionale.
Questi signori, involontariamente con il loro comportamente, stanno, facendo capire alla popolazione quanto sia ipocrita l’Occidente con i suoi finti proclami, di democrazia e libertà, di oggi e di ieri, che nulla hanno a che vedere con la distribuzione delle ricchezze o il benessere del genere umano ma che sono, solo, una pretestuosa finzione utilizzata per rendere più ricchi e potenti i soliti noti che sono l’1% degli abitanti di questo bistrattato pianeta ma posseggono più dei tre quarti dei beni e delle ricchezze.
È urgente riprendere in mano, in prima persona, il proprio destino per non diventare una nuova versione di schiavi.
Bisogna cominciare a scegliere, con ragionevolezza, prima di ritrovarci al fronte con un fucile in mano, il genere umano ha bisogno di ben altro e di più intelligente, ha bisogno di vivere in pace con chi è vicino e con chi è lontano senza banditi al potere.
NOTE:
Foto di MOWA