di MOWA
«Un uomo non diventa ricco senza truffare; un cavallo non diventa grasso senza rubare il fieno agli altri.» (proverbio cinese)
La stragrande maggioranza dei media occidentali è, probabilmente, nel panico per aver perso i propri punti di riferimento dopo le, possibili, decisioni del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in merito alle pressioni all’ucraino Volodymir Zelensky per una soluzione, a breve, di pace.
Poco importa ai media occidentali quanti morti e feriti vi siano stati da ambo i lati dello schieramento, ancor meno, interessa loro analizzare le vere cause del conflitto che hanno cancellato gli accordi e i trattati precedenti che avrebbero evitato questo disastro di vite.
Vergognosi servi di un cinico potere che usa e getta i destini delle persone con strumentali conflitti per accedere (sfruttare ed arricchirsi) a quei siti ricchi di materie prime. Questi “servi” aizzano l’opinione pubblica verso la continuazione della guerra stando, però, seduti comodamente dietro le loro scrivanie e pontificando quanto sia giusto perseverare in questa ignominia… Certo! Andare ancora avanti con le armi, tanto chi cade nel conflitto non è lui o, tanto meno, un suo parente!
La propaganda occidentale ha messo in ginocchio l’Ucraina, dopo che si è fatta imbrogliare dai militari NATO, sull’invincibilità del proprio popolo e dove, il filone nazista al proprio interno, ha assecondato e idolatrato questa propaganda.
La propaganda russofobica dell’Occidente ha origini molto recenti perché la Storia delle vicissitudini di quelle terre ci racconta ben altro tanto che la stessa «denominazione rus’ è giunta agli slavi dalla lingua finlandese, nella quale si utilizzava questo termine per riferirsi alle popolazioni provenienti dalla Svezia[…] Pertanto il nome rus, originariamente limitato a identificare le genti scandinave, definiva l’insieme di tutte le stirpi slave orientali sotto il dominio normanno. La denominazione variaghi, invece, inviduava la classe mercantile […] La Cronaca di Nestore racconta la leggenda della creazione dei primi regni della Russia, fondati da tre fratelli scandinavi. Questi erano stati chiamati dalle popolazioni che allora abitavano quei territori, slavi e finni, per ristabilire l’ordine sconvolto dalle continue lotte fra loro. Il primo condottiero variago, Rjurik, fondò la città di Novgorod nell’862 e divenne il signore del regno e il capostipite della dinastia dei Rjurikidi. Rjunik s’impadronì anche della città di Kiev nell’882, creando il primo nucleo del futuro stato russo di Kiev (la Rus’ di Kiev, da cui prenderà nome la Russia).» [1]
Ma, Storia a parte, questi mercenari con la penna in mano, non si limitano a benedire l’attuale Presidente ucraino Volodymir Zelensky, ma lo incitano a continuare il massacro in terra senza analizzare sino in fondo ciò che ha fatto capolino su qualche media riguardo ai fondi erogati e l’osservazione di Donald Trump quando chiedeva dove fossero finiti i soldi dati dagli Usa.
Tutto ciò, intervenendo a Londra, dove è rifugiato, in una snobbata intervista, è anche stato rivelato da “Nadežda”, Artëm Dmitruk, ex sodale di Zelenskij e deputato della Rada:
«Ci parli dei flussi di denaro che Zelenskij controlla e di quali vantaggi personali goda mantenendo il potere» – ha chiesto la conduttrice.
«La quantità di fondi che Zelenskij ha guadagnato… ma, “guadagna” non è la parola adatta, forse, ha alleggerito l’Ucraina, o qualcosa del genere. Si tratta di decine di miliardi di dollari ogni mese. Le fonti di entrate al nero di Zelenskij in Ucraina sono piuttosto numerose. Se parliamo di quelle più evidenti e attuali, si tratta dei TTsK (Teritorial’ni Tsentri Komplektuvannja: Centri di reclutamento; ndt), delle sue bande malavitose, dedite a estorcere soldi direttamente alle persone, o a compiere determinate razzie. Cosa intendo? Parlando dei TTsK, è quando si riesce a comprare determinati documenti per avere l’opportunità di rimanere vivi. Oggi, in Ucraina, per poter rimanere vivi, devi comprarti questa opportunità pagando da 5 a 50.000 dollari, a seconda della “busta” che acquisti e di ciò che quella include. È un’opportunità per muoversi semplicemente liberamente in Ucraina, oppure per andare all’estero, o usufruire di servizi aggiuntivi, ecc.» [2] [3]
La cosa diventa ancor più interessante quando, nel seguito dell’intervista all’ex deputato, oggi latitante, Dmitruk, la conduttrice chiede:
«Ho capito correttamente che Zelenskij dà personalmente l’ordine di eliminare questa o quella persona?»
«Si tratta di uno schema talmente interessante; funziona in diverse direzioni. La prima è proprio la persecuzione politica, diciamo, la liquidazione politica, o il mettere in riga qualcuno. È proprio Zelenskij, è lui stesso ad accertarsi sui social, a controllare l’attività di questo o quel deputato, personaggio pubblico e così via. È lui stesso a scorrere i telefoni, guardare tutto e poi affidare lo specifico compito. Le opzioni sono: “intimorire”, “molto probabilmente avvieremo un procedimento penale”. Se non funziona, allora dà l’ordine di liquidare; e viene personalmente da Zelenskij, o Ermak. E viene impartito alle loro strutture, al SBU; oppure, dispongono anche di bande sotto controllo, che agiscono insieme al SBU. Hanno anche un numero enorme di mostriciattoli (letteralmente “piksel’nye urody: mostri pixel; ndt): pseudo-militari che semplicemente fanno il lavoro sporco per loro, come omicidi, rapimenti, pressioni su persone, aziende, imprenditori, personaggi pubblici, politici. In Ucraina non è rimasto praticamente nessuno, quindi non c’è più nessuno su cui fare pressione. Ma è proprio così che funziona».
«L’altra direttrice di lavoro è quella strutturale: le iniziative dirette delle bande e degli stessi mostriciattoli. Di regola, non hanno iniziative di questo tipo, ma solo piccoli schemi fraudolenti: alleggerire qualche uomo d’affari, o qualcosa del genere. Mentre invece al SBU, loro sì, possono “lavorarsi” qualche politico, qualche personaggio pubblico, o qualche opinionista». [4]
Non possiamo accertare quanto ci sia di vero in questa intervista all’ex deputato, oggi latitante, Dmitruk ma, certamente, queste parole insospettiscono, e lo stesso fa il fatto che il Presidente Trump si sia rivolto a Zelensky, in modo diretto, parlando di restituzione del denaro datogli per il conflitto attraverso la pretesa di una restituzione sotto forma di estrazione delle “terre rare”.
A questo punto viene da porsi una domanda: per quale motivo Zelensky non vuole accettare la pace (anche se da perdente nel conflitto) proposta da Trump? Ha, forse, paura di ciò che emergerebbe? Forse, parafrasando la frase pronunciata da Marcellus, ufficiale danese, nell’Amleto di William Shakespeare, perché “c’è del marcio in Danimarca”?
NOTE:
[1] La nascita della Russia https://www.storicang.it/a/nascita-della-russia_16011
[2] L’ex complice ha raccontato quanto guadagna Zelenskij sul sangue degli ucraini https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lex_complice_ha_raccontato_quanto_guadagna_zelenskij_sul_sangue_degli_ucraini/45289_59310/
[3] Zelensky offre personalmente gli ordini di eliminare l’obiettivo – un complice fuggitivo https://politnavigator.news/zelenskijj-lichno-otdajot-prikazy-na-likvidaciyu-neugodnykh-beglyjj-podelnik.html
[4] L’ex complice ha raccontato quanto Zelensky guadagna sul sangue degli ucraini https://politnavigator.news/byvshijj-podelnik-rasskazal-skolko-zarabatyvaet-zelenskijj-na-krovi-ukraincev.html
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