di MOWA
«Noi siamo la nostra memoria, noi siamo questo museo chimerico di forme inconstanti, questo mucchio di specchi rotti.» (Jorge Luis Borges)
E’ importante fare alcuni esempi di come la memoria di molti sia stata compromessa portando all’oblio di quanto accaduto, e danneggiando, in tal modo, la sopravvivenza democratica del paese, infatti, oggi, vengono riproposti, anche se in chiave moderna, proprio gli stessi paradigmi antidemocratici del passato.
Il primo esempio potrebbe essere il desiderio dei camerati fascisti, salvati dagli alleati alla fine della guerra, di non adeguarsi alla nuova realtà come cantavano in una canzonetta
«Il 25 Aprile è nata una puttana e l’hanno chiamata Repubblica italiana».
Tra quei bellinbusti vi erano il criminale di guerra Rodolfo Graziani, [1] il firmatario e redattore delle leggi sulla razza, Giorgio Almirante, il componente della X MAS (che fece, anche, parte del governo della Repubblica Sociale Italiana -RSI-, come il “compare” Augusto De Marsanich) Junio Valerio Borghese al quale, nel 1971, fu spiccato un mandato di cattura per il tentativo di colpo di Stato in Italia avviato e poi fermato nel giro di poche ore nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 1970… Tutti personaggi riciclati con incarichi importanti nel Msi insieme a molti altri come loro.
Oggi, nell’indecenza più totale, c’è chi, provenendo da quelle fila politiche, ricopre incarichi importantissimi nelle istituzioni e si permette di sfoggiare, orgogliosamente, ai giornalisti collezioni di statue di Mussolini nella propria dimora, dichiarando di voler partecipare alla festa dell’antifascismo, il 25 Aprile, offendendone, in tal modo, il significato valoriale.
Il 25 Aprile, però, a differenza della festa della bocciofila sotto casa o del circolo della pesca, esprime il più alto senso di separazione culturale da chi alberga, con equivocità, nella Repubblica, quella Repubblica nata dalla Liberazione dal nazifascismo con grande sacrificio di chi ha dato la vita per donare a tutti noi un Paese libero e democratico. E che si sappia chiaramente che nessuno di coloro che proviene da quelle fila politiche ha mai fatto una sincera e chiara abiura di quel periodo storico vissuto sulla pelle degli italiani. Anzi, si regna nella totale equivocità.
Regnano sovrani, invece, i continui stillicidi contro i pilastri della Costituzione della Repubblica antifascista come quello, fatto passare in questi giorni, dell’autonomia differenziata e rispetto al quale, ben risponde, sui social, Luigi De Magistris:
«Il consiglio dei ministri approva, all’unanimità e tra gli applausi, il disegno di legge sull’autonomia differenziata. Un progetto eversivo dell’ordine costituzionale presentato dal ministro contro il sud Calderoli. Il Governo in questo modo attenta all’unità nazionale. La Premier da ora non è più la leader di fratelli d’Italia ma dei traditori d’Italia. Il Sud resisterà e respingerà al mittente questo disegno dei poteri forti contro il popolo meridionale. Metteremo in campo una resistenza e una lotta che ci condurrà alla vittoria contro chi vuole distruggere il nostro mezzogiorno. Non passerete!»
La risposta dell’ex magistrato, ora facente parte di Unione popolare, dovrebbe sollevare le coscienze di ognuno rispetto all’ennesima prova portata avanti da ambigue figure politiche (che di mimetismo fanno mestiere) che mettono in difficoltà la Repubblica.
Non sono, poi, così lontani i tempi in cui hanno tentato (e continuano) di sovvertire l’ordine statale ad opera di vari soggetti eterodiretti (fascisti, terroristi neri, servizi segreti, mafiosi, think thanks internazionali, politici corrotti, gladiatori CIA, massoneria… ) come ben ricordati dal magistrato Ferdinando Imposimato in “Borsellino ucciso perché, come Falcone, indagava su Gladio e i delitti politici. Nell’agenda rossa scomparsa tracce di queste indagini”. [2]
Ed è importante, come dice, ancora, molto bene Ferdinando Imposimato rendersi conto:
«…della necessità di informare, prima di tutto correttamente, i cittadini… come riusciamo a risolvere la crisi del nostro paese. E allora dobbiamo credere a cose, che sembrano inverosimili, ma che sono vere, perché questo è l’unico modo per salvare l’Italia e portare ai giovani la vera democrazia.»
se si vuole ripristinare correttamente la barra di navigazione verso la democrazia e ridare, finalmente, speranza alle nuove generazioni evitando che cadano vittime della trappola orchestrata a loro danno con una “strategia della tensione” di nuovo conio che riappare orchestrata attraverso i soliti eterodiretti “cattivi maestri” di sempre, [3] squallidi suggeritori intrareazionari (provenienti da oscure file politiche) che portarono, negli anni scorsi, a bloccare le lotte degli oppressi colpendo, anche, tutti coloro che si erano opposti al loro folle delirio antisociale. [4]
NOTE
[1] https://www.iskrae.eu/wp-content/uploads/2017/10/ONORIAMO-UN-TRADITORE.pdf
[2] https://youtu.be/VCZ90VyGZdM
[3] https://youtu.be/-C704aAy4Y4
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