di MOWA
«Tracciate una bella linea diritta fra il potere monarchico e quello dispotico: risulterà così sottile che tanti occhi non riusciranno a distinguerla.» (Voltaire, Quaderni, XVIII sec.)
Ormai non è più un mistero per nessuno (salvo qualche rara o interessata eccezione) che le formazioni politiche odierne siano frutto di una scellerata modifica costituzionale (voluta dai poteri forti massocapitalistici) che ha trasformato i partiti istituzionali in un apparecchio calideoscopico che, ruotato controluce, mostra mutevoli forme geometriche simmetriche, rimanendo, però, pur sempre, un mero gioco di sole luci e non mutando nulla della realtà.
Infatti, queste formazioni si riproducono proprio come girini, in attesa, poi, di diventare rane negli allevamenti dei think thank massocapitalistici e sperare di fare un balzo in avanti senza avere, però, un basamento cultural-ideologico fermo con un solido futuro per le generazioni a venire a cui dicono di rivolgersi o, addirittura, per quelle presenti. Nel frattempio continuano a lanciare un gracidio sterile con la speranza di essere confermati in quell’acquitrino che è diventato la sede del Parlamento. Un luogo nobile, il Parlamento, che dovrebbe rappresentare i bisogni della popolazione ma che è stato fatto diventare una discarica delle peggiori bassezze umane dove legiferare ad personam, oppure scranno per malavitosi che lo usano per sfuggire alla giustizia, o, peggio ancora, dove spendere parole verso gli oppressi del paese con il solo fine di conservare i privilegi acquisiti in quello stesso consesso.
Un calcolato gradualismo, fatto da manovratori massocapitalistici attraverso i propri lacchè politici, che conduce verso un sistema che produce quell’humus culturale di stanchezza politica nella popolazione, ormai disillusa, perchè non ha mai visto realizzate, le innumerevoli necessità che, rimangono, così, sempre ferme al palo dei desideri (inteso come bisogni), anzi, è evidente che si voglia spingere la stanchezza della gente verso un costrutto che sfoci in una rabbia sociale da indirizzare verso l’uomo (o il Governo) forte.
Quante volte, questi calideoscopici parvenù (i più esperti dei “cattivi maestri” i radicali), con la scusa della tolleranza democratica (liberale) hanno girato lo sguardo dall’altra parte su temi importanti, quali lo sviluppo economico, picconando leggi a protezione dell’occupazione stabile (es. art. 18 Statuto dei lavoratori), che, invece, se mantenute, avrebbero evitato la crescente povertà complessiva della popolazione, e hanno distratto l’agenda politica con temi di second’ordine spingendo gli uni contro gli altri e facendo avanzare gli interessi delle multinazionali?
Nel contempo, mentre si distruggono le basi sociali di una Repubblica democratica, nata dalla Resistenza al nazifascismo, i massocapitalisti soffiano a poppa per far avanzare le milizie reazionarie che allarmano giornalisti/scrittori sensibili come Stefania Limiti che scrive sulla sua pagina FB:
Memoria. Quando voterete ricordate che #giorgiameloni è soprattutto, prima di tutto, figlia politica di quest’uomo, Pino Rauti, l’uomo nero della strategia della tensione (https://www.facebook.com/photo/?fbid=10222485381983204&set=a.10200132888464836)
L’ennesima dimostrazione di come tutto l’asse politico mondiale sia stato fortemente usato da questi soggetti che manovrano dietro le quinte [1] spingendo a condurre le popolazioni a soluzioni irriverenti verso la democrazia con il fine di predare il predabile e sottrarre (ma sarebbe meglio dire: rubare [2]) beni ad altri con la scusa delle divergenze ideologiche. [3]
Ma come in tutto quanto accade vi sono spiragli di riscatto sociale degli oppressi con tentativi di invertire la rotta verso più equità e giustizia come nel caso di alcune neoformazioni [4], però, bloccate sul nascere dalla censura ingegneristica istituzionale ideata dai massocapitalistici o con la comparsa di vecchi “cattivi maestri” [5] che hanno il sicuro intento di indirizzare, con la loro proverbiale retorica, verso strade senza uscita quel disagio socio-politico che esiste da decenni e che ha bisogno di un balzo in avanti di meritato orgoglio.
NOTE
[2] https://www.facebook.com/watch/?v=581034766901729