di MOWA
«Bisogna guardare la tv portandosi appresso un paracqua ideale che permetta al nostro cervello di restare asciutto e lucido, di non inzupparsi di tutte le informazioni distorte, contraffatte, alterate, finalizzate che ci vengono propinate.» (da Segnali di fumo – Andrea Camilleri)
Gli Stati occidentali accusano quelli dell’altra metà del Mondo di non raccontare la verità su quanto sta accadendo e, addirittura, di fare propaganda utilizzando le varie notizie adattate per fini politici.
Ora, le domande lecite che una persona perbene si dovrebbe porre sono:
“È possibile capire se una notizia è stata manipolata o meno?
Esiste un metro di misura per stabilire che ciò che viene propagandato non sia una bugia?
Quali sono gli eventuali accorgimenti da adottare per non cadere nella rete delle frottole?
Domande che difficilmente avranno delle risposte concrete perché, malauguratamente, chi detiene il “potere” non lascia spazi alla dialettica ed alla eventuale legittima riscossa di sincerità.
Una delle tante dimostrazioni di come il “potere”, nelle sue varie forme, si autocandida a conservare la propria posizione dominante l’abbiamo avuta in vari casi, esempi? Jamal Khashoggi, oppure, Giuseppe Fava, o, ancora, Andrea Rocchelli… se si approfondisce, la lista diventa interminalbile.
Poi, ci sono casi di giornalisti che, una volta smascherate le “trame” che si annidano dietro la diffusione delle “notizie” che, in realtà, sono veline date da altri centri di “potere”, muoiono misteriosamente in giovane età come avvenuto al tedesco Udo Ulfkotte ed ad una delle sue fonti.
Altri, ancora, nel fare il coscienzioso lavoro di giornalista non allineato (per non dire asservito) vengono incarcerati come nel caso di Julian Assange.
Una cosa che accomuna tutti questi giornalisti è il silenzio “assordante” sia dei loro “colleghi” che dell’opinione pubblica ormai in preda dell’oblio più totale e manipolati da quel “potere” che li ha plasmati a dovere pronti ormai a digerire qualsiasi cosa. Una dimostrazione plastica è il blocco delle notizie rispetto al conflitto russo-ucraino con la censura delle testate giornalistiche russe nei portali web, tutto con la banale scusa che “fanno propaganda”.
Questo è il “potere” della leadership masso-capitalista che va ben oltre ogni aspettativa di controllo delle volontà, delle decisioni, della stessa libertà con cui si sciacquano la bocca dicendo di voler tutelare i propri abitanti che, ahimè!, accettano di buon grado la situazione perché privati del senso critico.
Il gran lavoro di smantellamento del P.C.I. (da Togliatti a Berlinguer, l’unico partito che era stato capace di smuovere le coscienze e ottenere grandi migliorie sociali nel Paese) da parte dei masso-capitalisti ha voluto dire arretratezza sociale complessiva sino ad arrivare ad avere presidenti del Consiglio dei ministri inadeguati, parlamentari o partiti illegittimi tanto da far disertare le urne a tanti elettori che non si sentono rappresentati , leggi capestro per gli oppressi ed, ora, anche una cobelligeranza non dichiarata – in pieno stile omertoso come sanno fare bene i mafiosi – con l’invio di armi (e nulla ci vieta di pensare anche ad altro) nel conflitto russo-ucraino senza che si possa avere la possibilità di dare voce a quella percentuale maggioritaria di contrari che non vogliono essere complici di uno sterminio voluto da quelle scelte istituzionali rappresentate nelle cronache giornalistiche di un mainstream sempre più con l’elmetto.
Foto di Egor Vikhrev