di MOWA
«Ho l’impressione che non ci si renda conto della dimensione di quello che sta succedendo, stiamo assistendo ad un conflitto frontale tra potenze che è già andato oltre l’Ucraina: le sorti del pianeta sono ad estremo rischio» (Marco Revelli a Piazzapulita il 29 aprile 2022)
Come si fa a dare torto ad uno dei tantissimi commenti sul conflitto russo-ucraino che imperversano sul web:
«sveglia gente…. Allora, la Nato arma e addestra militarmente l’Ucraina da almeno dieci anni, con la guerra in corso i vari paesi europei inviano armi offensive all’Ucraina, la Gran Bretagna manda armi modernissime anticarro e supporta militarmente gli attacchi ucraini in territorio Russo, dalla Romania (paese Nato) partono due missili che colpiscono e affondano l’ammiraglia Russa del Mar Nero, Usa e Europa fanno sanzioni per mettere in difficoltà la Russia…. e poi quando la Russia dice “il gas me lo pagate in rubli” e decreta lo stop di gas a Polonia e Bulgaria, gli altri dicono che questa è una provocazione inaccettabile. Ancora, se la Russia dice “attaccheremo e distruggeremo in Ucraina i rifornimenti di armi senza badare a chi li sta trasportando e se ci sono istruttori stranieri, soprattutto inglesi”, allora dicono che la Russia provoca escalation pericolosi che porteranno alla terza guerra mondiale. Ma voi gente, ci ragionate su queste cose?»
Inoltre, pian piano, e mentre i soldati russi avanzano sul terreno del conflitto, sta emergendo che vi sono forti presenze di soldati stranieri provenienti da altri Stati (USA, Gran Bretagna, ecc.) che combattono a sostegno degli ucraini smentendo quanto, invece, è stato giurato, scritto o declamato sui media nei giorni precedenti l’inizio del conflitto ovvero che l’Occidente non ha avuto responsabilità alcuna in quanto sta accadendo e che non ha mai fatto nulla per creare instabilità nell’area ad Est. Quanto, invece, si sta scoprendo rafforza, la tesi di Putin di un accerchiamento programmato ai danni della Russia. Non solo! Ci si mettono, pure, le immagini o video che vengono taroccati dai sostenitori degli ucraini ad aggravare la situazione, peggiorando il già precario equilibrio e andando verso un disastro politico-militare.
Tutto questo, grazie anche, alle forti complicità di paesi come l’Italia che non sanno sganciarsi da dinamiche guerrafondaie e operano per l’interesse di pochi e “soliti noti”, in spregio alla Costituzione. Aveva ragione da vendere alla prof.ssa di Diritto costituzionale, Lorenza Carlassare, quando su il Fatto quotidiano del 28 aprile scriveva:
«“Ora non si tratta nemmeno più di armi difensive ma, come dice Johnson, per attaccare i russi” […] “La Costituzione italiana è pacifista” […] “La retorica bellicista, a giornali e reti unificati, è insopportabile. Quando non si parla della guerra ‘santa’, c’è il telefilm che santifica Zelensky” […] (D:) Professoressa, partiamo dall’articolo 11, così bistrattato in queste settimane. (R:)L’Italia ripudia la guerra: il verbo ‘ripudia’, che nella prima bozza era ‘rinuncia’, è stato voluto dai Costituenti perché esprime un rifiuto assoluto della guerra, anche con un valore morale, non solo politico. C’è stata, nella votazione, quasi l’unanimità. L’ispirazione pacifista della Costituzione dunque è nettissima, anche per come è formulata la seconda parte dell’art. 11 quando afferma che l’Italia ‘consente, in condizione di parità con gli altri Stati, le limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni’. In definitiva: la guerra difensiva è l’unica consentita, le controversie internazionali vanno risolte per via negoziale, una via in questo momento completamente assente; non esistono ragioni diverse dalla necessità di rispondere a un attacco armato sul proprio territorio che possano legittimare la guerra.»
Questioni, quindi, non di lana caprina ma di corretta interpretazione del dettato costituzionale. Costituzione che tutti gli italiani sono tenuti a rispettare, a maggior ragione, chi presiede cariche pubbliche istituzionali come la Presidenza della Repubblica o quella del Consiglio dei ministri, pena, altrimenti, la valutazione di un tradimento dei valori della Costituzione perseguibile penalmente.
Ci si chiede da tempo cone possano essere considerate le leggi che hanno valenza minore se non viene, addirittura, rispettata la Costituzione da chi siede negli scranni istituzionali. Infatti, si continua ad oltraggiare sia la Costituzione che le leggi lasciando, perfino, sfilare, il 30 aprile, centinaia di fascio-criminali, che indisturbati hanno fatto, militarmente, il saluto a braccio teso nella città di Milano, Medaglia d’oro al valore per la Resistenza al nazifascismo.
In diverse occasioni si è fatto rilevare, su questo sito, lo strisciante “consenso” e “assenso” degli apparati istituzionali – che vanno dalle Forze dell’Ordine sino ai Prefetti o dalla magistratura sino ai partiti/sindacati – verso il rigurgito reazionario che ha portato al crescente manifestarsi di fenomeni criminosi politici come (tra i più gravi) l’assalto alla CGIL di Roma o alle varie sedi dell’ANPI sul territorio italiano da parte di nazifascisti/nazionalisti sottovalutando quanti di costoro godano della complicità di finanziamenti derivanti dall’intreccio internazionale.
Non mancano le responsabilità, per la formazione delle idee nell’opinione pubblica, di quell’informazione propinata dai media, ormai appiattiti, e non giustificabili, sulla propaganda di un potere che utilizza sempre più le fake per confondere o falsare la verità, e con l’intento di limitare od eliminare la diffusione di una possibile contrapposizione alle notizie da loro riportate come assolute. E, infatti, si sente sempre più la mancanza di un contraltare degli articoli.
Questo tipo di revisionismo ha dato luogo, nel tempo, alla formazione di un’opinione pubblica scettica nei confronti di quanto viene comunicato dagli apparati ufficiali perché, spesso, ne è stato fatto un abuso/uso improprio che ha prodotto “mostri” come i no-vax o, peggio ancora, ha trasformato i vari battaglioni ucraini, come quelli di Azov, santificandoli ed eliminando un’importante specificazione culturale come il sostantivo nazisti, cioè, la connotazione di quell’ideologia nazionalsocialista incentrata sul mito della superiorità della razza ariana e, quindi, caratterizzata da prepotenza e da idee razziste.
Dovrebbe, inoltre, far riflettere il falso pudore solidaristico delle diverse forze liberali europee (italiani inclusi) che hanno voluto dare un aiuto “indistinto” a coloro che sono scappati dal conflitto russo-ucraino, senza distinguere chi si è macchiato, sia con l’appoggio diretto che con la partecipazione (attiva o passiva) al diffondersi del nazismo e che, da complice ha taciuto (o omesso) sulle atrocità che i nazisti in loco hanno commesso sui propri abitanti (esseri umani).
Una strana e ingiustificabile cointeressenza culturale tra liberali e nazismo di cui (si spera), la Storia dovrà dare ragione.
Importante è ascoltare chi ha voluto contrastare in modo energico il diffondersi di una visione del mondo fuori dagli schemi di accettabilità umana in quanto criminale.
Ai posteri l’ardua sentenza…