di MOWA
«Est modus in rebus: sunt certi denique fines, quos ultra citaque nequit consistere rectum…» [Vi è una misura nelle cose: vi sono infatti determinati confini al di qua e al di là dei quali non può esservi il giusto...] (Orazio)
Si è rimasti un po’ delusi, per non dire amareggiati, dall’ultima trasmissione di Report, del 20 dicembre 2021, che parlava dei dispositivi di videosorveglianza Hikvision piazzati in Rai in quanto la visione data, sui servizi di cybersicurezza, ci è parsa un po’ deformata e disinformante. Già altre volte si era evidenziato che il sistema di videosorveglianza era uno degli aspetti più scottanti e delicati per quanto riguarda la sicurezza delle persone e/o dei paesi perché, se attivati con le dovute accortezze, potrebbero sventare atti illeciti di eventuali malintenzionati; ma, purtroppo, come in ogni cosa, tale opportunità ha i suoi risvolti negativi che vanno approfonditi.
La trasmissione Report verteva sul fatto che i dispositivi di videosorveglianza analizzati raccoglievano e raccolgono dati che, poi, vengono trasmessi (nel paese cinese) per essere usati con altre “finalità” rimaste, purtroppo, nel vago. I giornalisti, però, si sono dimenticati di fare il giusto equilibrio con altri sistemi, che esistono da decenni, prima che quest’ultimo fosse messo in negativo sotto la lente d’ingrandimento.
Si era parlato in più occasioni, ad esempio, dei “vari sistemi come Echelon o PRISM che hanno il compito di “raccogliere informazioni analizzando il flusso di dati nazionali e internazionali che passava attraverso i vari server sotto forma di email, foto, video e file audio, per seguire una pista che conducesse ad obiettivi interessanti per l’intelligence statunitense.”… “ «Il novantotto per cento delle informazioni raccolte da PRISM proverrebbe dai server di Microsoft, Google e Yahoo. Dobbiamo essere sicuri che queste fonti non vengano danneggiate» è scritto in un documento segreto della NSA riportato dal Washington Post. Alcuni ufficiali d’intelligence definiscono «il PRISM la fonte d’informazioni più importante per i briefing diretti al Presidente, considerato che lo scorso anno è stato citato ben 1.477 volte. Di fatto, sta diventando lo strumento di maggior sostegno allo spionaggio su scala mondiale di tutta la storia della NSA.»” [1]
Nessuno ama essere osservato da sistemi di videosorveglianza anche se dall’altra qualcuno ne rivendica la giustezza del controllo perché hanno assicurato alla giustizia, catturandoli, malfattori che hanno commesso delitti di diversa natura. Ed è in quest’ultimo contesto che, forse, i cinesi si sono attrezzati onde evitare, come già avvenuto con terroristi uiguri e altri, che si facessero azioni dannose per la popolazione.
La cosa che traspare dalla suddetta trasmissione è che gli altri dispositivi di videosorveglianza sono, invece, immuni da quanto riscontrato da Hikvision senza aver, però, analizzato se corrisponda al vero. Una domanda semplice semplice la vogliamo porre a chi ha realizzato quella puntata di Report.
Siete proprio sicuri che gli altri sistemi di videosorveglianza in commercio non abbiano collegamenti, ad esempio, con Israele, gli USA, ecc.?
Non si capisce, proprio, perchè non venga posta dai giornalisti di Report la stessa attenzione verso quello che viene definito il sistema cosiddetto dei “Cinque Occhi” – Stati Uniti d’America, Regno Unito, Australia, Canada e Nuova Zelanda – che registra ogni genere di comunicazione (quindi anche quella di videosorveglianza) ma che non è stato in grado, stranamente, di segnalare alle autorità atti terribili come l’attentato dell’11 settembre o altri. Forse qualcuno dovrebbe congratularsi dell’efficienza delle autorità investigative cinesi che sono state capaci, a differenza di altri paesi di sventare attentati contro la sicurezza del proprio Paese.