di MOWA
“In questo mondo vile, ogni cosa è vera o falsa secondo il colore del vetro attraverso il quale la si guarda.”
(Pedro Calderon de la Barca)
E’ arrivato, anche, il 2021 con un bagaglio di palpitazioni per un anno passato tra preoccupazioni, incertezze e alla ricerca di un futuro sereno che, però, fatica ad arrivare dopo le proposte che vengono avanzate da persone, che in altri momenti si sarebbero chiamati predoni ma, ora, la ragionevolezza ci impone di moderare il linguaggio per non incorrere in equivoche interpretazioni.
Infatti, sono passate solo poche ore dal countdown dell’anno 2020 e riecheggiano ancora le circostanze di un perverso gioco delle parti su chi abbia danneggiato di più la stabilità psicologica di una popolazione che veniva riempita di illusioni, farcita di retoriche promesse, “augurando” dei consistenti cambiamenti positivi e, invece, gli sono state donate, invero, manciate di menzogne con companatico di dolorose ferite alla comunità.
Un coacervo di attori che si sono, a turno, alternati nel cospargere di illusive fandonie le povere vittime: la popolazione. Non sono mancati, infatti, coloro che promettevano, visto che il “mondo è stato colpito duramente”, di richiamare “l’unità morale e civile degli italiani” osando sfruttare la retorica per rilanciare le diversità, invece, di cassarle con frasi ad effetto come: “Non si tratta di annullare le diversità di idee, di ruoli, di interessi ma di realizzare quella convergenza di fondo che ha permesso al nostro Paese di superare momenti storici di grande, talvolta drammatica, difficoltà” dimenticandosi che fu uno dei protagonisti del degrado costituzionale che si è ripercosso sulle leggi sia elettorali che morali di quel Paese che dice di voler “tutelare”.
Un Paese che sta per essere “regalato” definitivamente a malfattori, e che, la Trattativa Stato-mafia non fu altro che un intermezzo per arrivare a soggiogare una popolazione che ha conosciuto la dittatura ma che non è riuscita a liberarsene per sempre, visto il forte inquinamento istituzionale di cui è pregna l’amministrazione pubblica e che, forse, gli assegnerà un nuovo Presidente della Repubblica con poche carte in regola ed in “odore” di massoneria.
Non sono pochi, infatti, i segnali in quella direzione che, guarda caso, arrivano proprio da quelle stesse figure che furono “ideate” dai castigatori della Repubblica antifascista nata dalla Resistenza e che la vorrebbero modificata (cosa parzialmente realizzata) e definitivamente distrutta (cosa alla quale ambiscono).
Diventa, quindi, irritante sentire parole che si odono come sprecate perché non efficaci a modificare l’indirizzo visto che giungono da musicisti stonati e che, certamente, non suonano per quello a cui vorrebbero far credere di essere rivolte ma, invece, all’indirizzo di diversi cantori.
Diventa, perciò, difficile oggi credere, anche visti i pregressi indirizzi di prestazioni sociali di non tutela della Costituzione medesima a cui fanno spesso e impropriamente appello, e immaginare che siano ritornati sulla strada di Damasco. Personaggi temporanei della Storia che, invece, somigliano più a quelli mitologici, condannati alla persecuzione eterna in quanto cercarono di scalare l’Olimpo e furono uccisi perchè vollero sfidare Zeus.
Retorica che vorrebbe convincere la popolazione della bontà delle azioni sin qui svolte quando, invece, si sono acuite le diversita tra ricchi e poveri, tra oppressi ed oppressori e, quindi, si sprecano in vista di un rinnovato orizzonte di vero “giro di boa” e che inizia a far breccia nella testa delle persone perbene come la funzione importante che ebbero partiti seri come quello comunista di Enrico Berlinguer (P.C.I.) che ebbe la capacità di indicare a quelle masse prospettive e “sogni” di un autentico Paese democratico nella prassi e non solo decantato come stanno interpretando questi predoni odierni. C’è bisogno di realismo e concretezza per realizzare quel “sogno” e, solo, su quella strada lo si può fare… Tanto più alla vigilia del centenario di quel 21 Gennaio 1921 che fece sorgere a Livorno il partito di Gramsci, Togliatti…
Foto di Jude Beck