Secondo quanto appreso il 16 giugno dall’Associated Press, le ricerche ed analisi più recenti e su maggiore scala effettuate su campioni di sangue raccolti all’inizio dell’anno scorso nel territorio degli USA tra oltre 24 mila cittadini hanno dimostrato che il virus del Covid era già comparso a dicembre del 2019 negli USA, parecchie settimane prima della conferma da parte dei funzionari di sanità della scoperta del primo caso di infezione.
Benché alcuni esperti esprimano ancora riserve, i funzionari sanitari federali hanno cominciato ad accettare il dato di fatto che una nuova infezione da coronavirus dalle cause sconosciute potrebbe aver fatto la sua apparizione negli Stati Uniti prima che tutto il mondo si accorgesse del nuovo pericoloso focolaio del virus in Cina.
Natalie Thornburg, capo ricercatrice immunologa ed esperta di virus respiratori del CDC (Centers for Disease Control and Prevention) degli Stati Uniti ha affermato: “Qui ci possono essere stati casi rari e sporadici apparsi prima di quanto potessimo sapere. Non è stata una situazione diffusa almeno fino alla terza decade di febbraio”. Ella ha aggiunto che tali risultati hanno dimostrato che per i vari paesi è necessario collaborare e coordinarsi il più rapidamente possibile per identificare nuovi virus.
I funzionari del CDC degli USA hanno affermato che la scintilla che ha innescato l’epidemia nel Paese è emersa nelle 3 settimane tra la metà di gennaio e l’inizio di febbraio. Tuttavia in accordo alle ricerche successive, comprese quelle compiute dallo stesso CDC, hanno provato che un numero ridotto di casi di contagio domestici erano apparsi molto prima.
2021-06-17