Vorrei usare le parole di un compagno di Milano (Danilo Tosarelli) tenute all”assemblea dei dipendenti pubblici di Milano il 10 u.s. per affermare quanto denunciato, da tempo, da molti compagni, ovvero la continuità programmatica di Pisapia con la precedente amministrazione (Letizia Moratti, PdL) e l’accondiscendenza della CGIL:
“… Dal 12 gennaio 2012 stiamo ancora aspettando di essere convocati e nel frattempo si sommano i ns feriti e i tanti infortuni sul lavoro.
Così non va bene e lo voglio dire con molta forza…
Proprio perchè ho votato e sostenuto Pisapia, credo di avere il diritto di essere più incazzato di altri.
Pisapia promise in campagna elettorale, che in caso di vittoria vi sarebbe stata da parte della sua giunta piena disponibilità al confronto con tutti.
Massima valorizzazione delle risorse e delle professionalità interne all’Ente e pieno riconoscimento con pari dignità per ogni organizzazione sindacale rappresentativa dei lavoratori e delle lavoratrici del Comune di Milano.
Dopo 2 anni di governo non mi pare che le promesse siano state mantenute.
Un conto è confrontarsi prima di prendere una decisione, altro è convocare le OO. SS. per comunicare decisioni già prese!!
La lista dei peccati si allunga di giorno in giorno e le varie testimonianze che oggi abbiamo ascoltato ne sono la riprova.
Voglio dire che tutto ciò lascia a me e chissà a quanti altri un sapore amaro, una gran delusione e lasciatemelo dire… lo considero un tradimento.
Ma voglio concludere con 2 parole rivolte alla CGIL che non aderirà a questo sciopero generale del 13 maggio.
Nell’assemblea che la CGIL ha fatto separatamente qualche giorno fa, la stessa ha individuato le stesse criticità nostre.
Troverete nel loro ordine del giorno finale le stesse analogie, ma lo sciopero non viene preso in considerazione.
Si minacciano forme di mobilitazione nel caso l’Amministrazione si dimostrasse ancora sorda alle richieste di nuovi tavoli di confronto.
E nel frattempo? Posso dire che la scelta di non partecipare allo sciopero generale risulta sospetta?
Proprio perchè provengo dall’esperienza CGIL, da cui ne sono uscito dopo molti anni di militanza, voglio essere franco.
Ritengo che nessuna organizzazione sindacale possa permettersi di avere un governo amico.
Vi possono essere delle affinità, delle simpatie, ma vanno sempre valutate le scelte di un governo.
E se l’operato di quel governo, qualunque esso sia, lede i diritti e le conquiste dei lavoratori, bisogna avere il coraggio di dire NO.
Dire NO significa voler opporsi con determinazione sino ad arrivare alla forma estrema della protesta che è lo sciopero generale.
Nonostante i gravi problemi presenti, la CGIL non aderirà a questo sciopero. Tutto ciò non le fa onore.
Ma proprio perchè credo che i tanti iscritti CGIL siano persone consapevoli, non abbandono la speranza di vedere molti di loro partecipare al ns sciopero generale di lunedì.
A loro voglio dire che li aspettiamo. ”
… credo, però, abbia avuto ragione il dipendente pubblico Walter Montella intervenuto alla Conferenza Operaia di Pontedera (https://www.iskrae.eu/?p=4873) quando sosteneva: “Che ruolo hanno avuto i dirigenti sindacali della Funzione Pubblica rispetto le politiche di esternalizzazione? Enorme!
Enorme e fortemente connivente a quello che è diventato poi lo sperpero del denaro pubblico e l’indebolimento del fronte democratico e di tutela del patrimonio collettivo sino a cagionare, in moltissimi casi, la chiusura delle produzioni strategiche del nostro paese.”
MOWA