Denunciati i Brixia Blue Boys: secondo la Digos “usurpavano le funzioni di polizia” durante le ronde.
Dietro il volontariato armi e simboli fascisti: nei guai Brixia Blue Boys
Dietro la facciata di associazione benefica si nascondeva un gruppo di estrema destra che sostituendosi alle forze dell’ordine, organizzava ronde con manganelli e sfoggiava simboli fascisti. Indossavano uniformi mai omologate e di notte pattugliavano la stazione ferroviaria contrastando la criminalità, una prerogativa quest’ultima di esclusiva competenza della polizia. Per questo, la Digos di Brescia ha avviato un’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica nei confronti dei Brixia Blue Boys. L’operazione ha portato questa mattina a provvedimenti di perquisizione e sequestro a carico della sede dell’associazione e dei suoi appartenenti. All’interno della sede sono stati trovati bastoni, armi da taglio e un fucile detenuto illegalmente. Tra l’altro, spiegano dalla questura, i Brixia Blue Boys non erano nemmeno iscritti nel registro delle associazioni benefiche. Una realtà organizzata gerarchicamente e orientata verso ideologie di estrema destra. Del resto, il presidente e fondatore Mirko Mancini lo scorso giugno si era candidato alle amministrative di Brescia con CasaPound. In rete, sono inoltre facilmente reperibili immagini che raffigurano i Brixia Blue Boys presenti a una delle ultime cene comunitarie di Avanguardia Nazionale. Non a caso, quella che si sarebbe dovuta svolgere domani sera (come sempre in contemporanea con Roma) è stata rinviata a novembre. Coincidenze o un semplice caso?
24/10/2018