Alla sfortunata ritirata dall’Afganistan, al cattivo maneggio della pandemia nel suo paese, al fallimento del richiamo alla sollevazione in Cuba lo scorso 15 novembre, l’amministrazione di Joe Biden «non dà strike» e annuncia per questa settimana il suo prossimo errore.
E insistono a fare i ridicoli una volta dopo l’altra. Alla sfortunata ritirata dall’Afganistan, al cattivo maneggio della pandemia nel suo paese, al fallimento del richiamo alla sollevazione in Cuba lo scorso 15 novembre, l’amministrazione di Joe Biden «non dà strike» e annuncia per questa settimana il suo prossimo errore.
Due settimane fa, Biden ha creduto di lanciare una palla rapida annunciando che stava analizzando la possibilità di boicottare i Giochi Olimpici d’Inverno a Pechino il prossimo febbraio, decidendo che nessun funzionario del suo governo assisterà alla grande manifestazione sportiva, ma la misura non implica proibire la partecipazione degli sportivi statunitensi e contro questa intenzione si è già pronunciato il Comitato Olimpico degli Stati Uniti.
Il mandatario ha detto che si tratta di «mandare un messaggio alla Cina nello scenario mondiale», ma ha tardato settimane a decidersi, pur avendo a suo favore il criterio di pregiudicare l’importante appuntamento sportivo da parte del Consiglio di Sicurezza Nazionale, perchè nel momento della sua più bassa percentuale d’approvazione della sua gestione presidenziale tra il popolo, un altro fallimento sarebbe la continuità di una catena.
Nella riunione tre Biden e Xi Jinping, lunedì 22 novembre, lo statunitense non ha parlato del boicottaggio e quattro giorni dopo è apparso il segretario di Stato Anthony Blinken, assicurando di stare in un’attiva conversazione con gli alleati per cercare appoggio, anche se ha segnalato che il Comitato Olimpico USA, che aveva boicottato Mosca nel 1980, come Los Ángeles nel 1984, ha dimostrato che utilizzare questi eventi come strumenti politici è stato un errore.
La Cina, l’unico paese del mondo che ha organizzato due Giochi Olimpici, quelli dell’estate nel 1984 e ora quelli d’inverno, gode di un gran prestigio internazionale per preparare l’appuntamento con qualità. Nel mezzo dell’eco con gli organi statunitensi della stampa attorno al tema, il portavoce del Ministero delle Relazioni Estere della Cina, Zhao Lijian, ha avvisato che la Cina prenderà «contromisure» se Washington accetta il boicottaggio.
Non saranno i successi quelli che non lasciano «dare strike»a Biden? ( GM – Granma Int.)
10 dicembre 2021