di Andrea Cinquegrani
Osi pensare, popolo bue, che il Puro Spirito possa interessarsi mai di cose vilmente terrene, impegnato com’e’ nelle sue ascese (“salite”) verso Monti e Vette del Futuro? Che possa mai prestare le sue Alte attenzioni a sciocchi punti di pil in meno, eserciti da centomila scansafatiche e bamboccioni per strada, plotoni di cassintegrati-precari-neri-sottopagati, pensionati tagliati e dissanguati? Possa distogliere il suo Puro Sguardo da quel cielo terso e da quell’Inquilino Maximo (non D’Alema) sopra di lui, per preoccuparsi se 1 italiano su 3 e’ a rischio poverta’ e gli piove addosso un uragano di tasse che manca solo quella sul respiro e il battito cardiaco tickettato, e poi tariffe che luce e gas sono da asfissia, fai benzina e muori accis(o)e, prendi tangenziali e autostrade ti rapinano, buttare un sacchetto di monnezza e’ roba che devi farti sceicco. E ancora, popolo bue, bestialmente indottrinato: ti sfiora il sacrilego sospetto che Lui, lo Spirito (non l’una volta Banco di S.), possa volgere anche per un istante il suo Puro Pensiero al vil danaro, a Banche e Assicurazioni, che pure svolgono una loro Alta Missione?
Giammai, eretico. Perche’ Lui, l’Unto, e’ sceso (ma non era salito?) per portare il suo Verbo, «forzando la mia natura» (ha sussurrato a pia Lilli Gruber il 4 gennaio), con «spirito maieutico», percorrendo le strade di questo «Bel Paese del sorriso» (23 dicembre), per renderci consapevoli che «dopo la semina verra’ il raccolto» (op.cit.: non solo Cristo, anche Peter Sellers “Giardiniere”). E puo’ mai calare, spinto dall’Alto Alito, a destra o a sinistra? Bestemmie. Ovvio, al Centro. Vade retro, satanesca visione Bipolare fino a ieri Verbo del volgo! E’ il magico, nuovo Grande Centro che risorge, non a Pasqua ma a Natale. E’ proprio la parola del discepolo prediletto, San Luca (detto Cordero), a illuminarci: «Qualsiasi riferimento alla Dc e’ fuori da ogni prospettiva storica reale. Ma quando il mondo liberale ha incontrato il mondo popolare, l’Italia ha fatto progressi straordinari». Identiche le parole pronunciate, esattamente dieci anni fa, ad un meeting del Ppe da San Francesco (Cossiga); ad organizzarlo un altro fedele Allievo San Pellegrino (Capaldo, vedi alla voce Banche; op.cit. Geronzi-S.Spirito).
Spergiuri, bestemmiatori incalliti quei diavoli che hanno osato pensare a una riedizione Dc, a una nuova Balena Bianca pronta a solcare i mari procellosi. E’ il Centro che matura per svilupparsi man mano e recidere («silenziare», da’ un senso di piacevole torpore), nel suo Volo, alacce blasfeme. Quelle ali, caso mai, un bel di’ ridiamole (val la Legge del Perdono) al Passera per planare meglio ad un Governo Centro-sinistro (di scorta).
E con un Dell’Aringa a nuotare tra le onde finanziarie, eccoci tutti in Carrozza: il suo nome e’ Maria Chiara, discepola di fra’ Pierluigi (alias, Bersani) e dirige la Scuola Superiore di Sant’Anna a Pisa, ad un passo da piazza dei Miracoli: li’ hanno esercitato i primi cinguettii accademici proprio il mai solitario Passera e i discepoli Letta (Enrico e Gianni, con zia-sorella Santa Maria Teresa per anni al Vertice); poi, il sempre alato Francesco (al secolo, Guarguaglini) e fra’ Giuliano (Amato), il quale si accinge ad un’altra provvidenziale salita: stavolta al Colle maximo, unico rivale fra’ Romano (Prodi).
Dismesse stimmate e alabarde, al fine potra’ riposar le stanche membra il nostro San Giorgio (al secolo, Napolitano). La sua benedizione a San Mario, lui, l’ha gia’ impartita da tempo.
[ 12/01/2013]
da: http://www.lavocedellevoci.it/editoriale1.php?id=164