Il 26 ottobre 1960, con una fake news propria della propaganda nazi, iniziò una delle campagne ideologiche più crudeli e oscure nel contesto della Guerra Fredda contro la Rivoluzione Cubana”
(Cubadebate.cu). Alle 20:00, attraverso le onde radio di Radio Cuba Libre (Radio Swan), fu diffuso per la prima volta il seguente messaggio:
“Mamma cubana, ascolta questa! La prossima legge del governo sarà quella di portare via i tuoi figli dai 5 ai 18 anni. Madre cubana, non lasciare che tuo figlio venga portato via! È la nuova legge del governo (…), quando questo accadrà i tuoi figli si trasformeranno in mostri del materialismo e Fidel diventerà la madre suprema di Cuba”.
ll 26 dicembre 1960, ebbe quindi inizio la subdola Operazione Peter Pan con la partenza dei primi 5 bambini dall’Avana sul volo 422 della Pan Am, che atterrò a Miami alle 16:30 di quel giorno, dove furono ricevuti dall’arcivescovo Bryan O. Walsh, che fu uno dei principali artefici della malvagia operazione.
Ma come fu possibile che quei genitori abbiano dato i loro figli minori a sconosciuti per essere trasferiti negli Stati Uniti, senza nemmeno padroneggiare la lingua dei luoghi in cui sarebbero stati mandati?
Grazie alle azioni di disinformazione compiute dal Dipartimento di Stato, dalla CIA, dalla controrivoluzione interna ed esterna, nonché dalle organizzazioni cattoliche che fecero circolare la bufala (oggi diremmo la “fake news”) che il governo rivoluzionario avrebbe preso i figli dei genitori, privandoli della loro patria autorità; una bugia sempre valida e tutt’ora usata dalle destre nelle campagne elettorali in sudamerica contro i candidati a presidente delle sinistre nei vari Paesi.
Subito dopo la Rivoluzione cubana settori della gerarchia ecclesiastica e laiche della Chiesa cattolica a Cuba si incontrarono con i leader di diverse organizzazioni controrivoluzionarie per pianificare e realizzare scioperi nelle scuole cattoliche e private.
La chiesa controllava 132 scuole elementari, 48 scuole superiori, 33 scuole professionali, 22 scuole di segreteria, 4 scuole superiori e 3 scuole professionali. Oltre alle Università cattoliche di Villanueva e Social de La Salle.
Nel dicembre 1959 fu approvata dal governo rivoluzionario la Legge di Riforma dell’Istruzione che garantiva la natura globale, laica, democratica e libera dell’istruzione e l’accesso ad essa per tutti i cittadini senza discriminazioni di alcun tipo.
Ciò ha portato all’avvio di una feroce campagna di disinformazione contro la legge da parte dei giornali reazionari Diario de La Marina, Prensa Libre e Avance, agenzie di stampa internazionali e rappresentanti dell’oligarchia nazionale oltte che delle radio come La Voce degli Stati Uniti d’America e Radio Swan, finanziata e diretta dalla CIA.
NOTIZIE FALSE, NON È UNA NUOVA STRATEGIA
Il 26 ottobre 1960, Radio Swan lanciò la campagna sulla “potestà genitoriale”. Alle 8:30 di quella notte, nel programma contro Cuba furono trasmesse le seguenti informazioni false:
«Attenzione cubani! Ricordatevi come giorni fa, vi abbiamo anticipato molte delle leggi che poi sono state effettivamente approvate dal governo, come, ad esempio, la Riforma Urbana.
Vi abbiamo detto che l’avrebbero fatto e l’hanno fatto.
Ora vi annunciamo la prossima legge: prenderanno i vostri figli dai 5 ai 18 anni, ve li porteranno via per indottrinarli e quando ve li restituiranno saranno trasformati in bestie materialiste e così Fidel Castro si trasformerà nella madre suprema di Cuba! Non lasciare che tuo figlio ti venga portato via!
Attenzione cubani! Andate in chiesa e seguite la guida del clero!”
Il giorno successivo, nel Notiziario per i Caraibi, da quella stessa radio controrivoluzionaria al servizio della CIA, fu riferito:
«Ecco la nuova legge di Fidel:
«Mettere preti e suore a lavorare come dipendenti del governo. Armando Hart sarà il Papa, tutto ciò che sarà insegnato sulla religione dovrà essere attraverso i libri comunisti. Lo stesso Armando Hart ha affermato che i bambini nei loro primi anni appartengono allo Stato.
Madre cubana, il governo ti porterà via tuo figlio e lo indottrinerà con le norme comuniste. Ti dirà che Che Guevara non è un avventuriero, ma un brav’uomo coraggioso che ha contribuito a liberare il Paese e che Fidel è il padre del Paese [..]
A te madre cubana possono toglierti i vestiti, il cibo e perfino ucciderti, ma nessuno può toglierti il diritto di crescere tuo figlio, ricorda che non c’è animale più agguerrito di quello che difende il suo cucciolo. Offri la tua vita a una causa giusta come la nostra, prima di dare tuo figlio alle bestie.”
Quando questi proclami faziosi furono divulgati e circolarono a Cuba, la maggioranza della popolazione non ci credette perché aveva fiducia nella Rivoluzione. Tuttavia, il panico attanagliò il settore più influenzato dal clero e dalla sua propaganda anticomunista: la borghesia e la classe media.
Per diversi mesi, Radio Swan ha trasmesso ripetutamente messaggi simili a questo:
«Attenzione cubano! Vai in chiesa e segui la guida del Clero! ».
E se a questi messaggi aggiungiamo che nelle scuole cattoliche e private, i sacerdoti quotidianamente hanno intenzionalmente espanso e manipolato menzogne sulla potestà genitoriale, possiamo renderci conto che, usando i bambini, hanno organizzato una nefasta e meticolosa operazione psicologica per destabilizzare la Rivoluzione indipendentemente dalle gravi conseguenze che ciò avrebbe avuto per i bambini.
INIZIO DEL PIANO “PETER PAN”
Al fine di contrabbandare bambini cubani negli Stati Uniti, il Dipartimento di Stato e la CIA reclutarono il vescovo Bryan O. Walsh, allora direttore del Catholic Welfare Bureau, a Miami, che sarebbe stato il principale coordinatore con il governo degli Stati Uniti e in La Habana to Ramón (Mongo) e Leopoldina Grau Alsina (Polita), con James Baker, direttore della Ruston Academy, che a sua volta ha contattato altre persone di organizzare e portare a termine questa bieca operazione segreta.
Baker organizzò una squadra all’Avana per elaborare visti, passaporti e altre procedure legali.
Una volta ottenuta la documentazione per il viaggio, le compagnie aeree commerciali Pan American World Airways, degli Stati Uniti e la KLM Royal Dutch Airlines, dei Paesi Bassi, tra il dicembre 1960 e l’ottobre 1962, furono incaricate dell’emissione dei biglietti aereu il cui costo era coperto dal governo di Washington.
Queste agenzie, infiltrate dalla CIA, prenotavano da 10 a 20 posti su ogni volo, manipolavano le liste di attesa per accelerare la partenza dei bambini.
Furono persino preparati centinaia di falsi visti di “rinuncia”, concessi per motivi di persecuzione politica e di estrema urgenza dello Stato che li concedeva
Oltre agli Stati Uniti, nel trasferimento di documenti e passaporti dell’operazione clandestina sono stati coinvolti diplomatici di sei ambasciate europee e cinque ambasciate latinoamericane.
All’epoca l”aeroporto dell’Avana, aveva aree con pareti di vetro attraverso le quali i viaggiatori che aspettavano di salire a bordo dell’aereo, dopo il controllo passaporti, potevano salutare i parenti.
Immaginate, per un momento, un gruppo di bambini con le loro piccole facce e le mani appoggiate al vetro, non capendo ancora cosa ci facessero lì, nonostante il fatto che i loro genitori glielo avessero detto più e più volte.
Non potevano parlare loro, né ascoltare quello che dicevano i loro figli perché il vetro lo impediva. Con i loro piccoli occhi spalancati, sul punto di scoppiare in lacrime, quella scena straziante è stata ripetuta per diversi anni dagli oltre 14.000 bambini dell’operazione Peter Pan che hanno lasciato clandestinamente Cuba.
Li aspettava all’aeroporto di Miami il cubano-americano George Guash, incaricato di riceverli quotidianamente in una sala d’attesa.
È noto che, dal 26 dicembre 1960 al 28 febbraio 1962, un totale di 7.778 bambini erano arrivati in Florida clandestinamente, non accompagnati.
LA ROTTA HAVANA-KINGSTON-MIAMI
Questa nuova rotta iniziò il 17 gennaio 1961 con l’invio di 7 bambini di età compresa tra i 6 ed 10 anni, non accompagnati, sul volo regolare 978 della compagnia aerea olandese KLM che arrivò in Giamaica quel pomeriggio.
In precedenza, monsignor Walsh si era recato a Kingston per coordinare con il console generale degli Stati Uniti e le autorità del vescovato cattolico, il transito dei bambini cubani.
L’ OPERAZIONE “MADRID”
Secondo gli organizzatori dell’Operazione Peter Pan, si concluse il 22 ottobre 1962, quando iniziò la cosiddetta crisi dei missili di ottobre e furono sospesi i voli tra Cuba e gli Stati Uniti.
Tuttavia, qualche tempo dopo, lo stesso monsignor Walsh affermò che questa missione segreta continuò per diversi anni.
I minori di 16 anni hanno continuato ad uscire da soli, passando per la Spagna, con regolare visto dal Paese iberico. Ogni settimana arrivavano a Madrid dai 10 ai 12 minori, accolti e assistiti dai membri della Chiesa cattolica spagnola, insieme a un gruppo di sacerdoti, religiosi e laici emigrati da Cuba.
Una volta nella penisola iberica, i bambini erano ospitati nei rifugi di Nuestra Señora del Buen Aire e in Casa de Campo, entrambi a El Escorial, nella comunità di Madrid.
Rimasero lì per circa sette mesi, in attesa di essere trasferiti negli Stati Uniti. Si stima che tra i 2.000 ed i 3.000 bambini cubani abbiano lasciato Cuba da soli attraverso la rotta L’Avana-Madrid-Miami.
LA DESTINAZIONE FINALE DEI BAMBINI
I bambini in Florida sono stati ospitati in diversi campi giovanili cattolici, tra cui Florida City, Kendall e Camp Matecumbe prima di essere trasferiti. È possibile che più della metà sia rimasta per settimane, mesi o anni in quei campi, case di accoglienza, orfanotrofi e persino centri criminali e di salute mentale per minori, dove hanno subito aggressioni sessuali, umiliazioni e gravi danni psicologici.
L’operazione Peter Pan, con il fine di danneggiare il nuovo processo rivoluzionario, trasformò in vittime le famiglie che diceva di voler aiutare.
I genitori che temevano di perdere la potestà genitoriale dei propri figli a Cuba finirono per perderla davvero ma a vantaggio degli Stati Uniti. Molti non sono mai riusciti a rincontrarsi. Di altri si sono perse le tracce e non sono più apparsi.
Alcuni di loro si aggrapparono alle loro radici cubane, fondarono la Brigata Antonio Maceo e morirono difendendola come il giovane Carlos Muñiz Varela, assassinato a Porto Rico per aver promosso i viaggi a Cuba.
Per anni tutti sono stati colpiti in un modo o nell’altro dallo sradicamento, dalla tristezza e dall’abbandono a cui sono stati sottoposti. E quelle vecchie ferite non sono ancora state chiuse.