Finalmente si intravede la luce in fondo al tunnel.
Finalmente qualcuno ha compreso che le divisioni sulla collocazione sindacale (e non solo) non sono l’opportunità per trovare soluzioni fattibili e di contrasto alla politica speculativa dei padroni.
Lo sciopero generale del 15 deve diventare il collante per parole d’ordine come:
a) riduzione a 35 ore lavorative ad ugual retribuzione;
b) stesso valore di cambio dell’euro nei paesi dell’Unione Europea dove lo stipendio sia identico in tutti gli Stati che ne fanno parte;
c) abolizione negli accordi di Maastricht dell’articolo che vincola, come falso principio cardine dello sviluppo, la concorrenza e venga, invece, rilanciata la solidarietà tra i lavoratori come reale democrazia nei paesi europei;
d) intervento di confisca da parte dello Stato (ove risieda la produzione) per le attivià che speculano sui diritti o privino dello sviluppo il genere umano con lo sfruttamento a soli fini di arricchimento personali e contrari ai bisogni della collettività;
e) ripristino della possibilità di generare moneta da parte degli Stati membri dell’Unione Europea e centralizzare le Banche nei vari paesi dandole in mano ad una reale gestione pubblica e non privata;
f) smantellamento delle multinazionali che hanno creato una oligarchia sovranazionale/sovracontinentale contraria ai principali di “buon governo” nei vari Stati;
Giusto per iniziare a far capire che la società può girare, solo, se esistono i lavoratori e non altri…
MOWA
Il nuovo governo di centro destra belga uscito dalle ultime elezioni non ha perso tempo e ha deciso una riforma che taglia la scala mobile, congela i salari, porta l’età pensionabile sino a 67 anni e attua una riforma del mercato del lavoro dove flessibilità e precarietà ne sono il perno.
Tutto ciò ovviamente senza alcuna concertazione con i sindacati.
Charles Michel, primo ministro si è difeso asserendo che “le misure sono necessarie per assicurare il futuro. E’ nostro dovere prendere delle decisioni”
Il Belgio non è un paese del Sud dell’Europa, non è in deficit strutturale e sinora non ha mai avuto bisogno di affrontare politiche di austerità.
Le 3 grandi organizzazioni sindacali Belghe, CSC(cristiana), FGTB (socialista) e CGSLB (liberale) hanno fatto fronte comune e hanno deciso una serie di manifestazioni regionali che culmineranno a dicembre il 15 nello SCIOPERO GENERALE.
Dopo la grande manifestazione a Bruxelles (la più grande della città dal dopoguerra) il governo ha ricevuto una delegazione sindacale in cui ha assicurato che metterà in campo un dialogo sociale ma che le misure prese non verranno rimesse in discussione.
I tre sindacati hanno confermato tutta la mobilitazione decisa sino al 15 dicembre giorno dello sciopero generale.
Ufficio Europa Fiom nazionale