Questi due volantini (sotto) sono stati distribuiti durante la manifestazione di Pisa, il 28 febbraio u.s., dove hanno riscosso molto gradimento tra i partecipanti i quali chiedevano ulteriori informazioni a riguardo. Volantini che svelano le intenzioni di questi parlamentari e ministri della seconda Repubblica desiderata dalla P2, che licenziano alle Camere nelle ultime ore questo documento in netto contrasto con l’art. 11 della Costituzione. Si formalizzi, ora, alla magistratura l’atto di accusa di tradimento della Costituzione…
“Kiev ha una difesa operativa basata su struttura Stay behind” Sul fronte ucraino ci sarebbe un’ulteriore protagonista in campo che potrebbe portare a un’ulteriore degenerazione della situazione. A riportarlo, tra le righe, è il generale Carlo Jean, docente universitario e consigliere militare dell’ex presidente Francesco Cossiga. In un’intervista il generale ha affermato che Kiev “ha organizzato una difesa operativa del territorio simile a quella che era stata creata nei territori Nato e nei territori europei neutrali quali Svizzera, Austria e Svezia, basata su una struttura Stay behind, quella che noi chiamiamo Gladio”. Un passaggio che ha dell’incredibile, quello di Jean, per giunta passato completamente in sordina tra i vari organi di stampa. Esiste dunque una struttura Stay behind in Ucraina? E se sì, come è possibile, com’è formata e da quanto esiste? Stay Behind è una operazione paramilitare partorita della NATO e foraggiata dalla CIA che nel dopoguerra, tramite attività segrete militari di sabotaggio, si è resa autrice di massacri, stragi, omicidi, attentati, destabilizzazioni di ogni genere e tipo in ogni angolo d’Europa. In Italia il suo nome in codice era Gladio e venne per la prima volta rivelata all’opinione pubblica da Giulio Andreotti nel 1990 e solamente per evitare che fossero i magistrati che indagavano sui terroristi neri a portarla alla luce. Nel frattempo Gladio, tramite neofascisti, 007, prefetti e piduisti, avrebbero orchestrato – così ritengono alcuni dei più competenti magistrati sulla scorta di indagini e delle confessioni di ex mafiosi ed ex terroristi – i peggiori fatti di sangue della prima Repubblica, a partire dalla strategia della tensione. La stessa struttura dunque, oltre ad aver operato in Europa Occidentale come in Italia o in Grecia con la struttura “LOK” che avrebbe portato alla dittatura dei Colonnelli, sarebbe stata presente, e lo sarebbe tuttora, in Europa Orientale, in Ucraina. Una simile struttura era comparsa nel 2014 quando il Paese venne attraversato da una sanguinosa guerra civile ed emersero gruppi militari di ispirazione nazista che eseguirono massacri a Kiev. Sotto regia Usa/Nato, attraverso la CIA e altri servizi segreti sono stati per anni reclutati, finanziati, addestrati e armati i militanti nostalgici del nazismo che nella Capitale hanno assaltato palazzi governativi e sono stati poi istituzionalizzati come “guardia nazionale”. Furono loro a distruggere nel 2014, durante il Colpo di Stato, sedi di partito. Furono loro – mentre buona parte della stampa acclamava i moti di Kiev come “rivoluzionari” – a linciare dirigenti, a seviziare e ammazzare giornalisti, a bruciare vivi attivisti, come nella Camera del Lavoro di Odessa, e fare mattanza di civili come a Mariupol, bombardati col fosforo bianco a Slaviansk, Lugansk, Donetsk. Da non dimenticare, poi, il massacro di piazza Majdan, dove cecchini appartenenti alle formazioni estremiste Svoboda e Pravij Sektor, appostati sugli edifici del Conservatorio e dell’Hotel Ucraina fecero strage di manifestanti. Una “false flag operation” volta a far ricadere le colpe sulla polizia. Un po’ come accadde in Italia negli anni di piombo. Simili sono le modalità omicide. E simili sono le strutture eversive in azione. Di fatti, come riporta Il Manifesto in un ricco articolo di Manlio Dinucci del 2014, esiste una documentazione fotografica che mostra giovani militanti neonazisti ucraini di Uno-Unso addestrati nel 2006 in Estonia da istruttori Nato, che hanno impartito loro tecniche di combattimento urbano e uso di esplosivi per sabotaggi e attentati. Come fece la Nato in Italia durante la guerra fredda per formare la struttura paramilitare segreta Gladio. Una analoga struttura paramilitare è stata creata e usata in Ucraina, servendosi anche di specialisti israeliani come un certo “Delta”, uno dei capo militari del golpe ucraino che ha formato e addestrato, insieme ad altri ex militari israeliani, il plotone “Caschi blu di Majdan”, agli ordini, paradossalmente, di “Svoboda” (partito definito dal parlamento europeo come antisemita), applicando a Kiev le tecniche di combattimento urbano sperimentate nella Striscia di Gaza. 8 anni fa il golpe non avrebbe avuto luogo se la Nato non avesse legato a sé gran parte dei vertici militari ucraini, formandoli per anni nel “Nato Defense College” e in “operazioni” di “peace keeping” a guida Nato. C’è chi sostiene che sotto alla rete ufficiale era stata creata una rete occulta. In questo modo le forze armate ucraine hanno obbedito all’ordine della Nato di “restare neutrali”, mentre divampava il colpo di Stato e la Capitale veniva messa a ferro e fuoco. Di fatti, in questi giorni, ad eseguire i principali attacchi dall’Ucraina sono miliziani armati e sabotatori, pare, di estrema destra. Le strategie sembrano essere le medesime e lasciano pensare che quello del 2014 è stato solo il prologo di ciò che sta accadendo oggi. Per un’informazione corretta leggete e diffondete www.iskrae.eu stampato in proprio |
“Cosa nostra prendeva armi dalla Nato” Leonardo Messina, il capomafia pentito, alla Commissione antimafia presieduta da Luciano Violante il 4/12/1992 disse: “Cosa nostra prendeva armi dalla Nato”.Trent’anni. Tanto è passato da quel terribile 1992, in cui ebbero luogo gli eccidi di Capaci e via d’Amelio. Stragi che sconvolsero il Paese e che portarono alla morte i magistrati Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, e gli agenti di scorta Rocco Dicillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina. In quella deposizione Messina parlava anche dei rapporti tra le varie mafie: “Il vertice della ‘Ndrangheta è Cosa nostra. I soldati non sanno che appartengono tutti ad un’unica organizzazione. Lo sa il vertice” o le modalità di rifornimento di armi tramite canali militari: “La nostra fornitrice principale è stata la Svizzera, ma da qualche tempo sono la Germania e il Belgio. Perché la Germania? Dai centri Nato escono armi, giubbotti, cartucce, tutto quello che si vuole… In mille modi… per mille strade, giornalmente… Basta andare fuori dall’Italia, per esempio in Belgio. E’ come andare a comprare le caramelle. In Svizzera, se si ha la residenza o se si conosce un armiere, si ottiene tutto ciò che si vuole. I kalashnikov costano un milione e mezzo, un milione e 800 mila, 2 milioni e 300 mila, con due caricatori a trecento colpi”. Disse anche che: “Cosa Nostra, che è la stessa in Calabria come in Sicilia” era alla ricerca di un “compromesso” con “l’interesse ad arrivare al potere con i propri uomini, che sono la loro espressione: non saranno più sudditi di nessuno. […] Cosa Nostra deve raggiungere l’obiettivo, qualsiasi sia la strada”. In un successivo interrogatorio disse anche che “Cosa Nostra e la massoneria, o almeno una parte della massoneria, sono stati sin dagli anni ‘70 un’unica realtà criminale integrata”. Ma di queste verità i politici della seconda Repubblica piduista e della trattativa Stato-mafia non gliene frega niente, anzi: attaccano i giudici e allargano la strategia stragista e guerrafondaia in tutta Europa. Lo scopo è trasformare il nostro continente in una realtà sempre più debole politicamente ma integrata con la politica estera e militare del duo Usa/Nato, eliminando o modificando progressivamente tutte le conquiste sociali e le Costituzioni, come quella italiana, che contengono regole pacifiste, egualitarie e socialiste. Le guerre capitaliste, compresa quella in Ucraina, tra Usa/Nato e Russia, colpiscono solo le masse proletarie. Lo possono fare grazie al controllo dei media da parte dei massocapitalisti di Tv, Radio, carta stampata, che produce solo propaganda a favore di persone che da sempre fanno della guerra un business e un sistema per nuovi e vantaggiosi equilibri geopolitici per le loro finanziarie, multinazionali, banche e fabbriche di armi. Solo con lo sviluppo della solidarietà e dell’internazionalismo proletario ci può essere la vera pace, quindi con la creazione di un’Europa che operi nel mondo con una politica neutrale, realmente socialista e comunista, capace di uscire dalle spire del duo massocapitalista Usa/Nato e integrare su questo programma anche Ucraina e Russia. Solo così sarà possibile avere vera libertà e democrazia, tramite una Costituzione sociale ed egualitaria, come quella italiana del 1948, con un sistema elettorale proporzionale puro e un sistema produttivo autogestito dai lavoratori come base politica necessaria per tutti i popoli d’Europa. |