di mommorosso comunista
Faccio i miei complimenti al compagno Andrea Montella per l’ottima analisi.
In tale contesto storico un partito comunista o è europeo o semplicemente non è.
E’ la borghesia che ci impone questo livello di scontro di classe; il nostro strumento, da costruire, deve obbligatoriamente avere tale dimensione per essere utile allo scopo. Il proletariato europeo oramai ha raggiunto un sufficiente livello di avanzata omogeneità “culturale”, non altrettanto a livello di coscienza di classe; il “sottoproletariato” che, oltre alla nostra dose “fisiologica” europea, ci viene appositamente “spedito” da ogni parte del mondo per farci andare ancora più in crisi (parlo de flussi migratori), deve essere rapidamente incluso; compito di un partito comunista europeo dovrebbe essere, oltre a quello di rappresentare la classe “matura”, di integrare e portare a giusta maturazione, facendo così massa critica, ciò che ancora maturo non è.
Ha ragione Andrea anche quando parla della socialdemocrazia; questa ha fatto il suo tempo, aveva, parlo di quella seria, il suo senso solamente in quanto la massoborghesia ancora non aveva il pieno controllo dello stato “mondiale”, o perlomeno europeo.
Il ruolo svolto, anche positivamente per la propria classe di riferimento durante la formazione degli stati nazionali (anche questa eterodiretta dalla massoborghesia) non può essere disconosciuto.
Con i processi storici in atto però, la socialdemocrazia seria ha definitivamente perso; non vi è margine alcuno di contrattazione con l’unico vero stato sovranazionale esistente che è quello borghese, vi è spazio solamente per le finzioni, per le pagliacciate se non si elimina la dittatura della borghesia.
Un’ultima piccola considerazione: per quanto necessario il percorso reale per la costituzione di un solido eurocomunismo non sarà né breve, né facile; i falsi amici e\o i cattivi maestri sono tanti ed agguerriti ma, soprattutto, lo necessaria coscienza di classe, dunque di massa, non è ancora al punto di maturazione dovuto; i processi storici, con noi comunisti dentro, la faranno maturare.
La provincia europea chiamata Italia ne è un esempio, con i suoi tanti piccolissimi rivoli “comunisti” e “sinistri” in lotta tra loro, ma soprattutto con il generale istupidimento\incoscienza di tutti gli altri (la maggioranza).
Purtroppo ce ne accorgeremo quando perderemo anche quest’ultima battaglia in difesa della Costituzione sociale ed antifascista del 1948, ripeto, purtroppo; penso che la spinta propulsiva della liberazione del 1945 in Italia sia, di fatto, quasi del tutto esaurita. Con questo non voglio dire che non si deve lottare, tutt’altro; scontata e doverosa è la mia adesione alla raccolta firme sostenuta da iskrae.eu ed il massimo sostegno a tutti quelli chi combattono per difenderla realmente.
Sinceramente parlando, soppesatati gli attuali rapporti esistenti, è molto facile perdere questa battaglia (da comunisti dobbiamo però perdere sul campo) ma, sono altrettanto sicuro, e spero di riuscire a vederlo, un giorno (dopo molte fatiche e sofferenze) avremo un eurocomunismo che sarà un punto cardine e fondante del movimento comunista mondiale, pronto rapidamente a conquistare la definitiva egemonia.
Lasciatemi chiudere dicendo che non si può non riconoscere la lungimiranza ed acutezza politica di Enrico Berlinguer: diceva, molto prima, quello che noi ascriviamo a conclusione di molte delle nostre più recenti analisi politiche.
Ora e sempre resistenza!
Saluti comunisti